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La Pirelli vuole vedere di nuovo più pit stop nel 2013

Mario Boiocchi ha spiegato che le nuove mescole sono state studiate con questo obiettivo

Nella seconda parte della stagione 2012 si è assistito ad un "normalizzazione" delle strategie di gara in Formula 1. Dopo aver visto a cavallo tra il 2011 ed i primi mesi di quest'anno gare anche con quattro pit stop, la norma improvvisamente è diventata quella di una, massimo due, soste. Una situazione che è parsa gradita ad alcune squadre, ma che ha fatto un po' venire meno il grande spettacolo che aveva caratterizzato le prime corse. Per questo in casa Pirelli sono tornati a lavorare sulle mescole degli pneumatici, con la speranza di aumentare nuovemente il numero delle soste nel 2013. Il padre delle nuove gomme, Mario Boiocchi, ha spiegato ad Autosport che il parametro che ha permesso ai team di ottimizzare i consumi è stato il controllo dello slittamento: "Durante la stagione 2012, più o meno tutte le squadre hanno imparato come utilizzare al meglio gli pneumatici. Sicuramente l'essere riusciti a rilevare i dati relativi al fenomeno dello slittamento gli ha permesso di capire come provare a gestire questo fenomeno. Lo slittamento è terribile per le gomme, perchè le scalda e le degrada molto rapidamente". "Questo è senza dubbio uno degli aspetti che è stato preso in considerazione maggiormente dalle squadre. Durante le prove libere si potevano vedere molte squadre effettuare delle misurazioni con gli infrarossi sulle gomme, rilevando punto per punto le temperature della superficie degli pneumatici" ha aggiunto. Come detto, però, per la stagione che verrà l'obiettivo è quello di tornare a fornire gomme più aggressive che tornino a ravvivare le gare: "Quello che vorremmo fare nel 2013 è tornare ad essere un po' più aggressivi con le mescole, al fine di tornare a vedere più pit stop ed un maggior impatto delle strategie adottate dalle squadre". Infine, Boiocchi ha spiegato l'importanza dell'aver fatto provare le nuove gomme ai team durante le prove libere di Interlagos: "Era importante consentire alle squadre di avere un primo feedback, in quanto normalmente i primi test si effettuano in febbraio e non ci sono esattamente le temperature ideali per avere delle informazioni chiare. Inoltre in quella fase dell'anno le squadre sono più preoccupate a valutare la loro veste aerodinamica piuttosto che le gomme".

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