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Ferrari: la SF16-H vale più dei 30 secondi presi da Raikkonen?

Con Vettel ancora coinvolto in un incidente, è toccato a Kimi difendere l'onore Ferrari in Russia. Iceman non fa più la differenza o le Mercedes sono imprendibili? La squadra del Cavallino ha 31 punti in meno del 2015, ma la reazione partirà dalla Spagna

The damaged nosecone of race retiree Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H

The damaged nosecone of race retiree Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H

XPB Images

Podium: third place Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Podium: winner Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 Team, second place Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 Team
Daniil Kvyat, Red Bull Racing RB12 tampona Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H alla partenza
Maurizio Arrivabene, Ferrari Team Principal on the grid
The damaged nosecone of race retiree Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
The damaged nosecone of race retiree Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari sulla griglia
Daniil Kvyat, Red Bull Racing RB12 tampona Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H alla partenza
Bernie Ecclestone con Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari
Scuderia Ferrari, dettaglio
Kimi Raikkonen, Ferrari sulla griglia
Podio: terzo Kimi Raikkonen, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Volante Ferrari SF16H, il bilanciere
Minttu Virtanen, wife of Kimi Raikkonen Ferrari, with their baby son Robin

“Mi rompe l’anima vedere la Ferrari che soffre così”. Sergio Marchionne è agitato. La Ferrari non ha ancora vinto un Gp dopo quattro gare. Il presidente ha un bel da dire che la squadra del Cavallino è cresciuta, perché la classifica piange. E sono lacrime amare. La squadra di Maranello ha già totalizzato tre ritiri con i due piloti (Raikkonen in Australia, Vettel in Bahrain e Sochi), mentre la Mercedes ha colto quattro successi con Nico Rosberg, ed è sempre riuscita a portare in zona punti anche Lewis Hamilton, nonostante il campione del mondo, novello “Paperino”, accusi ogni volta un problema tecnico sulla W07 Hybrid.

Quanto è imprendibile la Mercedes?

La freccia d’argento è una monoposto velocissima, ma tutt’altro che irresistibile in materia di affidabilità. Segno che anche a Brixworth (motori) cominciano a raschiare il barile sotto la pressione delle Rosse, mentre a Brackley (telaio) si permettono di ritardare il debutto di un nuovo pacchetto aerodinamico da un paio di GP (si vedrà in Spagna).

Toto Wolff si è imbufalito alla teoria del complotto quando gli è stato chiesto del perché i guasti si registrino sempre sulla macchina numero 44. Il team principal austriaco ha subito spiegato che anche Nico Rosberg ha avuto le sue magagne alla MGU-K, ma il pilota è stato molto bravo a “nasconderla”, proprio com’era accaduto in Australia quando un detrito di gomma aveva creato un surriscaldamento dei freni.

Ferrari: 31 punti in meno rispetto al 2015

Insomma, la Mercedes potrebbe sembrare aggredibile, ma la Ferrari per una ragione o per l’altra non c’è mai quando sarebbe il momento di sfidarla. E questo sta diventando un problema serio. La squadra del Cavallino finora ha messo in carniere 31 punti in meno rispetto al 2015 (76 contro 107), quando anche la Mercedes ha un saldo negativo, ma di appena 4 lunghezze (159 punti contro 163).

Nico Rosberg, che viaggia a punteggio pieno, ha praticamente il doppio del punti di Lewis Hamilton, mentre Kimi Raikkonen viaggia a 57 lunghezze di distacco che diventano 67 per Sebastian Vettel. L’aridità dei numeri fa dire che anche questa è una stagione da mettere in conto a quelle di transizione. Ed è un vero peccato perché nessuno è in grado di dire con precisione quanto vale la SF16-H.

