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Ferrari: Sassi ha lasciato per ragioni personali. Ecco cosa cambia...

Il chief designer dei motori, Lorenzo Sassi, torna al prodotto per occuparsi dell'ibridazione non solo dei motori Ferrari ma anche di FCA, per esigenze di famiglia, mentre c'è chi lo ha visto come un capro espiatorio del caso olio bruciato.

Sebastian Vettel, Ferrari SF70H

Sebastian Vettel, Ferrari SF70H

Sutton Motorsport Images

Ferrari SF70H, motore
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Jock Clear, Chief Engineer Ferrari sul muretto box Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Mattia Binotto, Chief Technical Officer Ferrari
Meccanici Ferrari
Ferrari SF70H, sidepod

Il caso si sta sgonfiando? Chi ha parlato di cacciata di Lorenzo Sassi dal Reparto Corse della Ferrari ha sparato alto, perché l’ex capo progettista dei motori di Maranello non sarebbe stato destituito dal ruolo dal presidente in persona, Sergio Marchionne.

La storia pare che abbia ben altre connotazioni e male ha fatto la Ferrari a non gestirla con il suo ostinato silenzio con il quale quest’anno copre tutto: l’ingegnere fiorentino, da alcuni considerato il capro espiatorio della querelle dell’olio bruciato in camera di combustione, pare sia stato spostato dalla Gestione Sportiva per ragioni personali che non riguardano l’azienda, ma la famiglia.

Lorenzo Sassi è stato capace di andare in supporto al Remote Garage per tenere d’occhio il comportamento dei motori 062. Un aziendalista che nei pochi scampoli di tempo libero era capace di organizzare la maratona del Cavallino fra dipendenti, parenti e simpatizzanti.

In quasi venti anni di Ferrari aveva già vissuto un trasferimento all’area della produzione per poi essere richiamato alla Gestione Sportiva e diventare dal 2006 il chief designer dei motori.

Grande amico di James Allison, Sassi era il delfino dell’inglese nel reparto dei motoristi (e c’è chi ritiene che possa aver pagato questa vicinanza con il dt britannico che poi è andato alla Mercedes), adesso Lorenzo si è reso disponibile a tornare al prodotto.

Verrà messo a capo di un nuovo gruppo di lavoro che dovrà occuparsi dei motori ibridi non solo per le Gran Turismo di Maranello, ma anche per FCA, dal momento che proprio Sergio Marchionne vuole dare il via a un piano di ibridazione sui propulsori del Gruppo.

Il ruolo di Sassi al momento non viene coperto da una sola persona: Mattia Binotto, che oltre ad essere il direttore tecnico della Scuderia Ferrari, è anche il responsabile dell’area motori (da cui proviene)e dell’elettronica, avrebbe deciso di parcellizzare le attività del chief designer distribuendole su un’equipe, seguendo l’organizzazione orizzontale che così tanti risultati ha dato dal luglio scorso, vale a dire proprio dall’uscita di James Allison dal Reparto Corse.

A Mattia Binotto risponderanno, quindi, Enrico Gualtieri che si occupava della delibera delle power unit curandone l’affidabilità, Stefano Lovera, lo specialista ventennale di elettronica e Thierry Baritoud, l’esperto di ERS e turbocompressore ai quali si aggiunge Luigi Fraboni, responsabile dei motoristi in pista.

A Maranello, quindi, questo avvicendamento non dovrebbe dare particolari ripercussioni: ricordiamo che la prossima settimana a Silverstone farà il suo debutto il motore numero 3 della stagione che disporrà di una serie di novità grazie alle quali i motoristi contano di fare un importante salto di qualità prestazionale.

 

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