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Ferrari: il motore non teme più il calore

Due gradi di temperatura, possono valere cinque litri di benzina in meno nel serbatoio

Fernando Alonso è fiducioso per il Gp di Spagna. A Barcellona la Ferrari deve dare il segno del cambiamento alla stagione della Rossa: finora il vero potenziale della F10 non è emerso se non in occasione della vittoria dell'asturiano in Bahrain. Con l'approdo del Circus alle gare europee tutte le squadre più importanti schierano monoposto profondamente riviste che tengono conto delle esperienze emerse nei primi quattro Gp. Oltre al pacchetto aerodinamico che è stato deliberato sabato da Giancarlo Fisichella a Vairano, ci saranno altre novità importanti sulla Rossa: i tecnici del Cavallino hanno lavorato sodo per ritrovare l'affidabilità dei motori. Il V8 056 ha potuto beneficiare di alcuni piccoli interventi che sono stati concessi dalla FIA per ritrovare la durata, ma i motoristi diretti da Luca Marmorini non si sono accontentati, consapevoli che si è già arrivati ad una fase cruciale del campionato. L'analisi che è emersa dalla varie rotture che si sono registrate su Ferrari e Sauber (ma non sulla Toro Rosso) è che il nemico da combattere è il calore. Il propulsore del Cavallino funziona con la temperatura dell'acqua a quasi 120 gradi: quanto più ci si avvicina a questo valore e tanto minore è l'esigenza di avere masse radianti grandi. Per favorire la massima efficienza aerodinamica il capo-progettista, Nikolas Tombazis, ha puntato su un passaggio d'aria nelle pance a bassa velocità. Ora per Barcellona ci sarà una variazione di tendenza: è stata rivista la fluidodinamica nelle fiancate, per cui l'aria che lambirà i radiatori (non sono stati cambiati) andrà più velocemente, nella consapevolezza che la minima perdita di efficienza può essere contro-bilanciata dall'F-Duct e dalle altre novità che si vedranno sulla F10. Questa “rinuncia” degli aerodinamici verrà ripagata dai motoristi: nei test al banco che si sono fatti in queste ultime settimane è emerso che 2 gradi di temperatura possono valere ben cinque litri di benzina risparmiata nel serbatoio. Come abbiamo già detto altre volte, il V8 056 è risultato piuttosto “fragile” nella parte alta, vale a dire nella distribuzione e si usava un po' di benzina anche per raffreddare le zone più a rischio. Ora che si riuscirà a tenere sotto controllo l'affidabilità, la Ferrari potrà utilizzare motori con carburazioni più “magre”, per cui ci sarà un risparmio di carburante che dovrebbe dare indiscutibili vantaggi. È interessante scoprire come basti toccare un elemento del complesso equilibrio di una F.1 per costringere i tecnici ad interventi che non si limitano alla meccanica della F10. Se le Rosse torneranno a volare sul lungo rettilineo di Barcellona, sapremo il perché...

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