Per Vettel due ritiri e un… errore

Più passano i giorni e più cresce il rammarico in Ferrari che non si siano giocate tutte le carte in Australia, quando Vettel poteva reggere il passo delle W07 Hybrid. Poi al tedesco non n’è andata più bene una. Si è ritirato in Bahrain nel giro di formazione della griglia per il bug nell’elettronica che ha mandato in fumo una valvola del 6 cilindri. È risalito secondo in Cina dopo una rimonta furiosa dalle retrovie a seguito della toccata con Kimi nel primo giro. E ieri Seb è stato tamponato due volte da Daniil Kvyat nelle prime tre curve finché non si è schiantato contro le barriere.

Le imprecazioni via radio del tedesco bippate dalla FOM hanno fatto capire quale sia il clima in Ferrari. Serve una vittoria per rimettere ordine e serenità in un ambiente che sta producendo il massimo sforzo per chiudere il gap dalla Mercedes. Il nervosismo di Sebastian Vettel è giustificabile: il quattro volte campione del mondo rischia di restare a bocca asciutta di titoli per il terzo anno di fila, mentre è incomprensibile l’atarassia di Kimi Raikkonen.

Raikkonen non fa la differenza

Il finlandese, molto difeso dalla squadra, è la grande delusione. Iceman si scioglie come neve al sole ogni volta che deve tirare fuori le “palle” a differenza del suo capitano. Vettel in qualifica a Sochi ha messo la SF16-H in prima fila, ma è retrocesso settimo per la sostituzione del cambio. Sarebbe toccato a Kimi portare la Rossa accanto a Nico Rosberg e, invece, si è fatto sorprendere dal giro perfetto di Valtteri Bottas con la Williams.

In gara avrebbe dovuto puntare al posto d’onore, ma prima si è fatto imbalsamare proprio dal connazionale alla ripartenza dalla safety car e poi, mentre cercava di riprendersi la posizione, è stato trafitto da Lewis Hamilton in rimonta da centro gruppo. Raikkonen doveva restare vicino al campione del mondo per metterlo in difficoltà quando l’inglese ha dovuto alzare il piede dal gas per l’aumento della pressione dell’acqua del motore.

SF16-H: 30 secondi di distacco dalle frecce?

Il terzo posto finale nasconde un po’ la vera corsa di Kimi. E siamo certi che la Ferrari vista nelle sue mani in Russia non sia la vera Rossa, perché se il distacco dalle frecce d’argento fosse davvero di mezzo minuto, allora staremmo a parlare di niente. Altro che vittorie, altre che credere ancora nel titolo mondiale come vanno dicendo i vertici della Gestione Sportiva.

La squadra del Cavallino oggi paga qualche decimo alla W07 Hybrid, una macchina che però mostra dei limiti di durata se viene messa sotto pressione. La Ferrari ha deciso di andare all’attacco con scelte coraggiose (specie in materia di motori, visto che Vettel utilizza già la terza unità delle cinque concesse per l’intera stagione), proprio nel tentativo di mettere in crisi la monolitica superiorità di Brackley, ma senza il pieno apporto dei due piloti sarà molto difficile pensare di rompere il ghiaccio.

Dalla Spagna inizia un altro mondiale

Un Raikkonen rinunciatario vale comunque l’ultimo posto del podio, per cui la Ferrari con Vettel deve ambire a qualcosa di più. Da Barcellona inizierà la stagione europea: in Spagna tutte le squadre porteranno novità importanti. Sarà interessante scoprire chi saprà evolvere la propria monoposto più in fretta (l’anno scorso il pacchetto aerodinamico portato da Maranello in Catalunya non aveva funzionato a dovere).

La SF16-H dovrà fare un grosso salto di qualità: Sergio Marchione ancora ci crede. E siccome il presidente è tutt’altro che un pazzo, bisogna dargli fiducia, non fosse altro per il fatto che sa cosa i suoi uomini hanno in serbo per la trasferta in Spagna. Ma dopo le disavventure di un inizio di stagione troppo travagliato, è arrivato il momento di togliere la maschera e mostrare il volto vero di questa Ferrari.

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