Le prestazioni deludenti della
150° Italia nelle ultime uscite non sembrano aver portato via il sorriso a
Fernando Alonso. Anzi, a poche ore dall'inizio del weekend di
Suzuka, il ferrarista si è ancora detto convinto di poter dire la sua nella caccia al secondo posto finale nella classifica iridata.
L'assunto di base però è uno ed è semplice: mettere insieme un finale di stagione veramente al limite della perfezione...
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Se è vero che ormai siamo fuori, anche aritmeticamente, dalla lotta per il titolo Piloti ci sono ancora sufficienti motivazioni per affrontare nella giusta maniera queste ultime cinque gare. Innanzitutto c’è il secondo posto nel campionato Conduttori: considerato com’è andata finora la stagione – dominata da un pilota come Vettel che soltanto una volta ha mancato il podio - sarebbe davvero un bel risultato, per me e per la squadra. Saremo in quattro a giocarcelo – oltre a me ci sono Webber e il duo della McLaren – e credo che dovremo aspettare fino ad Interlagos per avere un verdetto. E’ chiaro che se guardiamo all’andamento delle ultime gare non sarà certo facile perché i miei avversari diretti sembrano avere qualcosa in più da un punto di vista della prestazione della vettura ma non vuol dire che mi consideri senza speranze, tutt’altro. Sappiamo di dover fare tutto alla perfezione se vogliamo centrare l’obiettivo ma ci proveremo fino in fondo" ha scritto
Fernando sul suo blog sul sito ufficiale della
Ferrari.
Lo spagnolo vede ancora più difficile la scalata al secondo posto nel costruttori, ma spera di poter regalare ancora qualche gioia ai tifosi della Casa di Maranello: "
Poi c’è anche il secondo posto nella classifica Costruttori, un obiettivo ancora più difficile, perché il ritardo dalla McLaren è notevole, ma non è impossibile. Infine, c’è la voglia, mia e di tutta la squadra – di chiudere nella maniera migliore una stagione che non è andata come volevamo. Centrare almeno una vittoria sarebbe il massimo: l’importante sarebbe essere sempre in lotta per il podio".
Quella di
Suzuka è una pista dove in passato ha già saputo vincere, nel 2006. Si tratta di una vittoria che però sicuramente nel box della Rossa non ricordano troppo volentieri: "
Ho vinto due volte il Gran Premio del Giappone, una volta al Fuji e una qui a Suzuka. Il successo più bello fu proprio quest’ultimo ma sono sicuro che nessuno della mia attuale squadra condivide questo giudizio. Hanno ragione perché posso capire il dispiacere che provarono quando Michael fu costretto al ritiro mentre era in testa davanti a me: fa male vedere la macchina fermarsi per una rottura. Del resto a me era successa la stessa cosa poche settimane prima a Monza: la Formula 1 sa essere crudele, a volte".
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