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GP di Singapore: il bilanciamento tra rischio e ricompensa in F.1

James Allen analizza le strategie del GP di Singapore e quali sono state le battaglie principali nella prima gara in notturna disputata sul bagnato della storia.

UBS Singapore GP Race Report

UBS Singapore GP Race Report

James Allen

Motorsport Blog

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Il decimo anniversario del GP di Singapore ha portato la sua prima edizione bagnata ed ha creato un certo numero di incognite, in quella che è già considerata la gara più difficile della stagione a livello di strategie.

In ogni edizione era entrata in pista la Safety Car in condizioni d'asciutto, quindi quella di Singapore è una gara in cui bisogna sempre prendere rapidamente delle decisioni che influenzeranno il risultato finale. Ma quest'anno, con la pioggia caduta prima del via e la direzione gara che ha optato per una partenza da fermo, il rischio di un incidente alla prima curva è aumentato in maniera significativa.

Qui esamineremo le decisioni adottate dalle squadre e dai piloti, osservando quali hanno pagato e quali no, come per esempio, la battaglia tra Perez, Bottas e Sainz decisa dalla strategia. E spiegheremo la tattica che la Mercedes stava cercando di utilizzare nell'ultimo terzo di gara, nel quale Lewis Hamilton era piuttosto a disagio.

E, naturalmente, il rischio che si è preso Sebastian Vettel provando a bloccare Max Verstappen, che non era in lotta per il titolo con lui e quindi non aveva nulla da perdere nel tentativo di scavalcarlo in partenza.

Allo stesso modo, di come Kimi Raikkonen abbia pensato a fare una buona partenza, quando la sua responsabilità era quella di garantirsi che il suo compagno di squadra Vettel guadagnasse più punti possibile su Hamilton. Il risultato è stato esattamente il contrario.

 Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H, gets into position
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H, gets into position on the grid

Photo by: Steven Tee / LAT Images

Considerazioni pre-gara

Sulla griglia, quando cade la pioggia, la decisione di tutti è stata quella di cominciare con le gomme da bagnato o intermedie. I piloti delle prime file hano optato per le intermedie, con le quali speravano di andare avanti fino a quanto non sarebbe stato possibile passare sulle slick, cosa che invece difficilmente era realizzare con le rain. Dunque, nessun big ha voluto rischiare di dover aggiungere altri 26" di pit stop per passare dalle gomme full wet alle intermedie.

Inoltre le vetture più veloci dispongono di un maggior carico aerodinamico, quindi sono in grado di scaldare prima le gomme, mentre la Sauber, per esempio, avrebbe maggiori difficoltà.

Quindi il confronto rischio/ricompensa per le vetture più indietro ha dimostrato che era più sicuro partire con le rain e cercare di capire il livello di grip. Anche perché una safety car avrebbe dato la possibilità di passare sulle intermedie pagando circa 15 secondi (piuttosto che 26).

Per questo la griglia si è suddivisa in un 50% di vetture con le full wet ed un 50% con le intermedie.

Per le vetture di centro gruppo è stata una decisione più sfumata, ma la maggior parte ha scelto le intermedie: una delle battaglie più interessanti è stata quella tra Carlos Sainz, che ha iniziato con le intermedie, e Sergio Perez, partito invece con le rain.

Nico Hulkenberg, Renault Sport F1 Team RS17
Nico Hulkenberg, Renault Sport F1 Team RS17, leads Sergio Perez, Force India, and Valtteri Bottas, Mercedes

Photo by: Sutton Images

Chance di podio per Hulkenberg e Perez

In una notte come questa, squadre come Renault e Force India avrebbero potuto segnare un podio, se le decisioni fossero state quelle giuste.

Sergio Perez ha avuto un'occasione. Ha combattuto con Carlos Sainz e Nico Hulkenberg, che all'inizio sembrava avere buone chance, ma poi è stato costretto al record.

L'ultimo posto disponibile sul podio è andato a Valtteri Bottas, a causa della decisione della Force India di partire con entrambe le vetture con le gomme full wet. Pur essendo scattato 12esimo, Perez è risalito fino al quarto posto, davanti a Bottas, dopo il caos del via. Se avesse fatto la stessa gara di Sainz, che ha utilizzato le intermedie prima di passare sulle slick al 27esimo giro, il messicano sarebbe potuto salire sul podio.

Essendo partito con le full wet e facendo un pit stop al 12esimo giro, in concomitanza della seconda safety car, per passare sulle intermedie, questo gli è costato una posizione anche a favore di Sainz, che Perez non è stato più in grando di recuperare. L'analisi relativa al passaggio alle slick ha mostrato che non c'era nulla che il pilota della Force India potesse fare per riprendersi quella posizione.

