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Ferrari: la sospensione posteriore della Rossa finalmente diventa idraulica

Il terzo elemento della Ferrari 2019 sarà a comando idraulico per sfruttare al meglio l'assetto Rake. I tecnici del Cavallino hanno mantenuto una versione meccanica nell'anteriore. Niente bracket rialzato, ma triangoli sono più in alto per ragioni aerodinamiche.

Ferrari SF71H, sospensione posteriore

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

C’è un punto fermo: la Ferrari 2019 nasce con la sospensione posteriore dotata del comando idraulico. La Scuderia, quindi, si converte a una soluzione che altri team avevano già adottato in passato con il terzo elemento privo di molle, ma a controllo idraulico.

I tecnici diretti dal chief designer Enrico Cardile sperano di poter sfruttare meglio l’assetto Rake della Rossa, potendo gestire l’altezza da terra al variare dell’assetto picchiato: maggiore a bassa velocità, minimo in rettilineo.

La sospensione posteriore a schema pull rod è stata ridisegnata anche se mantiene i cinematismi fra la trasmissione e il differenziale: il triangolo superiore disporrà del bracket che rialza il punto di attacco per evidenti ragioni aerodinamiche.

La Ferrari manterrà lo schema push rod all’anteriore: per il momento davanti non ci sarà il terzo elemento idraulico e non adotterà nemmeno il pivot caratteristico della Mercedes. A Maranello i tecnici hanno deciso di rimanere fedeli al loro concetto perché non sono convinti che i vantaggi aerodinamici avrebbero superato l’aumento di peso comportato dalla soluzione Mercedes.

La 670, comunque, alzerà i due triangoli per favorire il passaggio di aria fra le ruote anteriori, dopo che la semplificazioni nel disegno delle ali costringerà a convogliare l’aria fra le gomme nel tentativo di ritrovare il carico aerodinamico perduto.

Stando alle indiscrezioni la Ferrari nelle simulazioni avrebbe recuperato la downforce dello scorso anno. Ma basterà per battere la Mercedes W10?

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