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Wolff: "15 persone e una sede non fanno una power unit vincente"

Il team principal Mercedes si è concesso in esclusiva a Motorsport.com: Toto esclude che la Mercedes possa lasciare la F1 e assicura che resterà azionista del team, mentre potrebbe cedere il ruolo di team principal e CEO. Secondo il manager austriaco fra i motori non ci sono più di 20 cavalli di differenza quest'anno. E sul fatto che Red Bull abbia pescato dei tecnici da Brixworth è lapidario...

Toto Wolff, Team Principal and CEO, Mercedes AMG

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images

Dopo un biennio vissuto senza reali avversari, in casa Mercedes è tornata a circolare una dose maggiore di adrenalina. È un Toto Wolff ‘carico’ quello che ha iniziato la stagione 2021, e gli obiettivi non mancano di certo.

C’è un mondiale a cui puntare con meno certezze rispetto al 2019 e 2020, due piloti da firmare per il prossimo anno e tante battaglie che lo attendono sul fronte sportivo e politico, come è prassi in Formula 1, soprattutto se si è al timone della squadra di riferimento.

Nell’autunno del 2019 si parlò del probabile passo indietro di Wolff, una decisione che sembrava imminente al punto da dare il via al toto-sostituto, ma tutto è poi sfumato, e nonostante l’intenzione sia sempre in agenda, Wolff è ancora al suo posto.

Nel frattempo ha dovuto affrontare altri passi indietro, da quello di James Allison a quelli più recenti (e non previsti) di sei motoristi in forza alla sede di Brixworth, passati in quella Red Bull che è ormai avversario di spicco in pista e fuori, come denotano alcune frecciatine molto mirate.

La Formula 1 negli ultimi tempi ha preso decisioni che vanno incontro alle esigenze di chi deve vendere lo show in pista. Pensi che il modello di business della Formula 1 debba essere rivolto principalmente allo spettacolo, poiché da questo fronte arrivano gran parte degli introiti?
“Alla gente piace lo sport perché è reale e onesto. Vincono il miglior pilota e la miglior macchina, vince il miglior atleta, vince la migliore squadra di calcio, e se c’è un confronto tra due avversari che competono per vincere il tutto diventa entusiasmante e divertente da seguire. Ma credo che non ci si debba mai allontanare dalla trasparenza e dal DNA di uno sport".

"Dobbiamo però anche ricordare che la Formula 1 ha sempre avuto una componente importante di business, è un grande business, con la politica che gioca un ruolo non trascurabile in pista e fuori. Nel DNA della Formula 1 c’è anche questo".

"Personalmente credo che molti dei cambiamenti apportati miglioreranno lo spettacolo, dobbiamo sottolineare che quest’anno stiamo assistendo ad una lotta per il vertice, ed anche alle spalle, semplicemente fantastica. Ma deve essere sport, nessuno vuole il wrestling”.

Red Bull ha annunciato l’assunzione di sei ingegneri provenienti dal reparto motori Mercedes. Cosa sta succedendo a Brixworth? Pensi che questa situazione possa avere delle ripercussioni sui vostri piani nel breve e lungo periodo?
“Ci sono circa 900 persone che lavorano a Brixworth, ne hanno contattati (in riferimento a Red Bull) un centinaio, e ne hanno convinti tra i 10 e 15 a spostarsi da loro. Parliamo di persone per lo più in ruoli legati alla produzione, non alla performance".

"Se dovessi mettere in piedi una nuova fabbrica inizierei anche io in questo modo, ma tra l'assunzione di qualche persona e l'avere una fabbrica di motori completa, funzionante e competitiva, c'è una lunga strada da percorrere".

"Penso che la Red Bull possa riuscire nei suoi propositi, hanno le risorse per farlo, ma Mercedes, così come gli altri Costruttori di motori, sono qui da decenni che operano stagione dopo stagione per ottimizzare le proprie strutture. Non credo che 15 persone e una sede saranno sufficienti per essere competitivi in ​​tre anni con un nuovo propulsore".

"Detto questo, li stiamo prendendo molto sul serio perché sono una grande squadra e hanno le risorse finanze per farlo. Ma allo stesso tempo siamo convinti di una cosa: la Formula 1 richiede tempo e nessuna disponibilità di denaro può accelerare la curva d’apprendimento essenziale per questi progetti”.

