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Montezemolo: "F138? Io la chiamo speranzosa"

Il presidente del Cavallino sembra confidare molto nel potenziale della nuova monoposto

Montezemolo:
In chiusura della presentazione della nuova Ferrari F138 non poteva mancare un intervento del presidente del Cavallino, Luca Cordero di Montezemolo, che si è intrattenuto con i presenti a Maranello su diversi temi di attualità. Il suo discorso è iniziato con una dedica all'avvocato Agnelli: "Ricordo quando l’avvocato Agnelli con Michael Schmacher presentò una Ferrari. Sono momenti diversi. Se c’è una Ferrari forte, presente in 60 paesi lo dobbiamo al fondatore e soprattutto all’avvocato Agnelli quando all’inizio degli anni ’90 si doveva rilanciare il marchio. Nel filmato abbiamo visto le immagini della F2003 GA, che ha vinto entrambi i Mondiali, sperando che siano di buon auspicio". Eccolo poi a parlare della F138: "Sopra dentro e dietro a questa macchina ci sono tante persone che hanno lavorato a tanti livelli. Nel 2012 sono state buone la stragegia di gara, i pit stop e l’affidabilità, ma dovevano analizzare quello che non ha funzionato, gara per gara, fatto per fatto. Dietro a questa macchina c’è molto lavoro c’è tanta competenza". E poi ha aggiunto: "Dentro a questa macchina ci sono gli aiuti di tanti suppoter che sono fra i migliori e sopra alla macchina ci sono tanti partner di ogni parte del mondo. Abbiamo voluto avere la bandiera italiana sulla macchina, anche se abbiamo le finestre aperte: la Ferrari esporta il 95% del suo prodotto, però siamo orgogliosi delle nostre radici, del rapporto con Maranello, con l’Emilia e del nostro paese". Poi c’è la speranza di dare una vettura migliore ad Alonso: "Arriviamo da un anno con un pilota che ha tirato fuori tutto e di più da quella che era una vettura che non era sempre competitiva. Dobbiamo fare un in bocca al lupo a Fernando per quello che dovrà fare in questa stagione". E non poteva mancare un pensiero per Felipe Massa: "Mi ricordo Felipe quando era più giovane guidava la macchina di Todt, mi aspetto da lui una stagione con grande determinazione. Venendo da Bologna stavo pensando alle presentazioni degli anni passati. Mi ricordo che c’è la stessa nebbia del 1997 quando presentammo la nuova galleria. E’ stato un anno importante perché da quell'anno la Ferrari ha vinto o perso all’ultimo Gp, aprendo un ciclo importante. Spero che questa nebbia abbia un significato...". La F.1 poi deve essere importante anche per il trasferimento delle tecnologie: "Mettiamoci a inventare il domani invece di preoccuparci di ciò che è accaduto ieri, come diceva Steve Jobs. Noi vogliamo vincere. Non corriamo fra scapoli e ammogliati, ma con concorrenti forti. Il futuro della F.1 è importante per noi e per il gruppo FIAT per il trasferimento delle tecnologie". C'è spazio anche per un ringraziamento a Sergio Marchionne: "Ringrazio Marchionne, che è venuto alla presentazione anche se ci siamo visti due giorni fa a Torino. Vuole provare la nuova Enzo. La Ferrari attraverso Giovanni Agnelli, John Elkann e Marchionne ha sempre avuto una grande autonomia. Proprio l’altro a giorno a Grugliasco è stato dato il via alla nuova fase della Maserati, che collaborerà con la Ferrari per la fornitura dei motori. C’è rispetto, autonomia fra le parti". Tornando alla Formula 1, Montezemolo ha fatto capire ancora una volta di non essere troppo soddisfatto dei regolamenti, che potrebbero permettere un maggior trasferimento di conoscenze al prodotto: "Abbiamo bisogno di regolamenti che riportino i piloti in pista e che possano confrontarsi sull’asfalto. Lavoriamo per trasferire la nostra tecnicologia e l’innovazione estrema sulle macchine da sogno. Abbiamo bisogno di regolamenti che mettano in risalto anche la meccanica, perché costruiamo macchine e non satelliti. Grazie a Felisa abbiamo usato molto della F.1 sulla serie, soprattutto per quanto riguarda l'elettronica. Basta pensare alla nuova Enzo, che è la prima Ferrari ibrida che usa il KERS derivato dalla Formula 1". La chiusura poi è di nuovo per la F138 e per la Ferrari e gli ha regalato anche delle belle emozioni: "La macchina può bella o brutta, ma l’importante è che vada forte e vinca, con sviluppi gara dopo gara, giorno dopo giorno. Io la chiamo speranzosa. Oggi pomeriggio tutti i collaboratori della fabbrica verranno a vedere la macchina. Io mi sento un privilegiato, perché quando entro in questa fabbrica mi vengono delle nuove idee, stimoli che nessuna altra azienda mi può dare".

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