Caso Racing Point: la Ferrari presenterà appello!
Il caso Racing Point è tutt'altro che chiuso: la sentenza di condanna della FIA non ha soddisfatto la Scuderia che ha annunciato di presentare un appello. All'azione della Ferrari si uniranno anche Renault e McLaren: l'obiettivo non è solo discutere di prese dei freni, ma del concetto di macchina clone. Inizia una battaglia molto dura che potrà avere molte ripercussioni sulla F1.
Lance Stroll, Racing Point RP20
Charles Coates / Motorsport Images
Che nel paddock di Silverstone il pomeriggio fosse più ‘agitato’ del solito è stato subito abbastanza chiaro. Veloci scambi di opinioni tra alcuni team principal, sono stati il preludio a quanto è poi stato confermato in serata, ovvero che tre squadre (ma il numero potrebbe anche salire) faranno appello contro la decisione presa in mattinata dalla FIA in merito al caso Racing Point.
A Renault, che ha dato il via alle discussioni presentando al termine del Gran Premi di Stiria un reclamo ufficiale, si sono aggiunte Ferrari e McLaren. Non è ancora chiaro se le tre squadre opereranno in modo congiunto o se appelli e/o ricorsi saranno presentati individualmente.
Alla base c’è la decisione del collegio dei Commissari Sportivi, comunicata in mattinata, che ha sanzionato la Racing Point (15 punti di penalità nella classifica del Mondiale Costruttori più 400.000 dollari di multa) concedendo però alla squadra la possibilità di poter proseguire con lo stesso pacchetto tecnico la partecipazione al campionato 2020.
Un verdetto che ha suscitato critiche da parte dei rappresentanti di diverse squadre, manifestate apertamente già nelle conferenze stampa tenutesi oggi a Silverstone.
Quella che doveva essere una decisione che avrebbe dovuto fare chiarezza sulla situazione Racing Point, ha in realtà gettato benzina sul fuoco, facendo uscire allo scoperto anche McLaren e Ferrari. Le due squadre, che nei giorni precedenti inviato una richiesta di chiarimenti alla FIA (insieme ad altri quattro team), hanno ora deciso di intraprendere azioni ufficiali. Il caso quindi va avanti, ed assume una dimensione maggiore che probabilmente punta a coinvolgere anche Mercedes, il cui ruolo finora non è stato oggetto di analisi da parte degli stewards della FIA
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