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Ferrari: Leclerc apre un ciclo con un capolavoro?

Il primo successo del monegasco indica che la Ferrari ci ha visto giusto nel puntare su un giovane, ma la vittoria nel GP del Belgio evidenzia anche la solidità della squadra di Maranello che ha potuto contare su Vettel nel ruolo di gregario dopo che è andato in crisi con le gomme.

Charles Leclerc, Ferrari, festeggia la vittoria al parc ferme

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Era solo questione di tempo ed il giorno alla fine è arrivato. Charles Leclerc è entrato nell’albo d’oro dei vincitori di un Gran Premio di Formula 1, diventando il più giovane di sempre ad aver trionfato al volante di una Ferrari (a 21 anni, 10 mesi e 16 giorni) ed anche il più giovane ad aver vinto sul circuito di Spa, primato tolto a Michael Schumacher.

Era questione di tempo e, dopo aver mancato due volte un successo che sembrava già in tasca (Bahrain e Spielberg), Leclerc a Spa ha messo le cose a posto. È stata una vittoria sofferta, fino agli ultimi metri, perché come previsto la superiorità con cui la Ferrari ha dominato le qualifiche non è stata la stessa vista nei 44 giri di gara.

Per arrivare al successo è servito un pacchetto completo: qualifica da manuale, un pilota che ha completato 44 giri impeccabili (anche nella gestione del lungo a Les Combes), una strategia perfetta ed anche il contributo di Sebastian Vettel, nell’inedito ruolo di scudiero.

Nelle prove di venerdì la Ferrari aveva confermato nei long-run di soffrire parecchio le gomme soft, ma il lavoro svolto nel proseguimento del weekend e l’atteso calo delle temperature è andato incontro alle due SF90. Il primo stint di gara ha confermato una SF90 in grado di tenere testa alle Mercedes, ed anche dopo una partenza poco felice (in cui ha perso una posizione) Vettel è stato in grado di riprendersi la seconda piazza passando Hamilton di slancio.

Le due rosse hanno completato in prima e seconda posizione i primi 14 giri di gara, ma Vettel ha iniziato a perdere progressivamente terreno nei confronti di Hamilton, che si è portato molto vicino alla zona DRS.

 

Il tedesco ha accusato un degrado di gomma più accentuato del compagno di squadra, e il muretto del Cavallino lo ha richiamato ai box al giro 15, scelta utile anche per coprire un possibile undercut di una delle due Mercedes. Il passaggio alla mescola media è stato un salto nel buio (nel long-run di venerdì la mescola è stata provata per pochi giri) e, dopo un attacco molto veloce, Vettel ha evidenziato un calo preoccupante.

Quando Leclerc ha completato il suo pit-stop (al giro 21) ha recuperato velocemente il gap di cinque secondi dal compagno di squadra, ed al quel punto è arrivato l’ordine di squadra: “Dai strada in questo giro”.

L’obiettivo non era quello di far retrocedere Vettel (Leclerc lo avrebbe passato senza alcun dubbio) quanto di non perdere tempo in uno scontro fratricida. Seb si è fatto da parte, e si è messo al servizio della squadra, cercando il più possibile di contenere la rincorsa di Hamilton. Un lavoro svolto in modo perfetto, come sottolineato dalla stessa Mercedes che ha valutato in cinque secondo il tempo perso da Lewis per passare la Ferrari numero 5.

Anche con le medie il degrado di Vettel si è confermato molto superiore a quello di Leclerc, una differenza che ha sorpreso anche la stessa Ferrari. Mattia Binotto ha confermato che sarà oggetto di indagini al ritorno a Maranello, ma non è da escludere che i differenti stili di guida dei piloti (che comportano anche scelte di setup non sempre identiche) abbiano influito. Quando Vettel al giro 33 è entrato in pit-lane per il secondo pit-stop, di fatto Seb ha salutato il podio.

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Per superare in pista le Ferrari la Mercedes aveva una sola carta da giocare: avere una grande gap di efficienza di pneumatici. Per questo il muretto box della Mercedes ha ritardato al massimo in pit-stop (l’obiettivo era superare Vettel), come poi confermato al giro 32 quando la differenza di resa delle gomme ha permesso a Hamilton di superare Seb.

In Mercedes hanno sperato che anche Leclerc andasse in crisi con le soft, anticipando la sua sosta, ma il monegasco ha tenuto duro fino al giro 21. Un momento chiave, perché come ha poi dimostrato l’andamento della gara, con un giro in meno probabilmente Leclerc avrebbe vissuto un finale decisamente più difficile.

In casa Mercedes hanno avuto da recriminare a posteriori su alcune scelte fatte. Dopo il pit-stop di Leclerc il muretto box ha deciso di tenere in pista Hamilton ancora un giro (Bottas due) e non a caso Lewis, vista l’immediato benefit di performance che la Mercedes ha confermato con le medie, ha subito chiesto spiegazioni via-radio ai suoi ingegneri “perché non mi avete fermato lo stesso giro di Charles?”.

Col senno di poi è tutto più chiaro, ma ci sta che in un Gran Premio terminato con un margine di 0”981 tra i primi due classificati sia dia spazio alla caccia di tante variabili che avrebbero potuto influire sul risultato finale.

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Era la giornata di Leclerc, doveva esserla, e alla fine Charles ha potuto lasciare Spa al tramonto con il pensiero all’amico Hubert e la soddisfazione di aver raggiunto un traguardo meritatissimo.

L’impressione, chiara, è che oggi si sia assistito al primo di una lunga serie di successi. Il numero dipenderà dalla competitività che il monegasco guiderà in futuro, perché ci sono pochi dubbi sulle potenzialità di un talento naturale destinato a lasciare un segno.

Per la Ferrari c’è la soddisfazione di aver ritrovato la gioia del successo, ed anche quella di essere arrivata alla vittoria con un giovane cresciuto nel proprio vivaio. Dodici mesi, quando a Maranello decisero di promuovere Leclerc al fianco di Vettel, c’era chi nutriva dei dubbi sulla scelta di mettere un ventunenne al volante di una Ferrari: troppo giovane, poca esperienza, tanta pressione, rischio di bruciarsi etc. etc. Oggi Leclerc ha messo tutti a tacere.

Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari, festeggia la vittoria al parc ferme con Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1
Charles Leclerc, Ferrari, festeggia la vittoria al parc ferme
Charles Leclerc, Ferrari, festeggia sul podio con Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 e Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1
Il vincitore Charles Leclerc, Ferrari, riceve le congratulazioni dal suo team
Charles Leclerc, Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari SF90, precede Sebastian Vettel, Ferrari SF90, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10 e Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10. Dietro, Max Verstappen, Red Bull Racing RB15 fa un contatto con Kimi Raikkonen, Alfa Romeo Racing C38
Charles Leclerc, Ferrari SF90
Il poleman Charles Leclerc, Ferrari, secondo classificato Sebastian Vettel, Ferrari, terzo classificato Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Charles Leclerc, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari SF90, precede Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari SF90, precede Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10
Sebastian Vettel, Ferrari, e il vincitore della pole Charles Leclerc, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari, Mattia Binotto, Team Principal Ferrari, Charles Leclerc, Ferrari, in piedi sulla griglia in memoria di Anthoine Hubert
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