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Analisi

Formula 1: quando è il presente (tv) a diventare... remoto

Roberto Dalla, managing director Media and Technology Centre Formula 1, spiega a Motorsport.com quali novità televisive vedremo nel 2020 con più infografiche per capire il GP in tempo reale. Ma nei test di Barcellona per la prima volta è stata sperimentata la produzione della diretta da Biggin Hill, in Gran Bretagna.

Servizio FOM

Servizio FOM

Roberto Chinchero

È in atto una rivoluzione, ma nessuno se n’è ancora reso conto. La Formula 1, infatti, è in una fase di grande trasformazione: noi sentiamo parlare spesso di nuovo Patto della Concordia fra il promotore e le squadre o di budget cap per limitare i costi, per non dimenticare le monoposto che nel 2021 ci porteranno al ritorno dell’effetto suolo, dando un taglio netto alle vetture attuali.

Il Circus è in continua evoluzione, ma ci sono aspetti che sono già cambiati e noi non ne abbiamo avuto alcuna percezione. Gli appassionati si saranno domandati come mai la FOM abbia prodotto televisivamente le due sessioni di test invernali, trasmettendo in diretta le otto ore di collaudi tanto in Italia che in Gran Bretagna grazie alla collaborazione di Sky?

La risposta è semplice: Formula 1 ha sfruttato i due eventi pre-campionato per simulare la messa in onda di un GP secondo i crismi televisivi 2020. La FOM ha costruito un palinsesto televisivo che alle azioni in pista ha aggiunto gli approfondimenti tecnici e le conferenze stampa con piloti, tecnici e team principal.

Il DAS della Mercedes, che il team campione del mondo avrebbe celato ancora volentieri, non sarebbe stato scoperto se la regia di F1 non avesse proposto e riproposto in slow motion quel volante della W11 che si muoveva per modificare la convergenza delle ruote anteriori.

Siamo stati testimoni a Barcellona che non è stato niente di organizzato, ma il segreto tecnico della freccia d’argento è stato scoperto nell’analisi delle immagini e subito trasmesso, senza particolari filtri.

E allora è emersa la curiosità di capire cosa stava succedendo dietro alle quinte. Abbiamo scoperto che è in corso un grande cambiamento che vale la pena di raccontare. Per questo ne abbiamo parlato con Roberto Dalla, managing director Media and Technology Centre Formula 1.

Il bolognese, ex responsabile di Marelli Motorsport e prim’ancora ingegnere elettronico della Ferrari, ha il compito di dirigere uno staff che deve rendere più vive le gare di F1.

La FOM ha la possibilità di elaborare una quantità mostruosa di dati grazie all’acquisizione delle telemetrie delle squadre, dei sistemi di cronometraggio e di tutte le informazioni della direzione gara per cui aspettiamoci infografiche sempre più interessanti che saranno in grado di farci capire anche gli aspetti più complessi nel pieno svolgimento di una gara, senza dimenticare che può far apparire della pubblicità in forma virtuale dove i marchi non ci sono.

Di solito per assicurare le riprese tv e la messa in onda di un prodotto spettacolare servivano circa 400 persone dislocate in una sorta cittadella ai margini del paddock. Un’area inaccessibile e protetta nella quale potevano entrare solo gli addetti ai lavori. Il “regno” di Roberto Dalla dai test di Barcellona si è… vaporizzato.

Lo staff sulla pista catalana si è ridotto a una settantina di persone e solo quaranta erano quelle effettivamente operative, mentre le altre avevano funzione di back up, pronte a intervenire qualora ce ne fosse stato bisogno.

Dove sono finite? “Per la prima volta – ha spiegato Dalla – tutte le operazioni non sono state gestite in loco, ma da remoto. Vale a dire dalla sede inglese di Biggin Hill. Questo dimostra che saremmo in grado di produrre il GP d’Australia e tutta la stagione di F1 dal territorio del Kent. In realtà si è trattato di un esperimento che estenderemo nel tempo”.

Cosa vi ha spinto in questa direzione?
“La voglia di aumentare la qualità del prodotto che offriamo e la possibilità di ridurre in modo significativo i costi e le emissioni contribuendo in modo concreto a un mondo più sostenibile”.

E, quindi, cosa seguite da remoto a Biggin Hill?
“Non solo l’aspetto televisivo, perché da casa curiamo anche tutti i servizi sportivi. Il cronometraggio, per esempio, è fatto in Gran Bretagna, ma tutte e venti le macchine in pista fanno parte di una rete e la loro telemetria è gestita a Biggin Hill. A Barcellona avevamo tre tecnici Marelli nel box ed erano pronti a intervenire solo se ci fosse stato un problema”.

Tutto è filato liscio?
“È stato un bel salto nel buio, ma tutto ha funzionato dopo mesi di lavoro preparatorio. Primo, siamo riusciti a coprire i test di Barcellona con maggiori contenuti editoriali; secondo il broadcast center stava producendo dalla Gran Bretagna e terzo abbiamo potuto studiare come deve funzionare tutta questa cosa molto complessa”.

“Ora siamo eccitati dall’idea che il sistema funzioni senza grossi problemi, ma in realtà questo è solo l’inizio di un lungo percorso. La cosa difficile non è stata tanto far funzionare il sistema, ma essere sicuri che ci possa essere la piena attività a fronte di qualunque problema ci possa essere sulla rete”.

È un bel rischio…
“Oggi c’è è una rete fisica: da Barcellona abbiamo raggiunto Biggin Hill grazie a quattro linee, due che partivano dal circuito di Montmelò e che raggiungevano Madrid e poi Parigi e altre due di back up. Il sistema era ridondante, ma se cadeva una linea eravamo in grado di commutare sull’altra. Sia chiaro a Barcellona abbiano dato prova di cosa vorremmo fare e quello che ci potrebbe succedere. Ma il sistema remoto in gara lo useremo in tutte le sue funzionalità forse nel 2021 o nel 2022”.

“Sarà un passo fondamentale anche per la sostenibilità, perché anziché far girare per il mondo 250 tonnellate di materiale, ridurremo drasticamente le cose da spedire, fermo restando che di pari passo a questa iniziativa partiranno altre iniziative”.

“Il nostro broadcast center sarà destinato a ridursi in pista e a crescere a Biggin Hill. La ragione per cui siamo molto carichi è che stiamo mettendo le fondamenta alla nuova F1. E non è una metafora se dico che ci sentiamo l’undicesimo team del mondiale”.

L’appassionato che seguirà i GP in Tv cosa scoprirà di nuovo?
“All’utente televisivo daremo grafiche sempre più accattivanti e cercheremo di supportare le riprese con inquadrature più spettacolari”.

“Monteremo in vettura delle camera car in posizioni strane per fare certi tagli particolari o in pista avremo delle special camera: insomma lavoreremo sia sulle immagini che sui contenuti con l’obiettivo di spiegare meglio quello che accade in pista. Il 2020 sarà un anno di transizione in vista del 2021, quando il weekend di F1 sarà svuotato di un giorno e il programma che sarà molto più compatto”.

Ma questa è un’altra storia che vi racconteremo più avanti…

Roberto Dalla controlla il server Formula 1 ai test di Barcellona

Roberto Dalla controlla il server Formula 1 ai test di Barcellona

Foto di: Roberto Chinchero

Server FOM ai test di F1 a Barcellona

Server FOM ai test di F1 a Barcellona

Foto di: Roberto Chinchero

Personale FOM ai test di F1 a Barcellona

Personale FOM ai test di F1 a Barcellona

Foto di: Roberto Chinchero

Ecco la mini regia di back up per le dirette dei test di F1 a Barcellona: la produzione era a Biggin Hill, in Gran Bretagna

Ecco la mini regia di back up per le dirette dei test di F1 a Barcellona: la produzione era a Biggin Hill, in Gran Bretagna

Foto di: Roberto Chinchero

Marcin Budkowski, Renault F1 Team, Daniel Ricciardo, Renault F1, Carlos Sainz Jr., McLaren, e James Key, Technical Director, McLaren in conferenza stampa

Marcin Budkowski, Renault F1 Team, Daniel Ricciardo, Renault F1, Carlos Sainz Jr., McLaren, e James Key, Technical Director, McLaren in conferenza stampa

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Freno e sospensione anteriore Mercedes AMG F1 W11

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Foto di: Giorgio Piola

Haas F1 Ream VF-20 motore

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Foto di: Giorgio Piola

Michael Masi, Race Director, Laurent Mekies, Sporting Director, Ferrari e Alan Permane, Sporting Director, Renault Sport F1 Team in conferenza stampa

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Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Max Verstappen, Red Bull Racing e Lewis Hamilton, Mercedes-AMG Petronas F1

Max Verstappen, Red Bull Racing e Lewis Hamilton, Mercedes-AMG Petronas F1

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Daniel Ricciardo, Renault F1

Daniel Ricciardo, Renault F1

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

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