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Intervista

Vettel si confessa: "Riduco lo stipendio e resto in Ferrari"

Il tedesco ha tenuto una lunga video-conferenza parlando del suo futuro che spera ancora in rosso, se la Ferrari lo confermerà. Sul taglio economico parla con Binotto, ma vuole che resti privato. La SF1000 non parte favorita, ma quando partirà la stagione potrà progredire.

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Mark Sutton / Motorsport Images

Una lunga video-chiacchierata, con i rappresentanti dei media internazionali, ha proposto un Sebastian Vettel in ottima forma. Appuntamento alle otto del mattino, e quando si fa notare a Seb che ha costretto i giornalisti inglesi ad essere davanti al computer alle sette (per via del fuso orario) risponde sorpreso: “Non ci avevo pensato… ma io sono sveglio già da un paio d’ore”. Sullo sfondo s’intravvede una parete che è lo scheletro di una casa con una struttura in travi di legno ed una collezioni di quadri di un’artista tedesco “…non ci sono macchine”, precisa.

Seb, in divisa da ‘lavoro’, ha fatto il punto su un momento denso di interrogativi, confermando di sentire la mancanza della sua monoposto, di voler rinnovare il contratto con la Ferrari (concetto già espresso chiaramente alla presentazione della SF1000), di essere disponibile ad un taglio di stipendio (ma senza pubblicità) e di iniziare ad essere impaziente di riprendere la sua vita abituale. Un Vettel a trecentosessanta gradi, che vi proponiamo integralmente…

Dopo i riscontri dei test di Barcellona, con quali obiettivi sei partito per Melbourne?
“Abbiamo completato dei test proficui in Spagna. Sfortunatamente, non siamo risultati veloci come speravamo di essere e non ci siamo fatti illusioni alla vigilia di Melbourne. La vigilia della prima gara dell’anno è sempre carica di interrogativi, non sai dove ti trovi e c’è sempre un mix di eccitazione e nervosismo".

"Alla luce degli eventi accaduti, tutto è rimandato a quando torneremo in pista, ma non credo che cambierà molto il quadro generale, sappiamo di non essere i favoriti. Allo stesso tempo speriamo che possano esserci le condizioni per disputare una stagione abbastanza lunga, con un buon numero di gare che ci garantirebbero la possibilità di recuperare l’eventuale terreno perso, ma ripeto: dipenderà anche da quanti GP avremo la possibilità di disputare”.

Credi che questo stop forzato possa avere effetti sui piani della Ferrari?
“In questo momento è tutto bloccato, le fabbriche sono chiuse e per buone ragioni. La ‘testa’ degli ingegneri però è sempre accesa, quindi qualsiasi idea può sempre essere valutata, ed appena si tornerà operativi si potrà trasferire il tutto sulla monoposto. Si possono ovviamente fare dei progressi, ma al momento dobbiamo attendere”.

Quale sarà la prima cosa che vorrai fare al termine del lockdown?
“La cosa che mi manca di più è vedere il resto della mia famiglia, andrò a cena con loro, così come con alcuni amici. È bello avere molto tempo da poter trascorrere con la propria, ma è anche piacevole poter trascorrere delle serate con gli amici. In generale, è questo che vorrò fare come prime cose quando si potrà tornare alla normalità”.

Come trascorri il tempo a casa?
“C’è sicuramente molto tempo per pensare e, come ho detto, mi godo il tempo con la famiglia senza dover andar via ogni due giorni, come avviene di solito. La situazione attuale è molto diversa, anche rispetto alla tradizionale pausa invernale, ho tempo per fare cose che non ho mai fatto in giardino o in casa”.

Hai scoperto qualcosa su di te?
“Non ancora. Posso confermarvi che amo ancora correre e mi manca molto. La prima settimana di stop è stata piacevole, è stato bello fare una pausa, ma ora è meno divertente immaginare che ci siano ancora diverse settimane in questa situazione, perché inizi a pensare alle corse che perdi e alla fine il desiderio maggiore è quello di tornare in macchina".

"Mi piace ed è per questo che mi manca. Sfortunatamente non mi sono svegliato scoprendo di colpo che so suonare la chitarra, diciamo che al momento non sono emerse abilità nascoste”.

Il presidente della Ferrari, John Elkann, si è azzerato lo stipendio, un’iniziativa sposata anche da Chase Carey. Se ti chiedessero di ridurre lo stipendio, quale sarebbe la tua risposta?
“Parlo regolarmente con Mattia e questo argomento è emerso nelle nostre conversazioni. Qualunque sarà la decisione, verrà presa tra me e il team, ho sempre taciuto questo genere di cose. Ho seguito alcuni dibattiti su ciò che è giusto e cosa è sbagliato, ma non voglio usare queste circostanze a favore della mia immagine pubblica".

