Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera

Vettel: "Certo che la SF90 confermi un passo avanti"

Il tedesco a Singapore si aspetta una Rossa migliore con il nuovo pacchetto aerodinamico: "Adoro ancora correre e ho diverso tempo davanti a me: ci sono molti GP per ottenere dei risultati migliori e terminare la stagione nel modo giusto per prepararmi alla prossima”.

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Non c’è una classifica da inseguire o avversari da tenere d’occhio. Nelle sette gare del calendario F1 2019 che mancano ancora all’appello, l’obiettivo di Sebastian Vettel sarà trovare le risposte a tante domande.

Quesiti che caratterizzano questa fase della carriera del tedesco (per sua stessa ammissione) e che necessitano di trovare responsi in tempi brevi.

Un Vettel inedito, sotto certi aspetti, che però ha confermato in modo categorico di non aver perso anche un solo briciolo dell’amore per il suo sport, ovvero una risposta che ha bruciato tante domande in merito al suo futuro.

Un anno fa, proprio qui a Singapore, hai detto che in certe situazioni sei il tuo peggior nemico. Sempre della stessa idea?
“Penso che sia vero per tutti noi, in un certo senso. Quindi suppongo di sì, è ancora vero”.

Che momento della tua carriera stai vivendo in questo periodo?
“Un momento con… molte domande! Non ricordo tutta la mia carriera, a dire il vero, è da un po' che sono in giro, ma indubbiamente quello attuale non è il mio migliore momento, così come non credo che sia il peggiore".

"Adoro ancora correre e ho ancora diverso tempo davanti a me, quindi ci sono ancora molte gare per sperare di ottenere dei risultati migliori e terminare la stagione nel modo giusto per prepararmi anche alla prossima”.

Che aspettative hai alla vigilia di questo weekend?
“Sulla carta sappiamo cosa aspettarci, e speriamo di averne la conferma anche in pista, anzi, sarebbe bello se arrivasse anche qualcosa in più. Se non ci saranno imprevisti sono certo che la monoposto confermerà un passo avanti che ci dovrebbe consentire di essere più a nostro agio, e questo sarebbe un bel successo".

"Sappiamo che per noi non sarà semplice, Singapore è una pista che comporta l’utilizzo del massimo carico aerodinamico, e l'ultima volta che siamo stati su una pista con queste caratteristiche non ci siamo confermati competitivi, ma vedremo domani”.

Hai confermato che non credi di essere nel periodo peggiore della tua carriera. Ma a quale periodo potresti paragonare la tua situazione attuale?
“Non lo so, perché non cerco paragoni! Lo prendo per quello che è, ovvero un momento non eccezionale, ma che alla fine non è un disastro. La gara è sempre il momento clou di un weekend, e un errore durante la corsa più cambiare l’esito di tutto il fine settimana. Ovviamente (a Monza) sono stato il primo ad ammettere l'errore, è stato molto chiaro, niente da dire in merito. Sono momenti che purtroppo fanno parte delle corse, ma ovviamente non è questo il livello che voglio garantire, ma di tanto in tanto sono momenti che accadono”.

Hai già vinto quattro volte su questa pista. Credi che trovare questo tracciato in questo momento sia un aspetto positivo?
“Non lo so. Adoro questa pista, penso che sia una sfida per tutti i piloti, quindi vedremo. Come ho detto prima, sulla carta forse non è il miglior circuito per noi, ma correremo… sulla carta”.

Alla vigilia di questa trasferta avrai pensato sul divano alle aspettative in vista del weekend. Qual è stato il tuo primo pensiero?
“Non ricordo di essere stato seduto a lungo sul divano… ma sì, non vedo l'ora che inizi. Penso che sia un rapporto di amore-odio, perché è la gara più dura della stagione, la più lunga in calendario, fisicamente una delle più impegnative a causa del caldo umido che si subisce in macchina".

"C’è bisogno di un incredibile livello di concentrazione per guidare su questa pista, quindi l’obiettivo è prepararsi al ​​meglio perché si sa molto bene quanto duro sarà il weekend. Ma allo stesso tempo non vedi l’ora che inizi, vuoi venire qui e dimostrare soprattutto a te stesso che ce la puoi fare, quindi c’è tutto per definirla una relazione di amore-odio. Mi sento pronto, è una gara speciale sia fuori che all’interno della monoposto”.

Porterete in pista degli aggiornamenti tecnici importanti...
“Qualsiasi novità che migliori il funzionamento della monoposto sarà sempre a favore del pilota, quindi vedremo. L'ultima volta che abbiamo usato il massimo carico aerodinamico è stato in Ungheria, quindi speriamo di poter fare un chiaro passo avanti”.

È corretto pensare che la variabile pilota a Singapore può incidere di più?
“Credo che il nostro sport sia probabilmente il peggiore per valutare quanta differenza possiamo fare noi piloti. Alcune persone credono che chi è al volante possa dare molto, altre sostengono il contrario, ma c’è sempre un pilota che guida una monoposto, altrimenti sarebbe ferma nei box. Credo che si fa sempre la differenza, poi si può discutere sulla fiducia che un pilota deve avere nella sua monoposto per dare il massimo, etc.etc".

"Qui siamo su un circuito cittadino, c'è meno spazio per gli errori, quindi la natura della pista in sé è diversa rispetto ai tracciati permanenti, e quindi credo che pilota possa fare una differenza maggiore. Ma è impossibile quantificarla”.

Juan Pablo Montoya ha dichiarato recentemente che i tuoi errori non sono dovuti ad un aspetto mentale, ma puramente tecnico...
“Non penso sia mentale, anche perché non sono nel posto sbagliato. Penso di fare le cose giuste, ed è per questo che credo sia anche importante non complicarsi troppo la vita. Può capitare in certe situazioni di non avere la fiducia assoluta nella monoposto e non è la sensazione migliore per un pilota, ma credo che stiamo migliorando, la comprensione della macchina è anche una questione di dettagli, ed allineandoli nel modo giusto sono convinto che le cose inizieranno a sistemarsi. Fino a quel momento penso che dobbiamo tenere la testa bassa, perché ci sono sempre cose che puoi fare di meglio, da cui imparare”.

Come spieghi la differenza di performance tra te e Charles in qualifica? Può essere un problema legato al comportamento della monoposto a serbatoi scarichi?
“No. Per prima cosa devo essere onesto e dire che (Charles) è molto veloce. In secondo luogo, penso che in alcuni casi non ho avuto delle ottime qualifiche ed in altri dei problemi, come Austria e Germania, e anche a Monza è mancato il ‘run’ finale. Credo sia giusto ammettere che il tuo compagno in certi casi possa aver fatto un lavoro migliore, poi diventa importante capire i motivi e cercare di migliorare”.

Sebastian Vettel, Ferrari con i fan
Sebastian Vettel, Ferrari firma un autografo ad un fan
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari, alla parata dei piloti
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Fan di Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari, Mattia Binotto, e Sebastian Vettel, Ferrari in piedi sul palco di fronte al pubblico
Charles Leclerc, Ferrari, Mattia Binotto, e Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari
13

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Ferrari: come risalire dal... fondo con le novità
Articolo successivo Kubica: "A fine anno lascio la Williams. Vorrei restare in F1"

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera