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Ferrari: il motore 3 vale 15 cavalli, ma non ha tutte le evoluzioni

Il nuovo motore termico che ha fatto il debutto nella libere del GP di Gran Bretagna adotta il mini-iniettore doppia ancora, ma non dispone del pistone in laga d'acciaio che sarò disponibile a Monza. C'è un po' di agitazione per il 2018...

Ferrari SF70H, dettaglio

Foto di: Giorgio Piola

Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Ferrari SF70H, dettaglio del diffusore posteriore
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H, cockpit shield

Mercedes e Ferrari hanno montato il terzo motore della stagione 2017: la squadra del Cavallino ha deciso di far debuttare l'unità evoluta nella prima sessione di prove libere del GP di Gran Bretagna. Hanno usato questo aggiornamento entrambi i piloti, sia Sebastian Vettel, sia Kimi Raikkonen anche se con configurazioni della power unit diverse.

Il tedesco ha sostituito l’ICE, ma non il turbo che era già arrivato alla quarta unità. Nuove per Sebastian anche MGU-H e MGU-K, mentre non sono state toccate centralina e batteria. Per Kimi, invece, oltre al terzo motore termico si registrano la sostituzione del quarto turbo e la terza MGU-H e anche la terza centralina elettronica della PU. La Ferrari ha puntato sulla rotazione dei motori, per cui è normale che sia diverso fra i due conduttori l’assortimento dei vari accessori della power unit.

Però, intorno a quest’unità si erano create molte aspettative perché il 6 cilindri turbo dovrebbe aver avuto delle importanti novità tecniche: stando alle indiscrezioni, invece, la squadra del Cavallino avrebbe deciso di deliberare una versione del 6 cilindri turbo che adotta il micro iniettore a “doppia ancora”, ma non ancora il pistone in lega di acciaio che arriverà sul propulsore che Sergio Marchionne si aspetta per il Gp d’Italia a Monza.

Il guadagno di potenza del motore 3 dovrebbe essere di circa 15 cavalli, secondo uno step programmato dai motoristi, mentre c’è un po’ di agitazione per quanto concerne la power unit del 2018: gli obiettivi prestazionali e di peso che si erano dati i tecnici erano forse esageratamente ambiziosi e al momento non sarebbero ancora stati raggiunti, per cui l’anticipo di certe innovazioni che si volevano introdurre con molto coraggio sul motore 4 della stagione 2017 dovranno, invece, essere congelate al prossimo anno.

È per questo che nel reparto motori, che continua a collaborare con gli austriaci della AvL, c’è stata un po’ di agitazione: non dovrebbe sorprendere, quindi, che Lorenzo Sassi non abbia retto lo stress del momento al di là dei suoi problemi personali per cui l’ex chief designer dei motoristi avrebbe accettato di buon grado il trasferimento al settore GT…

 

 

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