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Formula 1 2019: scopriamo i segreti del Circuito di Baku

Analizziamo in questo giro virtuale - realizzato in collaborazione con Magneti Marelli - tutte le caratteristiche tecniche del circuito di Baku, quarta gara del calendario 2019 di Formula 1

Il Gran Premio d'Azerbaijan è la quarta prova del Mondiale di F1 2019. Ci si sta avvicinando piano piano all'Europa, culla naturale della Formula 1, dopo le prime tre prove corse in Australia, Bahrain e Cina. E proprio Baku, nella sua prima edizione del 2016, presentava la titolazione di GP d'Europa, persa e sostituita dall'attuale GP d'Azerbaijan.

Lungo 6.003 metri, quello di Baku è un tipico tracciato cittadino ricco di lunghi rettilinei e repentine curve a 90°, alternate nel secondo settore dall'ingresso nella città vecchia, molto lento e tecnico. Proprio per la conformazione della pista e per la sua natura, non è raro assistere a Gran Premi dove la Safety Car faccia la propria comparsa. Ma adesso, diamo uno sguardo alle caratteristiche tecniche della pista grazie all'aiuto delle informazioni forniteci da Magneti Marelli.

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Sono 20 le curve che compongono la pista, 12 a sinistra e 8 a destra. La distanza di gara è pari a 306 km, ovvero 51 giri del tracciato. Il circuito di Baku è da considerarsi a basso carico aerodinamico, con le monoposto chiamate a sfruttare in pieno i caratteristici rettilinei, il più lungo dei quali supera i 2,2 km. Sono tre le zone perfette per il sorpasso: Curva 1, Curva 3 e Curva 16.

Quella di Baku è una pista di severità media per il motore, che gira a farfalla spalancata per il 76% del tempo. Media severità anche per il cambio, chiamato in azione per 2244 volte durante la corsa. Per completare il Gran Premio, secondo Magneti Marelli le monoposto dovranno imbarcare 107 kg di carburante, a fronte di un massimo di 110 kg. Baku è una pista sensibile al peso ed alla potenza: 10 kg in più si pagano con una perdita di 2 decimi al giro, mentre 10 CV in più di potenza comportano un guadagno di 270millesimi al giro. Non abbiamo forti sollecitazioni laterali – la più elevata è di 3.4 G alla Curva 18, ma in curva 1 si toccano i 5.9 G di decelerazione longitudinale con le mescole più morbide.

A proposito d mescole, Pirelli porta in Azerbaijan gli stessi compound visti in Australia: C2 hard bianca, C3 medium gialla e C4 soft rossa, con una differenza prestazionale dalla più dur alla più tenera stimata in nove decimi.

Dando uno sguardo all'albo d'oro, le tre gare del mondiale di F1 corse a Baku hanno visto trionfare altrettanti piloti: Nico Rosberg nel 2016, Daniel Ricciardo nel 2017 e Lewis Hamilton nel 2018.

1'41''498 il tempo della Pole Position 2018 firmata da Sebastian Vettel, prestazione che potrebbe essere abbattuta con le nuove monoposto di Formula 1. Ma adesso allacciamoci il casco e scendiamo in pista: è il momento di scoprire da vicino la pista di Baku nel nostro giro lanciato.

Curva 1 si trova a 230 metri dalla linea del traguardo: in un giro lanciato, si arriva ad oltre 340 km/h al punto di staccata. SI frena forte fino ai 155 km/h, per poi rilanciarsi verso Curva 2, piega stretta a 90° da percorrere in terza marcia, a circa 120 km/h. Arriviamo alla prima zona DRS del tracciato, con 630 metri che ci separano da Curva 5.

Il secondo settore è quello più caratteristico, che ci porta a risalire la città vecchia. Tra curva 8 e curva 11 si fa davvero il tempo: si entra quasi in una galleria, con solide mura medievali ai lati ed un intenso gioco di luci-ombre che potrebbe creare qualche problema ai piloti.

Superati indenne questa fase, possiamo nuovamente scatenare la cavalleria pesante delle power unit, arrivando a toccare i 300 km/h in prossimità di Curva 15, una staccata violenta situata nella parte più alta del tracciato.

Il terzo settore ci porta nella parte conclusiva del giro di pista: è importane lasciarsi alle spalle Curva 15 sfruttando al meglio la trazione, dal momento che davanti a noi ci aspettano diversi secondi a gas spalancato: superiamo di slancio Curva 20, apriamo il DRS per la seconda volta e chiudiamo il nostro giro veloce.

Fernando Alonso, McLaren MCL33 Renault, Stoffel Vandoorne, McLaren MCL33 Renault
Marcus Ericsson, Sauber C37 Ferrari, Pierre Gasly, Toro Rosso STR13 Honda
Lance Stroll, Williams FW41 Mercedes
Pierre Gasly, Toro Rosso STR13 Honda
Charles Leclerc, Sauber C37
Romain Grosjean, Haas F1 Team VF-18
Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso STR13
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 W09 EQ Power+
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso STR13
La griglia di partenza
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
La monoposto di Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H in griglia
Kimi Raikkonen, Ferrari, Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 e Sergio Perez, Force India, sul podio
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