Il futuro del
Gp degli Stati Uniti sembra sempre più in bilico. I proprietari dell'autodromo di
Austin, in Texas, hanno ufficialmente fermato i lavori di costruzione e non hanno assolutamente intenzione di farli ripartire, almeno fino a quando non avranno trovato un accordo con i promoter del
Gp di Formula 1.
I proprietari avevano richiesto il trasferimento di questo (e di quello raggiunto con la Dorna per ospitare la MotoGp), ma non hanno mai ricevuto una risposta a riguardo dalla
Full Throttle Production. Per questo hanno deciso di fermare i lavori fino a quando non verrà trovato un accordo a riguardo.
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Abbiamo speso grandi risorse per preparare una location adatta ad ospitare la Formula 1 e la MotoGp, ma il non aver ancora ricevuto i contratti ci crea grandi preoccupazioni" spiega un comunicato divulgato dai proprietari dell'autodromo. "
Crediamo che gli Stati Uniti siano vitali per il futuro della Formula 1, i suoi team e i suoi sponsor. Abbiamo un tracciato progettato da Tilke e per questo speriamo che il progetto Texas vada avanti. Anche perchè abbiamo stimato che potrebbero arrivare anche 100.000 per vedere il Gp".
Dal canto suo, la
Full Throttle Promotion la vede completamente diversamente: "
Dopo anni di sforzi per portare la Formula 1 ad Austin, la Full Throttle Production, la città e la contea hanno fatto tutto quello che era nelle loro possibilità. Ora è compito del Circuit of Americas portare il progetto sulla linea del traguardo".
Come se non bastasse, per la serie "piove sempre sul bagnato", proprio nella giornata di ieri il
governo del Texas ha fatto sapere di non avere più intenzione di concedere il finanziamenteo di 25 milioni di dollari che è necessario per pagare le tasse di iscrizione al campionato.
A portare a questa decisione è stato l'annuncio dell'arrivo di una seconda gara di Formula 1 negli States, quella in
New Jersey, a partire dal 2013. Secondo le autorità locali, infatti, questa potrebbe far calare sensibilmente le possibilità di creare introiti dell'evento di Austin. Inoltre la nuova disputa tra promoter e proprietà dell'autodromo non ha aiutato assolutamente.
Insomma,
Bernie Ecclestone sembra essere stato profetico ancora una volta quando in India ha annunciato alle squadre la possibilità che emergessero dei problemi relativi alla gara texana...
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