"So cosa ho fatto in passato e alle cose che voglio fare futuro, ma sono scelte che ho condiviso solo con poche persone. Oggi non possiamo prevedere che stagione avremo, se disputeremo 5, 10 o 15 gare, o magari nessuna".

"Stiamo vivendo un momento difficile che ha creato problemi alla Formula 1 generando tante discussioni in merito al futuro anche di carattere economico. Quindi, penso che dovremo aspettare e vedere cosa accadrà e che tipo di stagione avremo”.

Quest'anno la monoposto è sembrata più adatta al tuo stile di guida rispetto a quella del 2019. Confermi questa impressione? Ed in caso affermativo, per quali motivi?
“Credo che abbiamo fatto dei passi avanti rispetto alla macchina dello scorso anno, abbiamo identificato quali erano i punti deboli e ho avuto subito un feeling migliore. Lo scorso anno in Australia abbiamo avuto problemi. Inizialmente abbiamo creduto che fossero le condizioni di Melbourne ad averci penalizzati, ma poco dopo abbiamo capito quale era il problema che dovevamo affrontare, e gara dopo gara tutto è sempre diventato più chiaro".

"Anche Charles dopo poco ha confermato il quadro della situazione che avevamo, quindi sapevamo cosa sarebbe servito per migliorare ed è ciò che abbiamo fatto sulla monoposto 2020. Allo stesso tempo nei test di Barcellona abbiamo visto che i tempi sul giro non arrivano con la stessa facilità dei nostri avversari e questo non ci ha ovviamente collocato nel ruolo di favoriti alla vigilia della partenza per Melbourne".

"E credo che fino a quando non avremo altri riscontri, è questa la scala di valori che dobbiamo considerare. Riassumendo, confermo di essere più a mio agio, ma in termini di competitività non siamo dove vogliamo e sapremo qualcosa in più solo quando torneremo in pista”.

Le nuove regole tecniche sono rinviate al 2022. Questa decisione potrà influire sul nuovo contratto con la Ferrari?
"Non proprio. Penso che in un certo senso ero molto eccitato all'arrivo della nuova monoposto nel 2021, ma ora che succederà sarà bello restere alle auto attuali, perché penso che siano un po' più veloci di quanto saranno le nuove auto all'inizio".

"Non ho passato troppo tempo a pensare all'impatto delle regole del 2021 nel 2022, e quindi cosa significhi per il 2021, ma in questo momento è molto difficile immaginare che tipo di stagione avremo nel 2020 e poi quale impatto avrà nel 2021. Credo sia stata una decisione giusta mantenere i regolamenti di quest'anno e rimandare. Tutto questo non ha alcun impatto sulla decisione che sto prendendo per il futuro”.

Mattia Binotto ha dichiarato che per realizzare un sistema DAS come quello che utilizza la Mercedes ci vogliono almeno quattro mesi. È qualcosa su cui state lavorando?
“Credo che sia un dispositivo abbastanza intelligente, ma non sappiamo quantificare i vantaggi che realmente garantisce, probabilmente solo la Mercedes sa qualcosa in più. Allo stesso tempo non sono convinto che sia un dispositivo che ti aiuterà a vincere un Gran Premio, è un'innovazione intelligente, quindi penso che sia una buona idea, ma noi abbiamo anche delle nostre idee sulla macchina, e spero che quando la stagione inizierà possano dimostrare di fare la differenza”.

La questione tra Ferrari, FIA e le altre squadre, legata alla vostra power unit 2019 ha ancora in corso una coda polemica. Qual è la tua opinione al riguardo?
“In questi giorni seguo le notizie riguardanti la Formula 1 soprattutto per cercare di scoprire quando torneremo in pista. Ma non conosco gli ultimi sviluppi in merito alla questione: da quello che so credo che sia abbastanza chiaro. Ferrari e FIA hanno trovato un accordo per affrontare e risolvere il problema e, come ho detto in Australia, credo che tutti ci fidiamo della FIA e della loro capacità di garantire che nessuna squadra operi al di fuori dei regolamenti. Se così fosse stato, saremmo stati squalificati. Non ho idea di cosa si sia parlato ultimamente, è meglio che chiediate a Mattia, perché non sono al corrente di alcuna notizia in merito”.

Hai dei ricordi personali legati alla figura di Stirling Moss?
“Sì, ed è stato un grande shock apprendere della sua scomparsa. Sapevo da un po' che era ricoverato in ospedale, ed è stato triste sapere che ha perso la sua battaglia. Qualche anno fa ho avuto la possibilità di pranzare con lui, ed è stato un grande piacere condividere alcune storie".

"Anche se le nostre esperienze sono divise da molti anni, è incredibile come lo spirito sia sempre lo stress. Era una persona eccezionale ed è stato un pilota molto, molto bravo. Ci mancherà, siamo stati molto fortunati ad averlo avuto con noi per tanti anni, ed oggi i miei pensieri sono per Suzy (la moglie di Moss) e per la famiglia".

