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Ferrari: tocca a Vettel cancellare la doccia fredda con una buona partenza

Due Mercedes in prima fila e due Ferrari a inseguire: Hamilton in pole e Vettel solo quarto. La qualifica bagnata del GP di Ungheria non ha dato un copione già scritto, ma il tedesco dovrà dare una zampata al via per inserirsi fra le due frecce d'argento.

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Jean Alesi consegna a Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, il Pirelli Pole Position award
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Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Minttu Virtanen, moglie di Kimi Raikkonen, Ferrari, con il figlio Robin Raikkonen
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H, nel parco chiuso
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Toto Wolff, Direttore Esecutivo, Mercedes AMG
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Sebastian Vettel, Ferrari, con la sua Triumph
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1

La pioggia arrivata copiosa sul circuito di Budapest poco prima dell’inizio delle qualifiche è stata una sorta di reset. Di colpo è stato cancellato il lavoro fatto nelle tre sessioni di prove libere, e squadre e piloti sono stati chiamati a ricominciare tutto da zero.

Via le gomme slick (usate solo in Q1) e dentro intermedie e full-wet. Il risultato è stato un repentino cambio dei valori in campo, con una prima fila tutta Mercedes (risultato decisamente imprevedibile alla vigilia del pomeriggio ungherese) una Ferrari che non è andata oltre la terza e la quarta posizione, ed una Red Bull che è uscita dai radar.

Un risultato davvero insperato per il team campione del Mondo, come ha confermato anche la reazione di Toto Wolff, incredulo davanti al monitor dei tempi. L’exploit della Mercedes è coinciso con la doccia fredda Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, ritrovatisi in seconda fila al termine della qualifica i cui esiti sembrava abbastanza scontati.

“Probabilmente non siamo competitivi sul bagnato come sull'asciutto – ha spiegato Vettel - penso di aver spinto abbastanza, forse non è stato il giro più veloce possibile, ma neanche terribile, quindi sono abbastanza soddisfatto del risultato".

"Non abbiamo girato molto quest’anno nelle condizioni che abbiamo avuto oggi, e probabilmente c’è ancora del lavoro da fare, ma non credo sia un disastro iniziare una gara in terza e quarta posizione, ed anche il divario non è stato enorme. Domani partiamo da un foglio bianco e avremo una strategia molto aperta, vedremo cosa porterà la gara”.

La gara, in effetti, è domani, ma questo non cancella la delusione palpabile nel box Ferrari per l’esito della qualifica. La pioggia, arrivata puntuale come una nuvola fantozziana proprio prima del via della sessione Q1, è stata una beffa per i tecnici di Maranello, che avevano messo a punto una vettura difficilmente battibile in condizioni di pista asciutta. Un boccone amaro, soprattutto quando c’è la certezza di aver fatto un lavoro impeccabile in condizioni ordinarie.

Raikkonen ha complessivamente fatto un buon lavoro, con dei guizzi importanti come quando si è portato al comando dopo il primo ‘run’ in Q3. Peccato per l’ultimo giro col secondo set di gomme full-wet, rovinato dalla presenza di Grosjean proprio davanti alla Ferrari numero 7, ma complessivamente Iceman si è bene comportato, soprattutto nel confronto interno con Vettel.

Seb, al contrario, non è stato l’anfibio che ci si aspetta di vedere in condizioni di scarsa aderenza come quella viste oggi sull’Hungaroring. Dando per scontato che il tempo di Hamilton non fosse alla portata, non è fantascienza ipotizzare che Vettel potesse essere un paio di decimi più veloce di Kimi sul giro secco, ed in questo caso la prima fila sarebbe stata un traguardo raggiungibile. E questo risultato avrebbe cambiato parecchio lo scenario in vista della gara di domani.

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Ha ragione Vettel quando sostiene che tutti i risultati restano alla portata, e lo sa molto bene perché ricorderà l’edizione 2015 della gara ungherese. Tre anni fa al via le due Ferrari riuscirono a scavalcare Hamilton e Rosberg, dominatori delle qualifiche, e Sebastian conquistò così la sua seconda vittoria in rosso.

Anche domani servirà una partenza importante per puntare al successo: per Seb l’imperativo sarà mettersi alle spalle almeno una Mercedes, per poi puntare sulla performance della SF71H per provare un undercut (o overcut) sperando di prendere il comando.

Ben diverso sarà lo scenario se le due Mercedes transiteranno in testa al termine del primo giro, perché con il gioco di squadra (a Hockenheim anche la Mercedes ha confermato che in questo Mondiale non si può più permettere una visione Decurbertiana come in passato) Hamilton potrebbe prendere il largo perché protetto dal compagno di squadra.

“Una buona partenza aiuta sempre – ha commentato Vettel – e su questa pista c’è anche da percorrere una lunga parte del rettilineo prima di arrivare alla staccata di curva 1, quindi un buon avvio può consentire di guadagnare posizioni”.

Una visione che condivide anche Toto Wolff:
“Oggi siamo stati fortunati con le condizioni meteo, ma sappiamo che sull’asciutto perdiamo 4 decimi nel primo settore, che è molto legato alla potenza del motore Ferrari. Per questo credo che sarà importante essere davanti alla prima curva, e non sarà semplice, vista la lunghezza del rettilineo. Ammetto che non pensavamo di essere in lotta per la vittoria, ed è stata una piacevole sorpresa".

"La differenza oggi è stata fatta dai fattori umani, non dalle monoposto. Il nostro team ha gestito con calma una condizione della pista in continua evoluzione, reagendo sempre nel modo corretto. Poi alla fine tutto si è giocato in un ultimo giro al cardiopalmo, e sia Lewis che Valtteri hanno fatto un ottimo lavoro, devo congratularmi con entrambi”.

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