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L'ala mobile posteriore solo per sorpassare

Paddy Lowe spiega come si dovrebbe usare nel 2011. E Liuzzi teme per la sicurezza

Via l'F-Duct nel 2011 e si riparla sempre con maggiore insistenza dell'arrivo delle ali mobili posteriori regolabili. La conferma arriva da Paddy Lowe, direttore tecnico del team Vodafone McLaren. L'argomento potrebbe essere discusso nel Consiglio Mondiale FIA in programma oggi a Ginevra, insieme alla revisione delle norme che regolano la safety car (dopo il caso Schumacher al Gp di Monaco) e il giro di rientro ai box alla conclusione delle qualifiche (dopo il caso Hamilton che si è fermato a Montreal alla fine della Q3 per risparmiare benzina). Tornano al tema delle ali mobili Paddy Lowe ha specificato meglio quale potrebbe essere l'uso consentito di questi dispositivi aerodinamici: “I piloti potranno regolare l'incidenza dell'ala posteriore in qualsiasi momento durante le qualifiche”. In gara, invece, sono in discussione i termini precisi: “Per esempio si è discusso di vietare ogni regolazione nei primi due giri. Dopo di che sarà permessa la regolazione del flap posteriore solo al pilota che sarà in scia di un'altra vettura a meno di un secondo di distacco”. Il dispositivo sarebbe studiato, quindi, solo per favorire i sorpassi, consentendo alla monoposto che segue un'altra di disporre un carico arodinamico aggiuntivo utile a permettere di raggiungere una maggiore velocità massima in rettilineo. Questo sistema si sommerebbe al KERS che la Fota vuole riportare in F.1 dopo un anno di divieto: il recupero di emergia potrà garantire circa 80 cv per 6”6 al giro. Il tema delle ali fa discutere il Circus. I piloti non sono stati interpellati sull'argomento: già oggi è possibile regolare il flap dell'ala anteriore una volta al giro, ma questa soluzione non ha mai permesso un sorpasso essendo limitata la possibilità di cambiare l'angolazione dell'appendice aerodinamica. Non è un mistero che i piloti usino questa oppotunità per bilanciare la macchina in funzione del consumo delle gomme. Tonio Liuzzi è piuttosto critico rispetto al flap mobile posteriore: “Chi prende le decisioni – ha detto l'italiano della Force India – evidentemente non è un tecnico. Non si è reso conto di quale può essere il rischio di affidabilità nell'avere un'ala mobile che deve lavorare per un'ora e mezza ai carichi a cui è sottoposto il secondo profilo posteriore. Gli esempi nella storia sono stati disastrosi: non si sa a quali rischi si va incontro. Sono contrario e ne parlerò con i colleghi al prossimo briefing”.

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