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Alonso: "Resta la miglior stagione della mia vita"

Nonostante la sconfitta finale, lo spagnolo è convinto che lui e il team abbiano fatto un gran campionato

Alonso:
Sbollita la delusione per aver perso il Mondiale di Formula 1 all'ultima gara per la seconda volta negli ultimi tre anni, oggi Fernando Alonso è tornato a parlare a Valencia in occasione delle Finali Mondiali Ferrari, tracciando bilancio sostanzialmente positivo della sua stagione 2012. "Sono contento di come sono andate le cose. Alla fine abbiamo perso il titolo per tre punti, però ho fatto la miglior stagione della mia vita e ora penso soltanto all’anno che verrà. E’ stato un miracolo vedere, gara dopo gara, quello che siamo riusciti ad ottenere: certamente il titolo non l’abbiamo perso in Brasile ma a Spa e a Suzuka. L’anno prossimo cercheremo di migliorare la macchina, cercando di partire più avanti sula griglia evitando così di rischiare incidenti. Speriamo anche di avere un po’ più di fortuna…" ha detto lo spagnolo. "Credo che come strategia, pit-stop, partenze, affidabilità sia stato un anno perfetto. Siamo tutti d’accordo che l’unica cosa che c’è mancata è stata la macchina, che non ci ha permesso di essere al livello dei migliori durante gran parte dell’anno. E’ l’unica cosa che dobbiamo migliorare ma è anche vero che è la più difficile. Con tutte le difficoltà che abbiamo avuto, penso ad esempio al ritardo che avevamo nei test invernali, essere arrivati a lottare fino all’ultimo per il titolo significa che siamo una grande squadra" ha proseguito Fernando. Inevitabile una dichiarazione sulle polemiche che hanno caratterizzato gli ultimi giorni, riguardo al "caso Vettel". Secondo Alonso la Ferrari ha fatto bene a chiedere un chiarimento alla FIA e non gli importa se questo lo porterà magari ad avere qualche nemico in più: "C’erano molto video su Internet e sapevamo che i nostri tifosi ci chiedevano una spiegazione ed è stato giusto che la Ferrari si sia rivolta alla Federazione: abbiamo ricevuto una risposta e credo che ora tutti siano più tranquilli. Non ho dato tanta importanza al clamore che ha suscitato questa vicenda ma sentivamo doveroso per i nostri tifosi chiedere un chiarimento. Francamente non m’interessa molto dell’opinione che si può avere in Germania o altrove su di me. Quello che vedo è che ci sono persone per strada che mi abbracciano, mi chiamano gladiatore o samurai; per me contano di più le 1.200 persone della famiglia Ferrari che in una cena si alzano in piedi ad acclamarmi" ha detto. Infine, un bilancio più generale sulla sua avventura ferrarista: "Questo è stato un anno spettacolare, difficile da dimenticare, con momenti irripetibili come la vittoria qui a Valencia o quella in Malesia. Da quando sono alla Ferrari credo di essere cresciuto tanto, soprattutto nell’ultimo anno. Prima la gente aveva un’opinione su di me più o meno buona ma ora noto un altri tipo di rispetto. E poi per essere un grande della Formula 1 non basta soltanto vincere dei titoli ma serve anche disputare stagioni come quella che si è appena conclusa. L’anno prossimo? Speriamo di fare tre o quattro punti in più".

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