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Ferrari si gioca molto in partenza, Red Bull deve evitare l'harakiri alla curva 4

Nella prima fila tutta Red Bull del GP del Messico deve essere disinnescata la rivalità fra i due piloti. Vettel, quarto al via, cercherà di far valere gli 11 km/h di velocità massima in più della Rossa, mentre Hamilton cercherà di tenersi al di fuori dai guai.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB14 e Sebastian Vettel, Ferrari SF71H

Foto di: Manuel Goria / Motorsport Images

Daniel Ricciardo, Red Bull Racing, festeggia dopo aver conquistato la Pole Position
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing, festeggia con Max Verstappen, Red Bull Racing, dopo aver conquistato la Pole Position
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14, festeggia uscendo dalla sua monoposto dopo aver conquistato la Pole Position
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14 e Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H e Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1

Per conquistate una pole position serve un giro, che sia il più veloce di tutti. Daniel Ricciardo lo sa ovviamente molto bene, ed è stato magistrale nel riuscire a piazzare la zampata nel momento giusto. Un colpo perfetto, piazzato quando ormai nel box Red Bull si preparavano a festeggiare Max Verstappen come il poleman più giovane nella storia della Formula 1. Invece l’urlo di gioia si è alzato nel lato sinistro del box Red Bull, quello dei meccanici della monoposto numero 3. Una zona del garage poco frequentata da Christian Horner e per nulla da Helmut Marko, che ha la sua postazione di fianco alla monoposto di Verstappen.

Uno smacco per l’olandese, sempre primo nel weekend di Città del Messico da venerdì mattina fino al primo run della Q3, e una rivincita immensa per Ricciardo che anche questa volta ha urlato, ma spinto da una incontenibile gioia. Ormai messo da parte dalla squadra, e vittima di una serie di problemi meccanici che lo hanno portato ad essere il pilota con più ritiri in stagione dell’intera griglia di partenza, l’australiano ha ritrovato una giornata che attendeva da tempo, un copione che forse non immaginava neanche nel più ottimista dei suoi sogni.

La Red Bull ha trovato una prima fila che mancava dal Gran Premio degli Stati Uniti di cinque anni fa, quando Vettel sopravanzò Mark Webber, la prima nell’era ibrida. Un exploit annunciato, e giunto al termine di una sessione di qualifica in cui la monoposto di Adrian Newey ha confermato quanto di buono fatto vedere sin dai primi giri delle prove libere del GP del Messico.    

I margini, come previsto, si sono assottigliati molto rispetto a ieri, ma sia Ferrari che Mercedes hanno ammesso che oggi contro Verstappen e Ricciardo non c’era nulla da fare.

Nel box del Cavallino si aspettavano però qualcosa in più. Non la prima fila, come detto, ma la terza posizione, un risultato che avrebbe permesso a Vettel di sopravanzare Hamilton.

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In una qualifica tiratissima è sembrato esserci tutto per riuscire a centrare l’obiettivo, come ha confermato la classifica dopo il primo ‘run’ della Q3, che ha visto Seb dietro Verstappen. Ma paradossalmente nessuno dei due si è migliorato nell’assalto finale, scivolando rispettivamente in seconda e quarta posizione.

Nell’ultimo giro lanciato Ricciardo ha abbassato il suo crono precedente di 0”271, Hamilton di 0”128 mentre Verstappen ha girato più lento di 0”239 e Vettel di 0”141.

C’è però un altro dato che hanno confermato le qualifiche di oggi, ed è quello relativo alla velocità di punta, cruciale sul rettilineo più lungo dell’intero Mondiale dopo Baku.

La Ferrari non ha rivali su questo fronte, come ha confermato il tempo ottenuto nel primo settore (il margine imposto da Vettel è stato di 0”444 nei confronti di Ricciardo, 0”242 su Verstappen e 0”180 su Hamilton) con una velocità di punta (rilevata a 234 metri prima della curva 1) di 324 km/h per Seb contro i 313 di Ricciardo, i 314 di Verstappen ed i 318 di Hamilton.

È impossibile prevedere quale sarà la dinamica della partenza di domani, ma l’arma a disposizione delle due Ferrari potrebbe fare la differenza nel chilometro che separa la linea di partenza dalla staccata di curva 1.

Subito dopo una conferenza stampa che ha confermato un Verstappen delusissimo e un Ricciardo più esaltato anche rispetto al dopogara vinto di Monaco, nel paddock di Città del Messico c’è chi da già per certo un contatto tra i due dal via alla curva 4.

In Red Bull, dopo molti anni, dovranno tenere un briefing pre-partenza cercando di evitare un confronto fratricida, impresa che appare più difficile di quella messa a segno dai tecnici del team in qualifica. Per le due Red Bull la possibilità di vittoria è vincolata ai primi giri, nella speranza che Ricciardo e Hamilton possano portarsi fuori dalla distanza DRS prima che venga attivato il dispositivo.

Se ci riusciranno, la gestione della gomma sarà dalla loro parte, visto che in Q2 tutti e tre i top team hanno optato per le gomme ultrasoft, smarcando la temutissima hypersoft che si preannuncia una fabbrica di graining... 

 

 

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