F1 | Verstappen sul bagnato fa una grande differenza
La sensazionale prestazione di Alonso con l'inattesa Alpine ha un po' oscurato la portata della pole position di Max che ha rifilato a tutti oltre sei decimi nelle qualifiche del GP del Canada. E la grande differenza l'ha fatta più il pilota olandese che la pur eccellente Red Bull RB18. La pista di Montreal è andata asciugandosi con un miglioramento dei tempi di 15 secondi, senza che un giro fosse uguale a quello precedente.
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
Quello visto nelle qualifiche del Gran Premio del Canada è lo scenario perfetto per far crescere l’incidenza della variabile pilota rispetto a quella dettata dalle prestazioni della monoposto. Non è un sorpasso di gerarchie, perché la bontà di una vettura resta sempre fondamentale, ma ciò che un pilota può aggiungere in condizioni di pista variabili è maggiore rispetto all’ordinario, e a Montreal le condizioni viste in qualifica sono state molto difficili.
Max Verstappen, Red Bull Racing RB18
Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images
Non c’è stato un giro uguale al successivo. La sessione è iniziata in condizioni di bagnato da full-wet, ma si è capito subito che giro dopo giro la traiettoria tendeva ad asciugarsi. Nella sessione Q2 tutti sono passati alle intermedie, e nella Q3 George Russell ha osato anche un run con le slick, abortito a causa di un testacoda.
Con l’asfalto che progressivamente si asciugava i piloti sono stati chiamati ad affidarsi all’istinto, ad ogni passaggio i punti di frenata si avvicinavano sempre più alle curve, aumentava la velocità di percorrenza e si anticipava il punto in cui dare gas. Tra i primissimi giri della Q1 e gli ultimi della Q3 i tempi si sono abbassati di 15 secondi!
Il pole man Max Verstappen, Red Bull Racing, festeggia sulla griglia di partenza
Photo by: Patrick Vinet / Sutton images
In questo scenario è emerso, come previsto, Max Verstappen, trovatosi nel suo habitat naturale. I sette decimi rifilati all’ottimo Fernando Alonso (primo degli inseguitori) dicono molto su cosa è in grado di fare l’olandese in condizioni di aderenza precaria, e altrettanto indicativa è stata la differenza di passo rispetto a Sergio Perez.
Le maggiori difficoltà Verstappen le ha dovute affrontare in Q1: “Non è stato semplice, la visibilità era davvero scarsa, e con tutte le monoposto in pista trovare un giro libero è sempre un problema. Se rallenti troppo, per ricavarti uno spazio prima di lanciarti, le gomme si raffreddano e perdi aderenza, ma in Q2 e Q3 per fortuna la situazione è migliorata, e quando la pista ha iniziato ad asciugarsi ho iniziato ad avere un po' più di grip, una bella sensazione”.
I primi tre qualificati Carlos Sainz, Ferrari, Max Verstappen, Red Bull Racing, Fernando Alonso, Alpine F1 Team
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Per Verstappen la buona notizia è arrivata dopo la bandiera rossa causata proprio dall’uscita di pista di Perez nella Q2, quando è apparso molto chiaro che la gomma da utilizzare sarebbe stata l’intermedia, ovvero la ‘scarpa’ che esalta di più la RB18, come già visto nel weekend di Imola.
Da quel momento Max è sembrato avere una marcia in più, impressione poi confermata fino alla bandiera a scacchi.
“Ho anche avuto l’impressione che su questa pista l’avantreno in inserimento sia migliore – ha rivelato – una bella sorpresa per me, speriamo possa confermarsi così anche su altre piste”.
Tutto sembra apparecchiato per servire la sesta vittoria stagionale di Verstappen, ma la storia del Gran Premio del Canada insegna che da queste parti le gare con esiti finali a sorpresa sono di casa.
“Se poi guardiamo i long-run di venerdì si vede che i margini tra noi e la Ferrari sono ridotti – ha ribadito Verstappen – mi aspetto che Carlos si confermerà molto vicino, sarà una gara interessante”.
Max invece non sembra temere Alonso: “Al primo giro non si sa mai – ha spiegato sorridendo – ma non voglio concedere nulla. Normalmente non sono i nostri avversari diretti (il riferimento è ad Alonso e Alpine) e dobbiamo solo concentrarci sulla nostra prestazione”.
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