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Ferrari: il motore 064 nasce con gli scarichi realizzati con stampanti in 3D

La power unit del Cavallino avrà delle soluzioni che faranno crescere un 6 cilindri che adotterà interessanti idee innovative. Il motore 1 potrebbe nascere con i pistoni in acciaio, mentre più avanti arriverà la testata in produzione additiva.

Ferrari SF71H, dettaglio dello scarico e dell'ala posteriore

Foto di: Giorgio Piola

Corrado Iotti, capo dei motoristi, e Guido di Paola, capo progettista, hanno sviluppato il motore che sarà siglato 064. La Ferrari quest’anno avrà una serie di jolly da giocare nell’evoluzione delle tre specifiche concesse dal regolamento FIA.

Sul motore 1, infatti, potrebbero apparire finalmente i pistoni in acciaio che hanno completato la lunga fase di rodaggio iniziata l’anno scorso. La soluzione costa in termini di peso (quasi un chilo!) ma assicura una straordinaria durata a un 6 cilindri che dovrà vivere 7 GP assicurando un rendimento in camera nettamente superiore alla versione dello scorso anno, capace anche di resistere alle maggiori sollecitazioni che si avranno in camera di combustione grazie alla superiore disponibilità di carburante (110 kg contro i 105 kg del 2018).

L’obiettivo sarà di incrementare la pressione in camera, usando una mappa che smagrisca la miscela aria benzina alla ricerca delle prestazioni, senza dover fare i conti con le pericolose detonazioni.

Questi pistoni, infatti, dovrebbero permettere l’uso di una benzina Shell più… spinta, ora che il controllo dell’olio come additivo del carburante da parte dei commissari FIA sarà ancora più stringente che in passato, specie in qualifica.

Alla Ferrari non hanno deliberato, almeno per ora, la nuova testata realizzata con i sistemi di produzione additiva che utilizzano la polvere di metallo per costruire componenti direttamente dal file CAD grazie alla tecnologia di bed-fusion.

Grazie a questa tecnica innovativa si possono realizzare parti che hanno geometrie sempre più complesse e pareti molto sottili che difficilmente si potrebbero ottenere con metodi più tradizionali. Questa soluzione sarà una delle carte da giocare nel corso della stagione.

Ma se le teste sono ancora tradizionali senza fare ricorso alle nuove leghe di alluminio, possiamo anticipare che il complesso gruppo degli scarichi con i tre elementi in verticale sono stati realizzati con le sofisticatissime “stampanti 3D” della AM Renishaw.

Oltre ad assicurare un disegno più estremo, funzionale al recupero di energia del turbo, i tecnici del Cavallino sono riusciti a risparmiare del peso…

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