Le notizie riguardati la divisione powertrain sono arrivate poche settimane dopo l'annuncio del passo indietro di James Allison. La Formula 1 è diventata troppo stressante per le persone coinvolte nei ruoli chiave?
“La Formula 1 è un ambiente ad alta pressione, ed è per questo che abbiamo sempre in squadra una rotazione… diciamo ‘naturale’. Puntiamo a mantenere nella squadra i membri senior, molto preziosi, ma in posizioni più ad ampio raggio, strategiche, senza creare colli di bottiglia per i giovani che puntano ad emergere".

"James rimarrà con noi in un ruolo strategico di Chief Technology Officer, e sta lasciando i suoi compiti a Mike Elliott, un professionista ambizioso e competente, con grandi motivazioni e desideroso di voler mettersi alle spalle gli avversari. Ed è proprio quello di cui la squadra ha bisogno, se c'è qualche persona più giovane con tutte le capacità per farsi strada gli si da spazio”.

Cosa è cambiato nella squadra dopo la morte di Niki e l’arrivo di Ola Källenius come CEO?
“Ho avuto un ottimo rapporto con Dieter Zetsche e ho un ottimo rapporto con Ola Källenius. Dal punto di vista professionale non potrebbe essere migliore di quello che è, e non potrei desiderare più supporto da tutto il consiglio di amministrazione della Daimler. Questo aspetto è stato fondamentale per il nostro successo. Senza Niki, beh, pensare che non è più qui per me è molto triste, soprattutto da un punto di vista personale, era il mio più caro amico. Ed è mancato a tutta la squadra”.

Quanto è importante il ruolo di Jim Ratcliffe nelle decisioni strategiche prese dalla squadra?
“Jim Ratcliffe ha costruito un'incredibile azienda globale partendo da zero e il suo feedback è prezioso. Un suo consiglio o una sua idea sono una risorsa importante e la uso eccome quando ne sento il bisogno”.

Passiamo a Lewis. Quanto è importante la sua figura nel programma Mercedes F1 e quanto sarà difficile sostituirlo il giorno in cui deciderà di smettere?
“Lewis è legato alla Mercedes da sempre, ed oggi è una parte integrante della squadra. Contribuisce alla performance del team, ed è la persona più visibile tra tutti coloro che lavorano nella squadra giocando un ruolo fondamentale nel nostro successo. C’è ovviamente la monoposto, ma lui è la punta, ed è per questo che è essenziale per noi. E con lui anche Valtteri”.

La Mercedes ha mai considerato Max Verstappen per sostituire Lewis o il futuro è George Russell?
“Valutiamo sempre chi potrebbe essere al volante di una Mercedes in futuro. Max è sicuramente una stella di prima grandezza in ottica futura, ma non è l'unico ad esserlo. Credo ci sia un gruppo di giovani piloti davvero bravi che non hanno ancora avuto a disposizione una monoposto vincente e da questo punto di vista sarà molto interessante vedere come si svilupperanno queste carriere”.

Soprattutto nelle ultime settimane Bottas ha ricevuto delle critiche, una storia non certo inedita. Guardando però i numeri delle ultime stagioni, Valtteri è di fatto stato il compagno perfetto per Hamilton. Se Lewis deciderà di proseguire la sua carriera in Mercedes, Bottas sarà ancora la prima scelta per essere al suo fianco o prevarrà la linea di dare spazio ai vostri giovani, ovvero Russell?
“Valuteremo entrambe le scelte. Valtteri è un nostro pilota e io sarò sempre fedele ai nostri piloti, ma abbiamo tutti l'obbligo di valutare il futuro, di avere dei piani nel lungo periodo e a questo proposito dobbiamo considerare tutte le opzioni possibili per entrambe le vetture. E dato che abbiamo due Mercedes junior, Esteban (Ocon) e George, dobbiamo valutare tutto. Aggiungo che stiamo anche tenendo d'occhio altri giovani ragazzi che stanno emergendo, ma detto questo, oggi ci sono solo due piloti che guidano una Mercedes e sono Valtteri e Lewis”.

