Ferrari: ecco perché è stato confermato Raikkonen, l'usato sicuro
Marchionne e Arrivabene si sono tenuti le mani libere per agire sul mercato nel 2019 quando molti piloti saranno liberi, senza puntare sulla scommessa dei giovani (Giovinazzi o Leclerc). Anche Vettel si vuole legare solo per un anno al Cavallino...
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Sutton Motorsport Images
Il rinnovo di Kimi Raikkonen, che disputerà nel 2018 la quinta stagione consecutiva con la Ferrari (dopo il primo triennio con la Rossa dal 2007 al 2009) è destinato a dividere le opinioni degli appassionati. Da una parte ci sarà la soddisfazione dei numerosissimi sostenitori di ‘Iceman’, che resta ancora l’ultimo campione del Mondo al volante di una monoposto di Maranello.
Dall’altra sono schierati coloro che sognavano una decisione spregiudicata, con l’arrivo alla Gestione Sportiva di un giovane, una variabile imprevedibile, un sogno che si materializza per Antonio Giovinazzi o Charles Leclerc.
Il mercato si aprirà nel 2019
Partiamo da un dato: sostituire Raikkonen con un giovane avrebbe potuto anche avere un senso se fosse passata la linea della scommessa. Ma il mercato piloti 2017 oltre a questa opportunità ha offerto ben poco, con tutti i big blindati da contratti in scadenza tra dodici mesi. A fare eccezione il solo Fernando Alonso, che però a Maranello ha già dato ciò che poteva nell’arco di cinque stagioni.
Le scelte sul tavolo di Sergio Marchionne e Maurizio Arrivabene non erano quindi poi così tante, e tra Kimi ed una scommessa si è preferito andare sull’usato sicuro.
Un rinnovo di dodici mesi per quella che sarà l’ottava stagione di Raikkonen in Rosso, poi si vedrà. Perché il prossimo anno, che poi in realtà vuol dire tra pochi mesi, le carte si potranno rimescolare senza pagare penali, incrinare rapporti, arricchire avvocati.
Sul mercato ci saranno Lewis Hamilton, Daniel Ricciardo, Max Verstappen, nomi pesanti, senza considerare che arriveranno riscontri diretti dai giovani che esordiranno nel prossimo Mondiale, come dovrebbe essere il caso di Charles Leclerc atteso in Sauber.
La scommessa sul giovane è rinviata
Chi sperava di vedere il monegasco al fianco di Vettel già nel 2018 ha citato più volte come esempio il caso Hamilton, che fu portato all’esordio in Formula 1 dalla McLaren (al fianco di Fernando Alonso) senza passare da team di secondo piano.
Era però il 2007, quando i team erano in pista tutte le settimane, senza limiti di chilometri, gomme e motori, una libertà di test che consentiva di poter preparare al meglio un pilota in vista dell’esordio. La McLaren strutturò un programma molto intenso che consentì a Lewis di arrivare a Melbourne per il suo primo GP con oltre diecimila chilometri di prove sulle spalle.
Oggi tutto ciò è vietato dai regolamenti, ed i giovani vanno all’esordio per lo più a chilometri-zero. Farlo con un team di secondo piano è una cosa, rischiare con una Ferrari è tutt’altra, quindi è meglio concedere un anno di rodaggio, senza ansie e riflettori puntati.
Ora si asapetta la firma di Vettel
Tolta dal mercato la monoposto numero 2, sarà ora attesa con curiosità l’ufficializzazione del rinnovo di Sebastian Vettel. Decisione scontata per il 2018, ma molto meno nel lungo periodo.
La domanda è semplice: Seb e la Ferrari avranno siglato un accordo pluriennale (come era lecito attendersi ad inizio stagione) o hanno deciso per un rinnovo di dodici mesi per lasciare aperta (da entrambe le parti) ogni opportunità per il 2019?
Ad inizio anno il tedesco sembrava molto ansioso di svincolarsi, ma grazie anche alla competitività della SF70H, negli ultimi mesi la Ferrari non è certo sembrata ansiosa di firmare contratti pluriennali, conscia di non aver alcun problema di appetibilità sul mercato-piloti.
Anzi, probabilmente i telefoni del tandem Marchionne-Arrivabene saranno squillati non poco. Potrebbe quindi anche essere interesse della Ferrari mantenere un mercato completamente aperto per il 2019, quando tutto sarà possibile muoversi senza alcun vincolo...
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