"Stirling sarà sempre ricordato come uno dei più grandi piloti nella storia della Formula 1, anche se i numeri dicono che non è stato campione del Mondo, ma tutti sappiamo che lo avrebbe meritato. Ha disputato molte gare fantastiche, anche al di fuori della Formula 1, e credo che abbia raggiunto tutto ciò che si può ottenere in uno sport”.

Come ti sentiresti ad essere campione del Mondo al termine di un’ipotetica stagione con sole dieci gare?
“Lo potrei dire solo se un giorno dovessi ritrovarmi in quella situazione! Non sappiamo cosa accadrà quest’anno, ci sono diverse ipotesi ma possiamo solo aspettare, e se ci sarà uno scenario di questo tipo sarà una novità per tutti noi. Ma alla fine credo che una stagione resti sempre una stagione, indipendentemente dal numero di gare, quello che mi viene da pensare è che con meno eventi in calendario, ogni Gran Premio diventa più importante, ma il campionato sarebbe sempre il campionato”.

La decisione di mantenere il telaio 2020 anche per il 2021 credi che comporterà uno svantaggio per la Ferrari?
“Non proprio. Siamo in un momento in cui è necessario affrontare una situazione problematica, e l’interesse principale è quello per lo sport, indipendentemente dalle esigenze di una squadra, ed è ciò che credo abbia pensato anche la Ferrari. Poi ci sono ancora dei punti aperti in chiave 2021 che credo stiano ancora discutendo”.

Credi che la decisione sul tuo futuro la prenderai prima dell’inizio della stagione?
“Dipende da quando avremo la prima gara. Uno degli aspetti chiave in questo momento, indipendentemente dall’essere o meno uno sportivo, è di essere pazienti, ovviamente c'è la possibilità che si possa prendere una decisione in anticipo rispetto alla prima gara, visto che al momento sappiamo che non ci sarà alcuna gara prima di giugno o, addirittura, luglio”.

Quindi hai deciso che vuoi restare in Ferrari?
“Sì, penso di averlo chiarito già alla presentazione della nuova monoposto e in Australia”.

Nelle ultime settimane molti tuoi colleghi si sono cimentati nei Gran Premi virtuali. Che ne pensi?
“La verità è che non avevo un simulatore in casa fino a un paio di giorni fa, quindi non ero mai stato tentato di provarci semplicemente perché non ne avevo la possibilità. Poi ho sentito molti commenti al riguardo, così ho pensato di prendere uno e provare, ma devo ancora configurarlo correttamente. In generale, non prevedo una mia carriera nelle corse virtuali, penso che sia più qualcosa da provare per divertimento”.

Cosa ne pensi della possibilità che si possa ricominciare l’attività in pista a porte chiuse?
“Credo che a nessuno piaccia correre di fronte a delle tribune vuote, non è ciò a cui siamo abituati, ma d’altra parte l’interrogativo oggi è capire quando sarà il momento giusto per ricominciare a correre".

"Tutti noi vorremmo tornare il prima possibile alla normalità, ma non solo per il bene della Formula 1, ma penso per il bene di tutti, in tutto il mondo. Come ho detto prima, penso che la migliore cosa che possiamo fare oggi è essere pazienti, da parte mia se metto il mio egoismo davanti a tutto voglio tornare a correre, ma ci sono molte persone che vorrebbero un sacco di cose in questo momento".

"Penso che si potrebbe iniziare anche a porte chiuse, magari per un paio di gare, sarebbe un compromesso rispetto a ciò a cui siamo abituati, ma spero che non duri troppo, perché alla fine vogliamo correre in un modo che conosciamo: davanti a grandi folle e a tribune piene, un’atmosfera unica”.

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Franco Nugnes

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Scuderia Ferrari

Sebastian Vettel, Scuderia Ferrari

Foto di: Jack Ke

Sebastian Vettel, Ferrari nel garage

Sebastian Vettel, Ferrari nel garage

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Pit board per Sebastian Vettel, Ferrari

Pit board per Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Sebastien Vettel, Ferrari

Sebastien Vettel, Ferrari

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Sebastien Vettel, Ferrari SF1000

Sebastien Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Sebastien Vettel, Ferrari SF1000

Sebastien Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Sebastien Vettel, Ferrari SF1000 nel garage

Sebastien Vettel, Ferrari SF1000 nel garage

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari, e Sebastien Vettel, Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari, e Sebastien Vettel, Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000 testacoda

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000 testacoda

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000 testacoda

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000 testacoda

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Dettaglio della sospensione della Ferrari SF1000 di Sebastian Vettel

Dettaglio della sospensione della Ferrari SF1000 di Sebastian Vettel

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Lo scarico Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Lo scarico Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Dettagli del brake duct di Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Dettagli del brake duct di Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari, arriva in pista

Sebastian Vettel, Ferrari, arriva in pista

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

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