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Che ripercussioni avrà l'autogol di Massa?

Il caso di Hockenheim probabilmente non finisce con la sanzione dei 100 mila dollari

Questa volta la Ferrari nei guai ci si è messa da sola. Sia ben chiaro che condividiamo la strategia adottata dalla squadra di Maranello che ha consentito ad Alonso di vincere il Gp di Germania ai danni del compagno di squadra Felipe Massa. I regolamenti della FIA sono ipocriti, perché i giochi di squadra (vietati) ci sono sempre stati, dacché esistono le corse. E non bisogna tornare ai tempi di Nuvolari per ricordare degli esempi clamorosi, perché basta ricordare messaggi in codice recenti che avevano altri significati: in Turchia il muretto Red Bull Racing aveva segnalato via radio a Webber, leader della gara, che stava consumando troppa benzina. Un modo come un altro per dirgli di ridurre l'andatura e far passare Vettel, il predestinato che era secondo. Mark non ha accettato l'ordine e sappiamo tutti come è andata a finire: con un patatrac fra i due compagni di squadra. La Ferrari doveva correre lo stesso rischio proprio nel giorno in cui è tornata ad essere competitiva? Certamente no, ed è impossibile che prima della corsa Stefano Domenicali non abbia parlato in modo molto chiaro con i due piloti della Rossa sul come avrebbero dovuto comportarsi. Il copione prevedeva che Alonso andasse in testa, con Felipe a proteggergli le spalle da Vettel, ma l'azione sicuramente al limite del regolamento di Sebastian al via che ha portato Fernando ben oltre la riga bianca che delimita la pista, ha rimescolato il canovaccio e il brasiliano ha voluto mostrare in mondo visione che non è un pilota finito. Anche un ragazzino sapeva che le ambizioni mondiali della Ferrari erano legate alla vittoria di Alonso, per cui un pilota professionista che nel team si sente come a casa sua, non dovrebbe comportarsi in modo così plateale, mettendo in seria difficoltà il lavoro di una squadra formata da 900 persone. Il segno di disaffezione del brasiliano è chiaro: non accetta il ruolo di seconda guida e nel momento in cui ritiene di subire un torto vuole farlo rimarcare in modo plateale, creando problemi alla Ferrari. La telemetria testimonia che Felipe non ha aperto il gas quando avrebbe dovuto all'uscita del tornante, lasciando sfilare il rivale Alonso: non aveva problemi tecnici, ma ha voluto sancire il diretta tv il “regalo” che stava facendo allo spagnolo, mentre pochi giri prima aveva reagito duramente ad un attacco dell'iberico favorito da un doppiaggio a Senna. Se i ruoli non erano chiari prima del via la responsabilità di tutto questo ambaradan sarebbe di Stefano Domenicali, ma è impensabile che il direttore della Gestione Sportiva, che è già nel tritacarne per gli ultimi Gp, non abbia messo le cose nero su bianco prima del via. E allora è altrettanto chiaro il segnale che Massa non si sente più un pilota Ferrari, a dispetto del contratto biennale che ha in tasca. Siccome non sembra disposto a fare da “cameriere” ad Alonso per altre due stagioni (la squadra del Cavallino si sta plasmando intorno allo spagnolo), è giusto fargli cambiare aria, tanto più che Webber alla Red Bull Racing vive una situazione analoga. E allora perché non ipotizzare uno scambio che accontenti tutti? A Maranello si è accesa una spia... rossa che non va affatto sottovalutata. Al di là del problema Massa, c'è anche quello del muretto: Rob Smedley è parso uno sprovveduto. È un ingegnere, per cui non è suo compito la gestione politica della squadra, ma la squadra poteva “consigliare” Massa in modo più ipocrita, proprio come ipocrita è il regolamento FIA. E, invece, a Maranello vogliono sempre essere più realisti del re. Basterebbe comportarsi alla maniera degli inglesi: Ross Brawn non ha nascosto che nel momento in cui le comunicazioni radio saranno tutte libere, le squadre saranno costrette a parlare in codice per gestire le strategie. Queste opinioni le ha espresse prima del caso di Hockenheim e quindi meritano il rispetto per la sincerità del pensiero. Siamo sicuri che la Ferrari se la caverà solo con i 100 mila euro di multa, o la discussione che la Federazione vuole portare in Consiglio Mondiale può portare ad altre sorprese? La sanzione pecuniaria serve a rafforzare, con le registrazioni delle conversazioni radio e i tracciati della telemetria, che c'è stato un mancato rispetto delle regole. Vedremo dove vorrà arrivare Jean Todt, l'uomo che tirò a sorte la vittoria della Peugeot in una Parigi-Dakar con una monetina e impose a Barrichello di cedere il passo a Schumacher nel 2002 quando il tedesco era già clamorosamente in testa al mondiale. Ribadiamo concetti già detti (e molto criticati): in questa fase la Ferrari è “antipatica” al Circus, ma va anche detto che non fa proprio niente per rendersi più... autorevole e inattaccabile. In un modo o nell'altro riesce sempre ad essere nell'occhio del ciclone, mostrando una debolezza che la rende facilmente aggredibile. I mondiali non si possono vincere se si segnano troppi autogol...

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