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Ferrari, Vettel: "Abbiamo lavorato molto per velocizzare i pit-stop"

Il pilota tedesco è parso carico, ma non si è voluto sbilanciare troppo in pronostici nel giorno della presentazione della SF71H. Sulla possibilità che aumentino le soste però ha dato questo spunto interessante.

Kimi Raikkonen, Ferrari, Sebastian Vettel, Ferrari, Marc Gene, Ferrari

Foto di: Ferrari

Kimi Raikkonen, Ferrari, Sebastian Vettel, Ferrari, Marc Gene, Ferrari, Maurizio Arrivabene, Ferrari
Ferrari SF71H
Ferrari SF71H
Ferrari SF71H, dettaglio dell'halo
Ferrari SF71H, dettaglio dell'halo
Ferrari SF71H
Ferrari SF71H
Ferrari SF71H
Ferrari SF71H
Ferrari SF71H
Ferrari SF71H
Ferrari SF71H
Ferrari SF71H

Con l’abito d’ordinanza della Scuderia Ferrari (giacca, pantaloni e cravatta blu con scudetto del Cavallino) Sebastian Vettel dimostra anche meno dei trent’anni che ha. Alla vigilia del suo dodicesimo Mondiale, Seb è tornato ad avere obiettivi chiari, ed è la prima volta da quando è approdato a Maranello. Come ai tempi della Red Bull, la sua stagione inizia con un solo target: vincere il (suo) quinto titolo Mondiale.

Domanda tradizionale: che aspettative che hai riposto in questa nuova monoposto?
"Abbiamo sempre delle aspettative positive. Sappiamo bene quanto lavoro è converso nella nuova monoposto, e non solo in questi ultimi mesi, ma da quando ha preso il via progetto. Quello che vediamo qui oggi è il risultato di tanti sforzi, ed è un momento molto emozionante. Se parliamo di aspettative è ovviamente molto difficile sbilanciarsi oggi, ma siamo certi di aver lavorato molto e penso che quanto fatto sia stato nella giusta direzione. Ora serve la conferma in pista, e sappiamo che le prossime settimane saranno molto importanti per capire se tutto funziona al meglio. Sarà bello scendere in pista, non vedo l’ora".

Ti sei fatto un’idea sul potenziale degli avversari osservando le nuove monoposto?
"Non ho visto praticamente nulla. Ho trascorso molto tempo con la squadra, e ci siamo concentrati su noi stessi. Quando si vedono nuove monoposto si chiede un’opinione ai propri ingegneri, che hanno una visione molto più tecnica, ma non l’ho ancora fatto. Nelle prossime settimane ci scambieremo pareri anche su questo aspetto".

Che idea ti sei fatto dell’Halo provando la posizione di guida?
"E’ presto per dirlo. Lo scorso anno abbiamo avuto la possibilità di fare qualche giro di pista, e non sono emersi grandi problemi, così come quando ho provato il sedile della nuova monoposto. Mi sembra meno invadente di quanto pensassi inizialmente, e credo che ci abitueremo velocemente alla sua presenza".

Quest’anno la Pirelli imporrà mescole più tenere e gare molto probabilmente su due soste. Credi che sarà un vantaggio o un problema per la Ferrari?
"Alla fine si finisce sempre a fare più o meno tutti la stessa strategia di gara. Abbiamo lavorato molto per ottimizzare i nostri pit-stop, cercando di perfezionare velocità ed affidabilità, anche perché più soste saranno fatte e più diventeranno importanti. Sull’impatto delle gomme credo che per avere un’idea dovremo aspettare Australia e Bahrain, ovvero contesti con alte temperature. I test invernali, e si chiamano invernali per quello, non credo che ci daranno l’opportunità di capire molto a causa delle basse temperature".

Lottare per il titolo 2017 vi ha dato fiducia?
"Non siamo andati proprio vicini al titolo, mancava ancora un po’. Dodici mesi fa la situazione era un po' diversa, nessuno aveva un’idea di massima sulla propria competitività a causa dei nuovi regolamenti, ma quest’anno è diverso. Sappiamo da dove arriviamo e speriamo ovviamente di fare il salto in avanti che ci siamo prefissati".

Cosa hai pensato quando hai visto per la prima volta la SF71H?
"Sembra molto… ordinata, è un aspetto che si nota subito, tutto sembra avere un senso. Ma dobbiamo andare in pista per avere la conferma della validità delle nostre impressioni. La fiducia non ci manca, ma adesso dobbiamo dare la parola alla pista".

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