Per Sainz invece è stata una di quelle giornate in cui tutto è stato perfetto a livello di strategia. Ma avrebbe dovuto lottare alle spalle di Perez probabilmente se le Force India fossero partite con le gomme intermedie.

Essendo in lotta con la Williams per il quarto posto, hanno pensato a coprirsi dalle vetture della squadra di Grove, che partivano più indietro. Ma questo gli ha impedito di lottare realmente per il podio, perché avevano le gomme sbagliate per farlo.

E' sempre un gioco di rischio e ricompensa.

 The Safety Car leads Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
The Safety Car leads Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08

Photo by: Zak Mauger / LAT Images 

Hamilton aiutato o non aiutato dalle Safety Car?

Un altro aspetto interessante di questa gara è il modo in cui è stata utilizzata la Safety Car. Non solo è stata utilizzata per ogni incidente, venendo preferita alla Virtual Safety Car, inoltre non è mai stata data alle vetture doppiate la possibilità di sdoppiarsi. E questo è insolito.

Anche se Lewis Hamilton si è interrogato sul motivo per cui non è stata utilizzata la VSC nell'ultima occasione, quando Marcus Ericsson si è girato ed ha sbattuto sul ponte, il pilota della Mercedes ha ritrattato, rendendosi conto che i commissari dovevano lavorare in una situazione di poca luce e con i riflessi dell'acqua, quindi in condizioni di grande rischio.

L'ultima non è stata utile ad Hamilton, perché ha consentito a Ricciardo di avvicinarsi, quando la pista era ormai in condizioni da slick. La Red Bull era stata decisamente più veloce nelle libere di venerdì, quindi c'era il rischio che Ricciardo avesse la possibilità di attaccare Hamilton alla ripartenza.

E' per questo forse che la Mercedes non ha fermato Hamilton al 12esimo giro, in occasione della seconda Safty Car, per montargli delle intermedie nuove. In quel caso probabilmente Ricciardo non sarebbe rientrato e gli avrebbe preso la posizione in pista.

Tuttavia, è più interessante notare che è stato deciso di non permettere alle vetture doppiate di rientrare nel giro dei leader. Questo può essere un processo lungo a Singapore: un paio d'anni fa ci vollero 8 giri per ripartire dopo un incidente relativamente semplice.

E con il ritmo più lento causato dalla pioggia e dalle tre Safety Car, la corsa non è arrivata a coprire l'intera distanza, fermandosi al limite delle due ore. Forse è anche per questo che questa procedura non è stata completata in occasione dell'ultima ripartenza.

Nel finale la Mercedes ha anche chiesto ad Hamilton di rallentare, per permettere a Bottas di avvicinarsi a Ricciardo. Hamilton però ha allungato sull'australiano, permettendo a quest'ultimo di fare la stessa sul finlandese. Se il vantaggio di Ricciardo avesse raggiunto i 14 o 15 secondi, gli avrebbe dato la possibilità di fare un pit per montare gomme fresche nel caso in cui fosse arrivata una nuova Safety Car.

Il vero motivo della richiesta di rallentare, che Hamilton inizialmente non aveva capito, era proprio quello di evitare che si verificasse una situazione del genere, dando a Ricciardo la possibilità di attaccarlo con gomme fresche.

 

Screen shoot Strategy report

 Nel grafico qui accanto, potete vedere quello che preoccupava la Mercedes. Il divario si è infatti aperto rapidamente a cavallo tra il 42esimo ed il 43esimo giro. Se Ricciardo avesse seguito Hamilton, avrebbero potuto essere problemi.

Nei fatti, la Red Bull non aveva il passo per farlo. Ma in ogni caso Hamilton ha poi preferito gestire il ritmo fino alla fine.

Race winner Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, third place Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, celebrate with the team
Race winner Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, third place Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, celebrate with the team

Photo by: Steve Etherington / LAT Images

Il report sulle strategie UBS è scritto da James Allen con dati offerti da diversi team di F.1 e dalla Pirelli.

L'andamento della corsa e le scelte di pneumatici

Guardando al periodo tra il 27esimo ed il 29esimo giro, la Red Bull ha atteso che Ricciardo avesse un vantaggio di 26 secondi su Hulkenberg prima di fargli montare le slick. La Mercedes, da leader, non ha avuto motivo per provare a muoversi prima in questa situazione. Ma poi è stato sempre così, perché Hamilton si è sempre fermato un giro dopo Ricciardo.

Race history

Tyre history

Charts kindly supplied by Williams Martini Racing

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