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Ferrari: Sainz secondo attenua la delusione per Leclerc

La Ferrari aveva il potenziale per vincere nel Principato, ma il cedimento della SF21 di Leclerc ha privato la Scuderia di una macchina al palo. Sainz è stato bravo a conquistare un secondo posto brillante che sancisce la crescita della Rossa su piste ad alto carico aerodinamico. Il bicchiere è mezzo pieno, ma resta il rammarico di una grande occasione perduta.

Carlos Sainz Jr., Ferrari, secondo classificato, con il trofeo e lo Champagne

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Il bicchiere è decisamente mezzo pieno. Carlos Sainz, dopo il suo primo podio in rosso, lo ha ammesso: “Se dopo Barcellona mi avessero chiesto di firmare per una seconda posizione a Monte Carlo sarei stato bene contento”.

Quello che lo spagnolo probabilmente non poteva sapere è che la SF21 a Monaco si sarebbe confermata una monoposto in grado di puntare alla vittoria, come in effetti è stato.

Lo stesso box del Cavallino ha preso coscienza del potenziale sessione dopo sessione, e quello che inizialmente era sembrato un exploit da prove libere, si è invece clamorosamente confermato in qualifica.

Sainz, autore sabato del quarto tempo, nel tardo pomeriggio era decisamente contrariato, convinto di aver avuto tutto per puntare alla pole position, obiettivo raggiunto da Charles Leclerc prima di franare sulle barriere delle Piscine.

Ventiquattr’ore dopo Sainz ha ritrovato il sorriso, felice ma non proprio raggiante, conscio di aver complessivamente avuto nel weekend monegasco la chance per cogliere la sua prima vittoria in Formula 1.

Ma Carlos non ha nulla da rimproverarsi, in gara ha fatto tutto il possibile, pressando Bottas fino al pit stop, circostanza nella quale anche al netto del dado-killer Mercedes, aveva la concreta possibilità di sfilare secondo, come poi ha fatto con comodità mentre Bottas imprecava ai box. La piazza d’onore finale è un grande risultato, e se lascia un piccolo retrogusto è solo perché la monoposto si è confermata realmente molto competitiva.

Questo dato non deve passare sotto traccia, e l’attestato di stima è arrivato anche dagli avversari in lotta per il Mondiale, ovvero Red Bull e Mercedes, che hanno reso omaggio alla performance delle rosse.

Le avvisaglie sulla competitività della SF21 nelle curve lente erano arrivate già a Barcellona, nell’ormai noto terzo settore, ma con qualche riserva. Monaco ha un asfalto diverso, si diceva, e serve soprattutto guidabilità, ovvero ciò che consente ai piloti di poter limare l’ultimo centimetro di pista prima delle barriere. E così è stato, con una gestione degli pneumatici che si è confermata perfetta.

Certo, nella domenica ferrarista resterà anche l’immagine di Leclerc con le mani sul casco nel momento in cui ha realizzato per che lui il Gran Premio di casa era terminato ancora prima di iniziare, ma sono due analisi differenti.

Che si sia trattato di un guasto a sé o di una conseguenza del botto in qualifica, lo sa solo il box Ferrari, anzi, anche lo stesso Mattia Binotto ha confermato che non è ancora chiaro. Arriveranno analisi e conclusioni che identificheranno il motivo per cui a Monte Carlo ha corso una sola rossa, ma questo non getta un’ombra sui progressi tecnici confermati sul campo.

C’è rammarico, vero, ma per un weekend la Ferrari è tornata a giocare ai piani alti. Era da Silverstone 2020 che una tuta rossa non saliva sul podio, nella quarta gara dello scorso anno un gran Leclerc colse la chance seguita allo scoppio di un pneumatico sulla monoposto di Bottas per acciuffare il terzo posto.

Anche oggi a Monaco Bottas ha avuto da recriminare, ma Sainz sul podio ci sarebbe salito comunque, grazie ad un buon passo e senza favori altrui. Ora la sfida sarà ritrovare questa forma su altre piste, cosa non proprio scontata visto che di Monte Carlo in calendario ce n’è solo una, ma almeno per una sera i tecnici della Ferrari meritano una pacca sulle spalle. Poi, da domani, si penserà a Baku.

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