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Vettel: "Sono felice di continuare a... nuotare”

Il quattro volte campione del mondo ricorda l'ultimo successo all'Istanbul Park nel 2011 e il suo debutto in F1 con la BMW Sauber risultando subito il più veloce nelle prove libere. Ma Seb non si strastulla nei ricordi e analizza anche il difficile presente: "Può essere una lezione imparare a nuotare in queste acque e se ci sono onde contrarie è il momento di trovare vie alternative per tornare a farti una bella nuotata".

Sebastian Vettel, Ferrari in bici sulla pista

Sebastian Vettel, Ferrari in bici sulla pista

Mark Sutton / Motorsport Images

Molto probabilmente il momento clou del 2020 di Sebastian Vettel resterà l’istante in cui ha posto la sua firma sul contratto che lo lega all’Aston Martin a partire dal prossimo anno. Una considerazione che nasce osservando lo stesso Seb, l’espressione che assume quando il discorso si sposta sul futuro e ciò che lo attende in vista della prossima stagione.

Il volto corrucciato di inizio anno, quando alla delusione dovuta alla porta chiusa a Maranello in vista del 2021 si sommò anche la scarsa competitività della SF1000, ormai è sfumata. Il countdown prosegue, e l’impressione è che sarà un addio senza rimpianti.

In Turchia hai debuttato nel 2006 in un weekend di Formula 1, nelle vesti di terzo pilota della BMW-Sauber. Corsa ricordi?
“Ricordo bene l’emozione di quel giorno perché alla fine della sessione FP2 risultai il più veloce in assoluto, un momento per me molto importante. E ricordo anche che presi una multa per la velocità in pit-lane…”.

Che ricordi hai invece dell'Istanbul Park?
“È passato molto tempo, quindi non sono così certo di ricordarmi tutto al meglio, la sensazione è… quella di tornare su un circuito in cui correvo in kart! Ovviamente ricordo bene che la pista mi era piaciuta molto e sono sicuro che mi piacerà ancora, oggi c’è un nuovo asfalto ma non vedo l’ora di ritrovare i saliscendi e la curva ‘8’, una tripla a sinistra che sono sicuro sarà molto impegnativa e divertente con le monoposto attuali. Questa è una di quelle piste sulle quale c’è un po' di tutto, curve lente, curve ad alta velocità, tratti veloci ed altri molto tecnici. Complessivamente penso che sia molto bello guidare qui”.

Quando sei venuto ad Istanbul Park l’ultima volta, nove anni fa, eri una stella nascente. Oggi la situazione è molto differente e stai vivendo una stagione difficile. Ma c’è qualcosa che ti porterai dietro dal 2020 e che ti consentirà di rafforzarti ulteriormente?
“Non penso che abbia senso entrare nei dettagli in termini di guida, ma in un quadro più ampio, sto ancora nuotando e continuerò a nuotare. In un certo senso può essere una lezione per me stesso, ma sono felice di poter continuare a nuotare in queste acque, e se ci sono onde contrarie è il momento di trovare vie alternative per tornare a farti una bella nuotata. Sono abbastanza convinto di avere ancora da dare, e non vedo l'ora. Quindi la mia risposta è che sono felice di continuare a nuotare”.   

Il calendario del prossimo anno è formato al momento da 23 gare, un record nella storia della Formula 1. Temi che ci sia il rischio che il singolo Gran Premio perda un po' di valore con un numero così elevato di eventi?
“Ovviamente non andremo 23 volte sulla stessa pista, questo campionato è un Mondiale e come tale è giusto che abbia gare in tutto il mondo. Venendo alla domanda, credo di no, abbiamo un grande seguito sia sulle piste dove corriamo che in televisione e non credo che possa esserci una sorta di saturazione con le persone che non vogliono più vedere un Gran Premio".

"Ma non sono io la persona che può risponderti al meglio su questo argomento, nel mio ruolo è più importante valutare se le squadre saranno in grado di preparare e lavorare per 23 gare perché si tratta di una mole di lavoro molto impegnativa".

"La Formula 1 non è solo l’ora e mezza di gara a cui la maggior parte della gente assiste la domenica, ma c’è un grande lavoro dietro le quinte, poi ci sarà ovviamente da valutare anche quale sarà la situazione Covid all’inizio del prossimo anno. Credo che quest’ultimo aspetto influenzerà almeno la parte iniziale della prossima stagione, ma ovviamente speriamo tutti che si possa presto tornare alla normalità per poterci concentrare esclusivamente sulle corse ed anche per ritrovare il pubblico in pista”.

Charles ti ha impressionato maggiormente in questa stagione rispetto allo scorso anno?
“Non è facile fare un confronto. Da parte mia quest’anno ho incontrato maggiori difficoltà rispetto al 2019 e non sono felice della posizione in cui mi trovo, ma Charles sta facendo un buon lavoro che gli consente di spremere al massimo la monoposto".

"Credo che ci siano un paio di aree in cui è migliorato, ma non ho dimenticato che Charles ha fatto un’ottima impressione già nel suo primo anno in Formula 1 con la Sauber, ed ovviamente anche la scorsa stagione. Quindi non penso che la sua crescita non sia solo una questione del 2020, diciamo che si migliora e sta guidando in un modo molto, molto maturo”.

In questo weekend Lewis Hamilton vincerà molto probabilmente il suo settimo titolo Mondiale, eguagliando il tuo idolo Michael Schumacher. Ricordi dov’eri quando Michael vinse il suo settimo titolo?
“Oh, devo ammetterlo.. non ricordo quella gara in particolare. Forse Magny-Cours? (in realtà era il Gran Premio del Belgio del 2004). Ricordo che iniziò molto forte quell’anno, e dopo un po' il titolo era di fatto suo, diciamo che non arrivò in modo imprevisto poiché aveva un vantaggio molto ampio, un po' come Hamilton oggi".

"Anche nel caso di Lewis, se vincerà aritmeticamente questo fine settimana non sarà una sorpresa, probabilmente non sarà un momento che tutti ricorderanno, ma il titolo Mondiale ovviamente sì, quello sarà ricordato da tutti, come nel caso di Michael nel 2004. Ho un ricordo più nitido del suo primo titolo con la Ferrari che non del suo quinto consecutivo”.

Bernie Ecclestone recentemente ha dichiarato di aver sostenuto la tua candidatura in Aston Martin parlando con Lawrence Stroll. Confermi? In caso affermativo… ti ha chiesto una commissione? Anche Gerhard Berger ha affermato di aver parlato con te in merito alla possibilità di un doppio programma Formula 1-DTM? È vero?
“Confermo che parlo con entrambi così come con altre persone, li considero degli amici ed anche persone di grande esperienza che ascolto con attenzione e dalle quali accetto consigli. Ho parlato di queste cose, ma… nessuna commissione, Bernie non ne ha bisogno!".

"In quanto a Gerhard, abbiamo parlato di come in passato i piloti di Formula 1 riuscissero a essere in pista su più fronti, ma parliamo davvero di molto tempo fa, e non credo che si possa tornare indietro. Sarebbe bello poter guidare auto differenti, affrontare sfide differenti, ma con un calendario di Formula 1 di 23 gare è decisamente difficile poter fare dell’altro, quindi credo che siano scenari che ormai appartengano al passato”.

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