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Toro Rosso: Key, l'uomo giusto al posto sbagliato

La squadra di Faenza paga un'organizzazione tecnica poco efficiente perché la STR-08 non era male

L’ottavo posto della Toro Rosso non ha soddisfatto i vertici della Red Bull. La squadra di Faenza ha disposto del sesto budget della Formula 1, per cui il piazzamento ottenuto da Daniel Ricciardo e Jean-Eric Vergne non è in linea con le aspettative del management austriaco. Qualcuno sostiene che sia stato messo sul banco degli imputati Franz Tost, ma a noi risulta che il team principal non sia affatto in discussione, ma anzi vuole rimettere la barra a dritta nella gestione della squadra. FRANZ E' UNO TOST Franz Tost, infatti, è stato il personaggio che si è messo di traverso nell'ingaggio di Felix Da Costa. Il giovane portoghese era il pilota indicato dal potentissimo Helmut Marko come il sostituto naturale di Daniel Ricciardo, in partenza per la Red Bull Racing al posto di Mark Webber. Il manager austriaco, invece, non ritiene Felix Da Costa un fenomeno e ha chiesto di puntare sul più giovane Danii Kvyat, il russo fresco campione della GP3. E' andato allo scontro con Marko, rischiando il proprio posto, ma alla fine ha vinto la sua battaglia. E i due test del venerdì che Danii ha svolto sulla STR-08 sembrano testimoniare che la sua scelta sia stata azzeccata. MATESCHITZ VIETA IL PILOTA ESPERTO A Faenza avrebbero preso volentieri un pilota di esperienza (sono stati contattati anche Felipe Massa e Nico Hulkenberg) per affiancarlo al giovane da allevare, in modo da avere una valutazione oggettiva del valore della macchina e del talento da svezzare. In Red Bull l’operazione non ha avuto il semaforo verde perché la vocazione della Toro Rosso resta quella di allevare i giovani piloti: al fianco di Jean-Eric Vergne, veloce ma troppo incostante nelle prestazioni, verrà dunque affiancato un debuttante. DA FERRARI A RENAULT Un compito non facile in vista di una stagione, come quella 2014, che imporrà una rivoluzione regolamentare: a Franz Tost si chiedono dei risultati in linea con gli investimenti. La struttura non è più quella di un team piccolo visto che dispone di 350 persone impiegate e la factory è stata recentemente ristrutturata per essere in linea con le esigenze della Formula 1 moderna. Le acque, quindi, sono agitate: si sta lavorando alla realizzazione della prima Toro Rosso che sarà spinta dal motore turbo V6 della Renault. Il team esce dall'orbita Ferrari, allineandosi alle scelte strategiche del team di Milton Keynes. JAMES KEY NON CONVINCE L'attuale responsabile tecnico è James Key, l'inglese di 42 anni giunto dalla Sauber, che a settembre dell'anno scorso ha assunto il ruolo che era di Giorgio Ascanelli. James finora non ha impresso la sua impronta nella squadra romagnola: è stato indicato come il possibile “delfino” di Adrian Newey, quando il genio dovesse decidere di chiudere con la Red Bull Technologies, tant'è che sono stati frequenti i suoi viaggi nella sede di Milton Keynes. Ma i risultati ottenuti dalla Toro Rosso nel 2013 non hanno entusiasmato e sono in diversi a sostenere che il potenziale della STR-08 fosse superiore a quello che è stato mostrato in pista. E c’è chi, giustamente, chiede conto dei risultati… DUE ANIME A CONFRONTO Non si riesce mai a capire se la mancanza di prestazioni è dovuta alle carenze delle vettura o all'inesperienza dei piloti. Daniel Ricciardo nelle ultime gare ha portato la STR-08 in Q3, ma poi l’australiano è stato spesso protagonista di partenze infelici (è il degno sostituto di Mark Webber…) che ne hanno vanificato i piazzamenti. Nel mirino sono finite anche delle scelte strategiche che non sono state capite, anche perché Key ha voluto allargare la colonia di tecnici anglofoni per avere persone di sua fiducia, ma la mancanza di comunicativa ha portato alla creazione di due gruppi distinti. Franz Tost è consapevole che all'interno della squadra esistano due anime separate: gli ex Minardi, un nucleo forte, preparato e coeso, che è in dissidio con i molti inglesi che sono arrivati catapultati dalla Gran Bretagna. SCUOLA DI PILOTI E DI... TECNICI La Toro Rosso, infatti, è considerata un'eccellente "scuola" dove i giovani tecnici (ingegneri e meccanici) hanno la possibilità di imparare il mestiere. Questo finché c'è stato Giorgio Ascanelli e gli italiani hanno accettato di fare il ruolo di "chioccia". Con James Key, presenza più evanescente nel tessuto della squadra, è saltato l'equilibrio. Nessuno imputa la competenza di Key, ma il dt di un team deve dare delle direttive organizzative all'ufficio tecnico che rendano efficiente il sistema, mentre pare che crescano le discussioni e le lacerazioni. FRY ALTERNATIVA A KEY? Messo il "pepe" nella scelta dei piloti, adesso Franz Tost vuole anche delle garanzie tecniche per dare stabilità al sistema: James Key non sembra l’uomo giusto per Faenza. Ecco perché Gerhard Berger (ma anche Giorgio Ascanelli?) avrebbero consigliato Dietrich Mateschitz di fare un’offerta a Pat Fry che sarebbe in uscita dalla Ferrari. L’inglese avrebbe un’opportunità alla Lotus, mentre James potrebbe ritrovare le porte aperte alla Sauber… LA MACCHINA 2014 LA FIRMA FURBATTO Intanto non è un segreto per nessuno che la macchina 2014 la stia curando Luca Furbatto, un ex McLaren che pare abbia molta stima di Pat Fry con il quale ha lavorato per anni a Woking, ma si parla anche di altri nomi che per il momento restano coperti, come se quello di Fry servisse a smuovere le acque. Nei prossimi giorni, forse, si passerà dalle chiacchiere ai fatti…

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