Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera

Ferrari: ecco perché il proclama di Vettel è stato dettato da... Hamilton

Se Lewis dovesse vincere a Sepang con Seb secondo, il tedesco sarebbe obbligato a vincere gli ultimi 5 GP per arrivare a pari punti con l'inglese e aggiudicarsi il mondiale. Vettel sprona il teama perché non ci siano piste poco adatte alla Rossa.

Sebastian Vettel, Ferrari, is pictured on television screens in the media centre

Sebastian Vettel, Ferrari, is pictured on television screens in the media centre

Zak Mauger / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari walks the track
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H

“L’obiettivo è vincere le prossime sei gare!”. Sebastian Vettel è arrivato nel paddock di Sepang con un carico di grinta non indifferente, lanciando un messaggio chiaro: la notte nera di Singapore non ha scalfito il morale della Ferrari.

Ma Seb è anche un calcolatore, e sa bene che a sei gare dal termine del campionato la sua classifica in chiave mondiale non potrà più tollerare weekend sotto tono.

Se Hamilton riuscirà ad uscire vincitore da Sepang con Vettel secondo, a Seb servirebbe effettivamente un filotto di cinque vittorie consecutive (con Hamilton secondo) per laurearsi campione. Di fatto una strada di una ripidità al limite del praticabile.

In quel caso Vettel arriverebbe a quota 378 punti, esattamente lo stesso punteggio che raggiungerebbe Hamilton aggiungendo una vittoria e altre cinque piazze d’onore, ma sarebbe il tedesco a laurearsi campione con una vittoria in più. Sono ovviamente calcoli teorici, ma gli scenari sono quelli ipotizzati dai rispettivi team, soprattutto quando il mondiale vive su un dualismo come quello del 2017.

Lewis da parte sua non ci sta a recitare il ruolo del ragioniere, almeno pubblicamente, ed è arrivato in Malesia confermando che tutto resta come prima, anche dopo il colpaccio di Singapore: “Non cambierò approccio, anche se ho aumentato il mio vantaggio in classifica non sarò più conservativo. Correrò come ho fatto finora”.

In parte c’è da crederci, perché Lewis è un pilota che per mantenere la concentrazione ha bisogno di guidare come gli suggerisce l'istinto. Ma sapendo bene che nella volata verso il quarto titolo mondiale l’unica cosa da evitare è uno zero di tappa, c’è anche da credere che starà lontano dai rischi eccessivi. La classifica per ora glielo consente, e sarebbe un suicidio non farlo.

La Malesia sarà comunque un passaggio importante in vista del finale di stagione, perché dopo la battuta a vuoto di Singapore, per la Ferrari e Vettel sarà fondamentale uscire da Sepang avendo accorciato il divario da Hamilton.

Anche se sulla carta la pista malese non è la più favorevole alla SF70H, ormai l’obiettivo resta uno solo, da qui alla fine del campionato. Lo sa bene Vettel, che con la sua dichiarazione ha lanciato anche un incoraggiamento alla squadra: da ora in poi nessun tracciato potrà essere ritenuto ostico, altrimenti addio titolo...

 

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Hamilton: ecco la maglietta fashion che alimenta il personaggio
Articolo successivo FIA: Whiting torna capo tecnico in F.1, resta il mistero Budkowski

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera