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GP d'Australia a porte chiuse? "Non è una possibilità"

Il grande capo del Gran Premio d'Australia, Andrew Westacott ha assicurato che la gara di Melbourne non seguirà la strada aperta dal Bahrain e quindi non si disputerà a porte chiuse.

Una grande folla si posizione sotto il podio

Una grande folla si posizione sotto il podio

Mark Sutton / Motorsport Images

Westacott ha citato la finale della Coppa del Mondo Femminile T20, che si è svolta domenica al Melbourne Cricket Ground con ben 86.000 spettatori.

Domenica gli organizzatori del GP del Bahrain hanno annunciato che la gara di Sakhir si disputerà a porte chiuse e che saranno ammessi solo gli addetti ai lavori, mentre i possessori di biglietti saranno rimborsati.

"Non è una possibilità" ha detto Westacott quando gli è stato chiesto oggi da Radio SEN se Albert Park avrebbe potuto seguire questo evento.

"Abbiamo visto 86.000 persone al MCG ieri sere, quindi dobbiamo fare le cose in maniera ragionevole, continuando con la nostra vita, ma prendendo le precauzioni necessarie".

"La cosa interessante è stata il trasporto del materiale dall'Italia. Le vetture dell'AlphaTauri e della Ferrari sono in viaggio dall'aeroporto di Tullamarine proprio mentre parliamo, questo è davvero positivo".

"Il personale delle squadre è sugli aerei. Li aspettiamo quindi nelle prossime 12-24 ore".

Brendan Murphy, responsabile medico del governo australiano, ha dichiarato che non sussistono rischi legati al disputare regolarmente il Gran Premio.

"Ovviamente si è parlato del team Ferrari, ma tutte le persone che ne fanno parte sono state esaminate attentamente durante il viaggio".

"Al momento non ci sono prove di contagio nella comunità della Victoria, quindi non mi sento affatto preoccupato riguardo agli eventi di massa o a camminare per la strada. Quindi non penso che ci sia un rischio per il Gran Premio".

Quando gli è stato chiesto se gli eventi di massa potrebbero avere delle conseguenze, ha aggiunto: "Al momento non siamo certamente ad un punto di non ritorno come quello".

"Penso che questo rischio ci sarebbe solo se si fosse verificato un contagio diffuso, allora sì che bisognerebbe iniziare a valutare la cosa".

Inoltre, ha ribadito che sono state messe in atto delle misure speciali per i visitatori provenienti dall'Italia.

"Abbiamo prestato particolare attenzione all'Italia, all'Iran, alla Cina ed alla Repubblica di Corea".

"Penso che l'approccio ora sia quello di fare una buona selezione alle frontiere, oltre a verificare la salute dei viaggiatori che tornano in patria, al fine di isolarli se necessario".

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