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Ferrari: il motorista Sassi da marzo sarà un rinforzo Mercedes?

Dopo Aldo Costa e James Allison un altro tecnico del Cavallino potrebbe rinforzare la squadra campione del mondo di F.1: Lorenzo Sassi, l'ex capo progettista dello 062, da marzo dovrebbe approdare a Brixworth alla corte di Cowell.

Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H

Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Mattia Binotto, Chief Technical Officer, Ferrari
Il motore di Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Toto Wolff, Direttore Esecutivo Mercedes AMG F1, Dr Dieter Zetsche, CEO, Mercedes Benz
Mercedes-Benz F1 W08 side
Andy Cowell con il Mercedes AMG F1 W06 Mercedes PU106-Type Hybrid
Ferrari SF70H e Mercedes AMG F1 W08

La Mercedes ha vinto quattro titoli mondiali piloti e Costruttori di fila nell’era ibrida, ma non si fa problemi a pescare tecnici di primo piano alla Ferrari per irrobustire la sua struttura tecnica “molecolare”.

Il fatto curioso è che le uscite “burrascose” degli ingegneri importanti del Cavallino rampante trovano “riparo” nella squadra della Stella a tre punte a distanza di pochi mesi dalla… rottura: il primo a dare sostanza al team di Brackley è stato Aldo Costa che è approdato alla Mercedes alla fine del 2011.

L’ultimo esempio, invece, potrebbe essere quello di Lorenzo Sassi, il chief designer toscano scaricato da Sergio Marchionne in concomitanza del GP d’Austria a inizio luglio, che dovrebbe iniziare un nuovo ciclo della sua carriera a Brixworth, dove ha sede Mercedes AMG High Performance Powertrains (HPP), vale a dire la factory dove si realizzano i propulsori ibridi delle frecce d’argento sotto la direzione di Andy Cowell.

La Mercedes rafforzererebbe il suo staff con un ferrarista di peso: Lorenzo non figura più in carico a Maranello e,quindi, è in gardening dopo oltre undici anni dedicati al Cavallino. La carriera di Sassi è sempre rimasta fedelmente legata al Gruppo visto che gli inizi sono datati al Centro Ricerche Fiat di Orbassano dove era il responsabile della fluidodinamica del motore.

L’ex ferrarista ha pagato la delusione del motore 4 che doveva essere l’embrione della power unit 2018: un 6 cilindri turbo molto potente, ma poco affidabile, perché non era in grado di reggere i sette GP del prossimo anno, ma nemmeno quelli necessari a completare la stagione 2017.

Sassi è stato ritenuto il responsabile di un progetto che era in ritardo a causa delle lentezze dell’AvL, il gruppo di Graz che da qualche anno collaborava allo sviluppo del motore termico. Tecnico preparato e capace, Lorenzo, probabilmente, ha pagato anche la sua vicinanza a James Allison.

L’italiano, infatti, era il “delfino” dell’ex dt del Cavallino che poi è passato alla Mercedes nel marzo scorso diventando il responsabile tecnico della squadra di Brackley. E non ci sarebbe da sorprendersi se sia stato proprio l’inglese a volere Sassi alla Stella visto che si porta dietro un buon bagaglio di conoscenza di quanto accade nel Reparto Motori.

L’uscita di Sassi dalla Gestione Sportiva è stata compensata dall’arrivo di Corrado Iotti, specialista giunto dal mondo GT. Sergio Marchionne finora ha pescato le risorse dall’interno del Cavallino cercando tecnici sui quali scommettere: la promozione di Enrico Cardile a capo del reparto aerodinamico l’anno scorso ha dato risultati eccellenti.

Ma all’uscita di Sassi si è aggiunta anche quella di Wolf Zimmermann da gruppo di lavoro che opera sulle power unit 2018, visto che il tedesco ex AMG sarebbe stato destinato con il gruppo AvL a studiare soluzioni per il futuro, per cui non è escluso che Mattia Binotto cominci a dare uno sguardo a una ristrettissima lista di nomi tedeschi (molto prestigiosi) che sarebbero disposti a chiudere la loro carriera portando il know how che pare manchi a Maranello.

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