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Ferrari: potenza ridotta, i sei decimi dalla Red Bull non spaventano

Vettel non è soddisfatto della guidabilità della SF71H perchè la Rossa è ancora troppo scivolosa, ma il tedesco sa che le Red Bull oggi hanno usato più motore, per cui i margin si ridurranno molto in qualifica.

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H

Andrew Hone / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, esce dalla curva Anthony Noghes
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Sebastian Vettel, Ferrari parla con i media
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari con una bici
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Kimi Raikkonen, Ferrari

Si può leggere in due modi il giovedì monegasco della Ferrari. Se da una parte c’è una Red Bull che ha iniziato in modo decisamente agguerrito il weekend nel Principato, dall’altra c’è una Mercedes al momento molto lontana dalla performance confermata due settimane fa a Barcellona.

Vettel si è preso quasi sei decimi da Daniel Ricciardo nella simulazione di qualifica, ma il tempo del tedesco, anche se di soli sette millesimi, è stato migliore di quello di Lewis Hamilton, copione che si ritrova anche nel confronto tutto finlandese tra Raikkonen e Bottas.

Nel box della Ferrari avranno un giorno in più del solito per lavorare in vista della qualifica, ma non sarà una passeggiata puntare ai traguardi raggiunti dodici mesi fa.

Nelle prime due sessioni di prove libere le due Ferrari hanno tirato parecchio indietro il ‘manettino’ della power unit, e come ha ricordato Vettel, nella prima giornata di attività in pista le Red Bull sono solite puntare sulla performance più degli avversari diretti:
“Sono fiducioso in vista del weekend, è già successo di vedere una Red Bull veloce il venerdì, ma onestamente credo che sia molto difficile fare delle previsioni oggi. Credo che ci aspetti una qualifica tirata, con divari molto ridotti”.

Vettel non crede molto ai sei decimi rimediati da Ricciardo, ma a Monaco c’è anche da considerare che la variabile peso (la Red Bull solitamente gira con meno carburante nelle prove libere) non ha effetti importanti come sulle piste permanenti.

Nel Principato si calcola poco più di un decimo per dieci chili di benzina. Vettel ha comunque confermato che c’è ancora del lavoro da fare sul fronte della guidabilità, perché col setup utilizzato oggi la SF71H si è rivelata più scivolosa del previsto.
“Se risolviamo questo problema allora sono certo che ci troveremo nelle condizioni di dire la nostra”, ha concluso Seb.

Ben diverse sono le valutazioni sulle simulazioni di gara, in cui la Ferrari ha confermato un buon passo e soprattutto degli ottimi tempi d’attacco.

È un dato molto importante a Monaco, perché l’unica possibilità di sorpasso è offerta dall’undercut, e poter contare su un primo giro molto veloce a gomma fresca, potrebbe essere cruciale nell’economia della corsa.

Su questo fronte Red Bull (e soprattutto Mercedes) hanno faticato di più. Anche nel proseguimento dei long-run, la Ferrari (soprattutto con Vettel) ha confermato un buon passo, sia con gomma hypersoft che ultrasoft, anche se nelle simulazioni di gara con la mescola più tenere la Red Bull ha confermato una buona gestione sulla distanza.

“Abbiamo provato diverse soluzioni – ha spiegato Raikkonen – e ovviamente alcune hanno funzionato meglio di altre. Ci sono degli aspetti da migliorare, ma nulla che non si possa fare in vista di sabato. In generale credo che sia stata una buona giornata, ma abbiamo margini di miglioramento”.

Il tutto, come è prassi a Monte Carlo, sarà poi soggetto alle variazioni delle condizioni della pista, e il tracciato del Principato si è sempre confermato molto sensibile non solo alla gommatura, ma anche alla temperatura.

L’impressione è che in Ferrari ci saranno due obiettivi: il bottino di tappa e quello in chiave campionato, che potrebbero coincidere, ma anche no. Vettel e Raikkonen non lasceranno nulla di intentato per provare il colpaccio, anche perché le possibilità ci sono, ma se la Mercedes non riuscirà a migliorare la guidabilità delle sue monoposto, per le Rosse anche i gradini più bassi del podio potrebbero essere preziosi. Monaco è sempre una vetrina importante, ma il Mondiale lo è di più...

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