Approvando sotto la sua presidenza l'introduzione dei motori V4 turbo a partire dal 2013,
Jean Todt ha subito fatto capire di pensare fuori dagli schemi tradizionali della
FIA. Ora l'ex ferrarista ha lanciato un'altra proposta curiosa, che però potrebbe essere interessante dal punto di vista prettamente commerciale.
La sua idea è che attualmente i numeri sulle monoposto di
Formula 1 siano troppo piccoli e che per gli spettatori sia difficile distinguere i piloti. Per questo pensa che sarebbe furbo "rubare" i
numeri grandi alla NASCAR e magari introdurre un sistema secondo cui un pilota può avere un
numero fisso per tutta la sua carriera.
Oggi la numerazione si basa sulla classifica del mondiale dell'anno precedente, ma il concetto che vuole introdurre Todt è ispirato a quanto già accade in MotoGp, dove il
46 di Valentino Rossi o il 27 di Casey Stoner sono già due marchi di fabbrica.
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E' molto difficile individuare un pilota quando sfreccia su una monoposto" ha detto al quotidiano australiano
The Age. "
Mi piacerebbe vedere chi è alla guida di una vettura da una lunga distanza e dal numero della vettura. Per questo suggerisco una formula che potrebbe essere presa in prestito dalla NASCAR: grandi numeri e i nomi dei piloti sulle auto".
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Come in NASCAR, un pilota che arriva in Formula 1 dovrebbe ottenere un numero e conservarlo per tutta la sua carriera" ha concluso, introducendo appunto il concetto di marchio numerico.
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