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F1: Toro Rosso STR5

E' la prima dell'era della bibita energetica ad essere realizzata interamente a Faenza

Quella di oggi sarà una giornata molto intensa per quel che riguarda le presentazioni delle nuove monoposto di Formula 1. Subito dopo la Mercedes Gp, è toccato alla Toro Rosso mostrare al mondo la nuova STR5, vettura storica perchè è la prima dell'era del marchio della bibita energetica che torna ad essere realizzata interamente a Faenza. Da quest'anno infatti il regolamento impedisce di utilizzare lo stesso progetto per vetture di squadre differenti, cosa che aveva permesso a Red Bull e Toro Rosso di schierare praticamente la stessa vettura, dotata solo di motori diversi, nelle ultime stagioni. “Dopo quattro anni di lavoro in collaborazione con la Red Bull Technology, la STR5 è la prima vettura che al 100% frutto dei nostri sforzi” ha confermato infatti Franz Tost. “La creazione delle infrastrutture necessarie per affrontare questo compito è stata forse la nostra sfida più grande, più difficile di quanto in realtà sia stata la produzione della vettura stessa. Abbiamo assunto circa ottanta persone e ampliato la nostra struttura, concentrandoci in particolare sull'officina meccanica. Inoltre abbiamo acquistato un wind tunnel dalla Red Bull a Bicester, in Inghilterra”. Dopo aver parlato della progettazione della vettura, Tost si è concentrato quindi sugli obiettivi stagionali della squadra italiana: “Fare delle previsioni per la prossima stagione è una trappola pericolosa, ma se mi devo sbilanciare, direi che dobbiamo puntare a chiudere tra i primi otto nel mondiale costruttori, pur dando ai nostri giovani piloti il tempo per migliorarsi ulteriormente. Anche il potenziamento delle nostre infrastrutture però direi che è un obiettivo importante in ottica 2010 e futura”. Successivamente la parola è passata al direttore tecnico Giorgio Ascanelli, che ha spiegato che essere un costruttore a tutti gli effetti ha portato a modifiche importanti nella progettazione, anche se ha aggiunto che la STR5 è un'evoluzione della STR4 adattata ai nuovi regolamenti ed ottimizzata per sfruttare al meglio il diffusore posteriore: “Essere riconosciuti come un costruttore comporta possedere tutti i diritti di proprietà intellettuale di tutte le parti chiave della vettura: la scocca, i dispositivi di sicurezza che vengono sottoposti al crash test, del pacchetto aerodinamico completo, delle sospensioni, dell'impianto di raffreddamento e di quello del carburante. Prima ancora di pensare a produrre una macchina, abbiamo avuto di acquisire gli strumenti giusti per svolgere tali compiti e assumere le persone che si trovano ad utilizzare queste strutture. Trovare una cinquantina di persone e metterle in un ambiente dove possono fare il loro lavoro è stato un compito difficile. Ad un primo impatto visivo infatti la STR5 ricorda molto la STR4, anche se si nota subito che decisamente più lunga della sua antenata. Anche a Faenza hanno puntato su un muso piuttosto alto, anche se probabilmente meno estremo di quello di Ferrari e McLaren, ma comunque più alto di quello della Mercedes Gp. Molto miniaturizzato il retrotreno, ma quella era stata una caratteristica anche della vettura della passata stagione. Presente poi l'ormai immancabile pinna sul cofano motore, che si va a raccordare con l'alettone posteriore. Toccherà a Sebastien Buemi portarla al debutto oggi a Valencia. Lo svizzero ha spiegato di sentirsi molto più pronto rispetto ad un anno fa: “Per essere onesto, sono molto più fiducioso rispetto ad un anno fa. Per prima cosa conosco tutti i circuiti, tranne la Corea e Montreal che saranno nuovi per me. Inoltre so benissimo qual'è il mio compito nei weekend di gara, cosa che non si poteva dire nella passata stagione. Poi essere nella stessa squadra, con gli stessi meccanici, e gli stessi ingegneri possa essere un vantaggio. Fiducioso anche il compagno Jaime Alguersuari: “Sono speranzoso. Ovviamente è presto per dirlo, ma credo che potremmo essere la sorpresa di questa stagione. Fino a quando non avremo visto le prestazioni di tutti però sarà presto per parlare”.

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