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Ferrari più vicina, ma Mercedes resta favorita in qualifica. Per la gara c'è incertezza

Le uscite di pista di Verstappen, Bottas e Vettel hanno rimescolato un po' le carte nelle libere del GP d'Austria: il venerdì di Spielberg non ha dato molte risposte, per cui si va verso le qualifiche con molti nodi ancora da sciogliere.

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, transita nella ghiaia

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Una Formula 1 2019 percorre i 4.318 metri del Red Bull Ring in poco più di un minuto (le previsioni stimano il tempo della pole in un minuto e due secondi) ma non è una breve passeggiata, soprattutto quando soffia anche un vento che non si può ignorare. Lo ha confermato la seconda sessione di prove libere di oggi, caratterizzata da una serie di errori la cui caratura è data dai nomi dei protagonisti: Verstappen, Bottas ed infine Vettel, finiti (con esiti molto diversi) nelle vie di fuga del circuito austriaco.

Il finlandese della Mercedes ha assaggiato le barriere all’esterno del tratto tra la curva 6 e la 7, con molti danni all’anteriore della sua monoposto, mentre Vettel e Verstappen sono usciti alla 10, con Seb che se l’è cavata solo con la distruzione di un set di gomme al contrario di Max che ha picchiato col retrotreno. 

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Questa la cronaca di una giornata in cui non sono mancati gli spunti, in parte legati agli imprevisti che hanno impattato non poco sui programmi di lavoro.

Il primo dato emerso è che i top-team non sono certi (come invece lo erano la scorsa settimana al Paul Ricard) che sarà una formalità passare la sessione Q2 di domani con le gomme medie, scelta che presenta dei rischi dovuti ai margini troppo ridotti (4 decimi secondo la Pirelli) tra i due compound più teneri.

La conferma è arrivata dalle scelte di Ferrari, Mercedes e Red Bull, che hanno completato il long-run con la gomma soft per simulare la prima parte di gara, e il compound ha fornito riscontri incoraggianti sia sulla performance sia sulla durata.

Le uscite di pista hanno costretto i tre team a modificare il programma di lavoro, con la Ferrari che ha dovuto spostare su Leclerc il long-run con le soft (danneggiate da Vettel nella sua uscita) a cui ha fatto seguito quello con le medie.

Seb è invece passato alla simulazione con le hard, avendo due set di gomme ‘bianche’. Red Bull ha completato solo un long-run (24 giri con soft) con Gasly, mentre Mercedes ha alternato sulla monoposto di Hamilton soft e hard.

I riscontri hanno dipinto un quadro interessante. Con la mescola dura Hamilton ha confermato un ritmo ottimo e molto costante, con 9 giri che lo hanno visto viaggiare ad una media di 1’09”003, un tempo inferiore di quasi un secondo rispetto a Vettel con la stessa mescola.

Con gomme soft Leclerc e Hamilton sono stati equivalenti: in un long-run di dieci giri il ferrarista ha girato alla media di 1’09”326, contro 1’09”361 di Lewis.

Poco indicative sono state invece le simulazioni della qualifica, a causa delle due bandiere rosse che hanno frammentato la sessione.

Il leader di giornata, Leclerc, ha ottenuto il miglior crono 1’05”086, ma il tempo migliore di Charles (realisticamente ben sotto il minuto e cinque secondi) è stato abortito all’ultima curva per le bandiere gialle esposte a causa dell’uscita di pista di Vettel.

Nella classifica dei tempi Bottas occupa la seconda posizione a 0”331 da Leclerc, ma il tempo di Valtteri è stato ottenuto con gomme medie (a differenza di Leclerc che ha utilizzato le soft), mentre i giri più veloci di Vettel e Hamilton sono stati completati con le hard. Tutto rimandato quindi a domani, un sabato che inizierà con molte meno certezze del solito. 

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L’analisi dei dati GPS dei giri veloci di Leclerc e Bottas ha confermato una notevole superiorità della SF90 del monegasco sui rettilinei, e la solita super-Mercedes nelle curve lente, ormai un leit motiv del Mondiale 2019. Ma va ricordato che il finlandese ha utilizzato gomme medie che pagano in trazione rispetto alle soft, e che la Mercedes il venerdì utilizza una modalità molto conservativa di power unit.

Difficile non puntare sulla Mercedes in vista delle qualifiche di domani, ma i margini restano molto ridotti, e alcune carte che il venerdì vengono scoperte nella giornata di oggi sono rimaste mascherate.

Ci sono altre due variabili che potranno impattare sul proseguimento del weekend austriaco, il gran caldo atteso per domenica (temperatura dell'aria prevista 34 gradi) e come ha confermato la giornata appena conclusa, la possibilità di commettere errori, che la combinazione tra le monoposto 2019 e la configurazione del Red Bull Ring ha amplificato di parecchio.

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari, al muretto box
Charles Leclerc, Ferrari SF90
Ferrari SF90, dettaglio della sospensione anteriore
Sebastian Vettel, Ferrari
Ferrari SF90, dettaglio del fondo
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari nella pit lane con Marc Gene
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari SF90, viene riportato nel garage
Fan di Charles Leclerc, Ferrari nelle gradinate con una bandiera
Ferrari SF90, freno anteriore, GP d'Austria
Ferrari SF90, ala anteriore
Ferrari SF90, ala anteriore
Ferrari SF90, barge board
Laurent Mekies, Direttore sportivo, Ferrari, al muretto box
Sebastian Vettel, Ferrari
Ala posteriore della Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari SF90
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