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Ferrari: quando il caldo tanto atteso diventa il grande nemico

La Ferrari per Spa ha puntato la scelta delle gomme sulla supersoft, la mescola più morbida. Peccato che mai negli ultimi anni ci siano stati 40 gradi sull'asfalto belga. Risultato: la SF16-H è andata in crisi. Ma il verdetto non è ancora definitivo...

Sebastian Vettel, Scuderia Ferrari

XPB Images

Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
(Da sx a dx): Toto Wolff, Azionista e Direttore Esecutivo Mercedes AMG F1 con Maurizio Arrivabene, T
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari
L'ala anteriore della Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Scuderia Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Ferrari SF16-H: fiancata

Iniziamo da un dato: le strategie e la programmazione centrano poco, anzi, nulla. La scelta delle gomme si effettua otto settimane prima di ogni Gran Premio, ovvero nell’impossibilità di conoscere le condizioni meteo, e parlando di Spa-Francorchamps, la logica porta a pensare che si andrà ad affrontare un weekend con temperature basse e ombrelli sempre pronti all’uso.

Ma non quest’anno, visto che gli addetti ai lavori della Formula 1 sono arrivati sul circuito belga trovando un Spa in versione Miami. Trenta gradi, e la pista che ha superato i quaranta. Roba mai vista, o quasi.

Per la Ferrari è un problema non da poco, come hanno evidenziato i riscontri delle prime prove libere, avendo la Scuderia puntato tutto sulla mescola supersoft, ovvero la più tenera tra le tre messe a disposizioni della Pirelli.

Incredibilmente, alcuni dei long-run effettuati oggi da diversi piloti sono stati con gomme medie, una mescola che nelle previsioni era da considerarsi inutile. Resta un mistero come Mercedes e Red Bull abbiano puntato sui compound più duri, ma questo è.

Ma per quanto i primi riscontri siano stati a favore di soft e medie, è presto per trarre delle conclusioni definitive. La mescola supersoft ha evidenziato problemi su un asfalto che ha superato i 40 gradi, soprattutto di blister sulla gomma anteriore sinistra, e la Ferrari (in particolare con Raikkonen) ha lamentato proprio queste difficoltà.

Sia Kimi che Vettel hanno sofferto un po’ nella simulazione di qualifica (quarto Seb, settimo Kimi), ma anche i long-run hanno confermato qualche problema di assetto da risolvere, se l’obiettivo è quello di avvicinarsi ad una Red Bull che si è confermata in gran forma.

A complicare la vita degli ingegneri della Rossa c’è una disponibilità di gomme che per entrambi i piloti vede a disposizione solo un set di gomme medie e due di soft.

Sarà importante osservare domani il lavoro che pianificheranno nel box della Ferrari nella sessione FP3, perché sulla carta non potrebbero permettersi altre simulazioni di gara con le mescole più dure senza rischiare di trovarsi scoperti per la gara. Le modifiche di setup potranno essere provate con le supersoft, nella speranza che i riscontri si rivelino attendibili anche per i compound più duri.

E le modifiche ci saranno, perché nella simulazione di gara di Vettel, effettuata con gomme soft in coincidenza del long-run delle due Red Bull, la differenza in termini cronometrici è stata comunque consistente. Il tedesco ha girato sul piede del 1’55”, mentre Ricciardo si è confermato in media tra i sei ed i sette decimi più veloce.

Un aiuto potrebbe però arrivare dalla pista, che in mancanza delle tradizionali precipitazioni che caratterizzano i weekend di Spa, potrebbe gommarsi sempre di più creando una condizione migliore per la supersoft.

“Oggi è stata una giornata molto difficile – ha commentato Vettel - fa molto caldo per essere a Spa, e per questo in pista si scivola molto. Credo che tutti abbiano fatto fatica a far funzionare bene le gomme proprio per la tendenza a scivolare. Ho sofferto un pò anche con il bilanciamento della vettura, ma questo dipende da noi. Dobbiamo migliorare, non siamo ancora dove vogliamo. Ma sono sicuro che saremo più veloci”.

Per Raikkonen i riscontri della sessione del mattino erano stati migliori, poi nel turno pomeridiano l’aumento delle temperature ha causato dei problemi in più.

“Nella FP1 il feeling con la macchina è stato piuttosto buono – ha confermato Iceman - ma nel pomeriggio, quando ho montato la Supersoft, ho faticato a mettere insieme un buon giro: non riuscivo a stare in pista. Per la simulazione di gara abbiamo apportato alcune modifiche, ma per qualche ragione ho continuato ad avere difficoltà. E' stato uno di quei giorni in cui le cose iniziano bene e poi le sensazioni cambiano, ma sono sicuro che per domani troveremo l'assetto giusto”.

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