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Wolff: "Festeggiamenti esagerati? Sapevamo che Max stava bene"

Il team principal della Mercedes rintuzza le accuse di chi ha giudicato inadeguata la festa sul podio di Lewis: "Ci hanno informato sulle condizioni di Max, altrimenti l'avremmo evitata. Non vincevamo da cinque GP per cui è comprensibile l’emozione che si è scatenata dopo l’arrivo". Toto rimanda al mittente anche chi lo critica per essere andato in direzione gara: "E' stato Masi a dirmi di andare dagli steward, cosa che ho fatto”.

Toto Wolff, Team Principal Mercedes

Toto Wolff, Team Principal Mercedes

Steve Etherington / Motorsport Images

In un’intervista concessa a Motorsport.com dopo il Gran Premio di Gran Bretagna, Toto Wolff ha chiarito alcune situazioni che hanno innescato polemiche destinate a protrarsi fino alla vigilia della tappa di Budapest.

Uno dei primi argomenti è quello legato ai festeggiamenti di Hamilton e di tutto il team Mercedes, criticato da Verstappen con un tweet in cui ha accusato gli avversari di mancanza di rispetto nei confronti di un pilota che in quel momento era in ospedale per degli accertamenti.

“Abbiamo ricevuto diversi feedback in merito alle condizioni di Max – ha chiarito Wolff - ad iniziare dal senior management della Red Bull il quale ha confermato che stava bene, alla comunicazione che Horner ha inviato a Michael Masi ribadendo che era illeso, fino alla FIA che ci ha inviato un’informazione simile".

"Se non avessimo ricevuto queste informazioni di sicuro nessuno avrebbe festeggiato, credo sia molto importante sottolinearlo. Alla luce di questa situazione, considerando che non vincevano da cinque gare e che era il Gran Premio di casa di Lewis, è comprensibile l’emozione che si è scatenata dopo l’arrivo".

"Lewis ha chiesto per la prima volta informazioni sulle condizioni di Max subito dopo l’incidente, e lo abbiamo informato che era uscito dalla monoposto. In seguito gli abbiamo riportato che Max stava bene, senza entrare nei dettagli. Per quanto riguarda alcuni commenti, in certi casi sono stati diffamatori ed in altri molto personali, penso che ognuno debba fare a modo suo, non c'è davvero molto da aggiungere su questo”.

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La domanda che si pongono tanti appassionati, ma anche gli addetti ai lavori, è in merito al clima che si innescherà a partire dalla prossima gara. Wolff è abbastanza fatalista, e non esclude alcuno scenario:
“L’intensità è ovviamente aumentata, e di certo non sarà l'ultima volta che Max e Lewis combatteranno per la leadership, speriamo che possano farlo in modo sportivo, altrimenti vedremo altri contatti”.

Una situazione che in parte la squadra ha già vissuto nel 2016, quando la stagione visse sul duro confronto tra Hamilton e Nico Rosberg, ma Wolff preferisce di gran lunga il contesto attuale:
“La lotta con un avversario esterno al team è più facile da affrontare. Siamo molto lontani dalle polemiche che abbiamo avuto all'interno della squadra anni fa, perché in quel caso c’era da gestire il campionato Costruttori e da rispettare il lavoro fatto dalla squadra. La lotta esterna c’è sempre stata in F1 e non una cosa difficile da gestire”.

Wolff ha inoltre ribadito che l’attacco portato da Hamilton a Verstappen nel primo giro del Gran Premio di Gran Bretagna non era una mossa disperata, e che secondo i calcoli della Mercedes anche se Max avesse chiuso il primo giro al comando le chance per puntare alla vittoria non sarebbero state compromesse.
“La guida di Lewis è stata molto matura – ha spiegato - lo conferma il fatto che abbia desistito due volte nel corso del primo giro dal concludere l’attacco, perché in entrambi i casi c’era il rischio di un contatto. Sapevamo che la fase iniziale sarebbe stata importante, ma con due vetture nelle prime posizioni avevamo anche alcune opzioni strategiche da giocare, quindi sapevamo che ci sarebbero state altre possibilità per vincere la corsa”.

Polemica inutile, secondo Wolff, anche quella sorta in merito alla sua visita al Collegio dei Commissari Sportivi durante la sosta dovuta alla bandiera rossa.
“Dopo l'incidente mi è stato riferito che Horner aveva avuto una discussione piuttosto accesa con il direttore di gara – ha concluso Toto - così ho contattato anche io Masi e lui stesso mi ha consigliato di andare dagli steward e di parlare direttamente con loro, cosa che ho fatto”.

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