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Ferrari: Vettel ha usato la modalità da qualifica per arginare Bottas?

Il tedesco al decimo successo con il Cavallino nel giorno del 200esimo GP è rimasto sorpreso dalla consistenza della SF71H. Se la vittoria a Melburne è stata un po' il frutto della casualità, quella di Sakhir ha premiato una strategia coraggiosa.

Sebastian Vettel, Ferrari, 1° classificato, festeggia la vittoria sul podio

Sebastian Vettel, Ferrari, 1° classificato, festeggia la vittoria sul podio

Steven Tee / Motorsport Images

Race winner Sebastian Vettel, Ferrari celebrates in parc ferme
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari, festeggia la pole position
I membri del team fotografano l'arrivo di Sebastian Vettel, Ferrari, 1° classificato, nel parco chiuso
Sebastian Vettel, Ferrari, 1° classificato, sul podio con il suo trofeo
Sebastian Vettel, Ferrari, 1° classificato, festeggia con il suo trofeo
Sebastian Vettel, Ferrari, 1° classificato, festeggia la vittoria all'arrivo nel parco chiuso
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, 2° classificato, si congratula con Sebastian Vettel, Ferrari, 1° classificato, nel parco chiuso
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Sebastian Vettel, Ferrari posa per un selfie con dei fan
Il vincitore della gara Sebastian Vettel, Ferrari SF71H taglia il traguardo e prende la bandiera a scacchi
Sebastian Vettel, Ferrari, 1° classificato, festeggia la vittoria sul podio

Venticinque punti in Australia e altrettanti in Bahrain. Ma per Sebastian Vettel e la Ferrari il bottino di tappa conquistato sul circuito di Al Sakhir ha un peso specifico differente. Questa volta non ci sono state circostanze favorevoli (come la virtual safety car di Albert Park) ed il successo-bis del 2018 è arrivato grazie ad un lavoro impeccabile della squadra e dello stesso Vettel.

Dietro la vittoria conquistata oggi in Bahrain c’è un lavoro di squadra che è riuscito a mettere sotto pressione la Mercedes, una monoposto che al momento gestisce gli pneumatici in modo esemplare ed un pilota tornato in una forma smagliante.

Quando Vettel vede il messaggio “P1” sulla tabella di segnalazione diventa una macchina perfetta, capace di sentire e gestire la monoposto in modo impeccabile. La gara di Al Sakhir ha tenuto tutti col fiato sospeso, compresi i due piloti in pista che si sono contesi il successo fino agli ultimi metri.

C’era da spingere cavalcando la linea sottile oltre la quale la velocità sarebbe stata un handicap, a causa del degrado degli pneumatici. E Vettel, su questo fronte, è un riferimento. La prima parte di gara è stata in versione ‘lepre’, diciotto giri tirati con le supersoft che però non sono riusciti a fargli prendere il largo, visto che Bottas era molto vicino, a 2”282.

A quel punto il box Ferrari ha chiamato Seb ai box per passare alle soft, e la Mercedes ha risposto due giri dopo, con il pit-stop di Bottas, passato alle medie.

Nel box del Cavallino sono stati molto bravi a mantenere gli avversari diretti nel dubbio: la Ferrari numero 5 si fermerà ancora? Non si è fermata, ed è stata l’arma vincente.

Dopo la corsa si è saputo che la strategia era “una nel mazzo”, una scelta possibile che non avrebbe messo a rischio la sicurezza degli pneumatici, ma senza la certezza che la performance avrebbe garantito a Vettel un finale di gara su tempi accettabili.

Seb dopo la gara ha rivelato che la strategia risultata vincente non era la prima della lista, ma alla luce delle dinamiche della corsa è diventata una scelta obbligata:
“All’inizio della gara i nostri piani erano un po' diversi, ma nel primo stint non sono riuscito ad allungare su Valtteri, che al contrario dopo 15 giri si è avvicinato. Abbiamo così fatto il pit-stop per primi, ma così facendo Mercedes ha potuto differenziare la strategia, provando a vincere la gara con una scelta di pneumatici differente dalla nostra".

"A quel punto per noi l’unica possibilità era di restare in pista, provando ad arrivare in fondo, non avevamo nulla da perdere e ci abbiamo provato. È andata bene, anche perché abbiamo visto che la mescola media è stata molto consistente, e se avessimo scelto le due soste non sarebbe stato per nulla semplice riuscire rimontare a passare Lewis e Valtteri, anche con gomme fresche”.

La SF71H ha svolto al meglio il suo lavoro, così come Vettel, che ha saputo tenersi l’ultima ‘goccia’ di gomma per gli ultimi due giri, quando ormai il sorpasso della Mercedes sembrava inevitabile. Seb ha probabilmente usato il motore (in modalità qualifica) come ultima arma per difendersi dalla Mercedes in zona Drs, ed è arrivata una meritatissima vittoria (la numero 10 col Cavallino) nel suo duecentesimo Gran Premio.

“Non so ovviamente cosa accadrà nelle prossime gare – ha concluso Seb nella serata di Al Sakhir – ma indubbiamente in questo weekend ho avuto un feeling sempre migliore con la monoposto. Quando senti che risponde come vorresti alla fine vai più veloce, osi di più. Penso che questo sia il passo avanti principale che abbiamo fatto questo fine settimana, lavorando sul setup. A Shangai troveremo una pista e una temperatura differente, quindi ci aspetta un altro esame, ma adesso sono molto contento per questa vittoria”.

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