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Retroscena: proposto alla Red Bull un motore Alfa?

La Ferrari avrebbe sviluppato una power unit specifica per Milton Keynes con 32 gettoni di sviluppo

Nuovo logo Alfa Romeo

Foto di: XPB Images

Daniil Kvyat, Red Bull Racing RB11
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB11
Daniil Kvyat, Red Bull Racing RB11
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB11
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB11
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB11
Daniil Kvyat, Red Bull Racing RB11
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB11
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB11
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB11
Daniil Kvyat, Red Bull Racing RB11

Sergio Marchionne al Mugello in occasione delle Finali Mondiali Ferrari aveva detto chiaramente che la Casa di Maranello era pronta a dare alla Red Bull Racing una power unit diversa da quella ufficiale, con un gruppo di tecnici dedicato esclusivamente a questo progetto. A Milton Keynes hanno accarezzato questa idea, ma pare che non se ne sia fatto niente per un divieto della FIA che non accetta l’idea che ci possano essere due motori Ferrari diversi sulla stessa griglia visto che il regolamento consente di omologare solo una power unit.

UN MOTORE DIVERSO DA QUELLO DEL CAVALLINO
Va detto che i tecnici del Cavallino rampante erano pronti a sviluppare una power unit specifica per la RB12 che avrebbe potuto beneficiare dei 32 gettoni proprio come l’unità ufficiale, solo che avrebbe goduto di soluzioni diverse da quelle che saranno adottate sul 6 cilindri Turbo della Rossa. Il vincolo regolamentare molto forte che limita l’evoluzione dei propulsori, ha portato gli uomini di Mattia Binotto a puntare su certi filoni di ricerca, dopo averne scandagliati molti altri che sono rimasti nei cassetti del chief designer, Lorenzo Sassi. Idee interessanti e non è detto che non fossero competitive. Semplicemente a Maranello hanno fatto le loro scelte per cui alcune sono state promosse e altre “parcheggiate”.

AVREBBE BENEFICIATO DEI 32 GETTONI DI SVILUPPO!
La Red Bull Racing, quindi, non avrebbe corso con un motore “blindato” alle specifiche 2015, come è accaduto alla Manor quest’anno che disponeva di una fornitura 2014 standard, ma avrebbe avuto la possibilità di evolvere il progetto nel corso della stagione qualora fossero stati concessi i token di sviluppo durante il 2016 (il tema è sul tavolo delle discussioni).

SI VOLEVA RINOMINARE LA POWER UNIT ALFA ROMEO?
Secondo Motorsport.com sarebbe stato proposto alla Red Bull Racing di rinominare la power unit con il marchio Alfa Romeo per aggirare il problema. A Maranello c’è chi smentisce questa opportunità, ma in ogni caso i vertici di Milton Keynes avrebbero storto la bocca a questa prospettiva ritenendo il brand milanese meno attrattivo per gli sponsor di quello Ferrari. Non solo, ma sarebbero intervenute altre questioni: finanziare il piano di sviluppo sarebbe stato costoso, e sarebbero emerse delle questioni sui diritti della proprietà intellettuale del motore. A tutto questo va aggiunto il timore che comunque il nuovo propulsore non sarebbe mai stato nella condizione di battere la Ferrari ufficiale. La proposta, quindi, è stata declinata, ma paradossalmente potrebbe tornare d’attualità qualcosa di simile con la Renault.

MILTON KEYNES SCEGLIE IL… V6 TWINGO?
La Casa francese, infatti, vuole riservare l’unita “ufficiale” alla Lotus, la squadra che sta per essere rilevata dal marchio della Losanga, e potrebbe rinominare il V6 francese Twingo o Mechachrome per dare la possibilità ai transalpini di utilizzare 32 gettoni finalizzati alla RB12 che Adrian Newey ha già disegnato.

QUALE SARÀ L’ATTEGGIAMENTO DELLA FIA?
Sarà interessante capire quale sarà l’atteggiamento della Federazione Internazionale che ha deciso di aprire un bando ai Costruttori interessati a produrre un 6 cilindri bi-turbo clienti da 2,2 litri da mettere a disposizione dei team minori a un prezzo non superiore ai 12 milioni di dollari contro gli attuali 20 milioni di dollari necessari oggi per avere una power unit.

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