Pensi davvero che la Mercedes sia stata penalizzata più della Red Bull dalle nuove regole tecniche introdotte questa stagione? Alla fine la Mercedes non ha protestato contro questi provvedimenti quando lo scorso anno sono stati annunciati.
“Queste regole sono state introdotte per motivi di sicurezza, non sono state sottoposte ad un voto di approvazione. Era chiaro, o se preferite molto probabile, che le monoposto con un rake non accentuato sarebbero state penalizzate. Forse non ci è stato chiaro che l’effetto sarebbe stato enorme, ma se confrontiamo i riscontri emersi quest’anno in Bahrain e quelli del 2020 ci si rende conto di quanto il divario sia stato ampio, è sotto gli occhi si tutti. Comunque oggi credo sia necessario guardare avanti, assicurandosi che la governance della Formula 1 sia molto solida nelle scelte che prenderà in futuro”.

Nell’ultimo anno e mezzo il rapporto tra Mercedes ed Aston Martin non ha smesso di accendere qualche polemica. Puoi chiarire cosa accadrà in futuro in questa relazione?
“Aston Martin è un'azienda automobilistica che ha un rapporto con la Mercedes, ma il team di Formula 1 è una struttura giuridica completamente a parte. Aston Martin è un nostro partner, sono clienti che acquistano da noi la power unit, come tra l’altro avviene con le auto stradali, e utilizzano la nostra galleria del vento e alcune altre componenti come previsto dalle normative tecniche. È una relazione forte, e forse per questo motivo c’è chi pensa che stiamo ottenendo un vantaggio”.

Che ne pensi dell’idea di un livellamento di performance delle power unit prima del congelamento che avverrà il prossimo anno? Pensi che sia qualcosa che la FIA potrà realisticamente fare?
“Sappiamo che è previsto il congelamento dei motori come da regolamento e questo accadrà”.

Ma cosa accadrà se a congelamenti avvenuti ci sarà un power unit con 20 cavalli in più senza la possibilità da parte degli avversari di recuperare il gap?
“Credo che i regolamenti in materia di motori siano molto stabili da diverso tempo e non credo che ci siano 20 cavalli di gap tra nessuna delle power unit in pista oggi. Potrebbe esserci un vantaggio di un decimo, o forse due, che può sempre essere compensato con il telaio, ma non mi aspetto grandi differenze di prestazione come abbiamo visto in passato”.

Mercedes ha pianificato un futuro a lungo termine in Formula 1? Ogni anno arrivano puntuali indiscrezioni su un vostro possibile addio...
Ogni anno sentiamo anche voci secondo le quali gli alieni sono atterrati sul pianeta Terra. Diciamo che le certezze sono che alcuni alieni del pianeta Marte siano appena atterrati qui a Granollers (sede del circuito di Barcellona) sono le stesse che la Mercedes lasci la Formula 1”.

Hai ancora la tentazione di fare un passo indietro rispetto al ruolo di Team Principal?
“Mi piacerebbe… seduto su una spiaggia tranquillo, al massimo leggere i risultati! Ma poi ci penso e mi rendo conto che mi diverto molto ad essere dove sono, amo quello che faccio. Spero però di identificare un gruppo di giovani in grado di prendere il mio posto e operare al meglio, e magari ritagliarmi un ruolo da cui poter guidare le scelte strategiche del team. Ma quel momento non è ancora arrivato”.

Cosa sogna di fare Toto Wolff il giorno in cui deciderà di concludere il suo viaggio con la Mercedes?
“Questo è un viaggio senza fine, nel senso che questa azienda ha tre proprietari con una quota equivalente, un terzo Mercedes, un terzo Jim Ratcliffe ed un terzo io, quindi come azionista sarò sempre presente".

"Ma come CEO e Team Principal so che un giorno passerò a fare altro, e sarò orgoglioso del team, orgoglioso del fatto che chi arriverà farà un lavoro migliore del mio. Darò i miei commenti… inutili, ma solo se le cose non dovessero andare bene. E magari mi prenderò il ​​merito quando le cose andranno bene, diciamo… una bella prospettiva! Ma il mio viaggio con la Mercedes non finisce, perché sono azionista di questa squadra”.

Ma avrai più tempo libero…
“Andremo a guardare i giovani, Andrea Kimi Antonelli che sarà prossimo all’esordio in Formula 1, o una nuova stella del karting che oggi è all’asilo…”.

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