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Alonso: "Speriamo di poter riparare l'ala rotta"

Il ferrarista è stato tradito dall'aquaplaning quando è finito contro le protezioni a tempo scaduto

Alonso:
E’ un comunicato particolarmente stringato quello di oggi, scritto al termine di tre ore di prove libere che hanno detto poco o nulla a causa delle condizioni meteorologiche tutt’altro che estive in questo lembo d’Inghilterra. Sono stati solamente trentadue i giri completati dalla F2012 (18 da Alonso, 14 da Massa), di cui soltanto nove cronometrati (rispettivamente sei con il pilota spagnolo e tre con quello brasiliano). Praticamente impossibile quindi trarre qualsiasi tipo di conclusione o di previsione in vista del prosieguo del fine settimana. Fernando Alonso:Posso dire ben poco oggi pomeriggio, diciamo ancor meno del solito venerdì? Abbiamo fatto pochissimi giri a causa della pioggia e del fatto che, con un numero di treni di gomme da bagnato limitato dal regolamento, non aveva alcun senso girare. Piuttosto, meglio conservare gli pneumatici, anche perché le previsioni non sono certo incoraggianti: dovrebbe piovere tutto il weekend. In altre circostanze, con un weekend magari sull’asciutto, avremmo potuto girare di più ma in queste condizioni, come ho detto prima, non era davvero il caso. La macchina sul bagnato sembrava a posto ma era praticamente impossibile stabilire dov’eravamo rispetto agli altri. Domani mattina speriamo almeno di poter fare qualche giro sull’asciutto per avere almeno un’idea di massima sul comportamento delle Soft e delle Hard, le mescole portate qui dalla Pirelli. L’uscita di pista alla fine? C’era aquaplaning e la vettura è scivolata via. Peccato per l’ala anteriore, ora vedremo se riusciremo a ripararla”. Felipe Massa:E’ stata una giornata resa difficile dalle condizioni meteorologiche. C’è sempre stata la pioggia a disturbare il lavoro e così abbiamo deciso di girare poco per risparmiare gli pneumatici in vista di domani e di domenica. Ovviamente questo non ci ha permesso di provare come volevamo, soprattutto per quanto riguarda i piccoli aggiornamenti che abbiamo portato a questo Gran Premio. Ho fatto soltanto tre giri cronometrati quindi è impossibile dire alcunché sul comportamento della F2012 su questo tracciato. Domani, a prescindere dalle condizioni, dovremo cercare di girare di più per prepararci nella maniera migliore per la qualifica e per la gara. Cercheremo di fare il possibile”. Pat Fry:Diciamo che oggi sarebbe stato più interessante mettere a confronto tortellini e tagliatelle – oppure prosciutto di Parma e Jamon Serrano - piuttosto che stare tre ore al muretto per fare nemmeno una decina di giri cronometrati! Scherzi a parte, onestamente non era il caso di girare molto, sia perché il numero di treni di pneumatici da bagnato a disposizione di ogni pilota è limitatissimo sia perché non dovevamo rischiare di mettere a repentaglio le vetture in condizioni di pista così difficili, con tanta acqua sull’asfalto. Ecco perché la vera nota stonata della giornata è stata l’uscita di pista di Fernando proprio nel giro di rientro al termine di FP2, che ha provocato la rottura dell’ala anteriore: ora cercheremo di ripararla per il prosieguo del fine settimana. Ci dispiace molto per i tanti appassionati che erano sulle tribune: purtroppo, questa è la realtà e non potevamo girare tanto per farlo. Avevamo alcuni aggiornamenti – niente di trascendentale – da provare ma, ovviamente, non abbiamo potuto fare molto in queste condizioni. Allora abbiamo cercato di fare quello che potevamo, come ad esempio alcune prove di partenza, rimandando a domani il lavoro di preparazione per la qualifica e la gara. Certo che se la pioggia dovesse continuare ad essere la protagonista allora bisognerà essere bravi a gestire la situazione nella maniera migliore. Stiamo continuando a spingere sullo sviluppo della F2012 perché, ora che abbiamo ridotto sensibilmente il gap dai migliori rispetto all’inizio del campionato, diventa sempre più difficile fare dei progressi: il ritmo e l’efficacia degli aggiornamenti saranno la chiave per tutto il resto della stagione”.

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