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Fuoco: "Ho fatto un errore, mi servirà di lezione"

L'incidente ha rovinato la favola del debutto in Ferrari, ma ha dimostrato di avere un gran talanto

Antonio Fuoco e la Ferrari. Un amore nato a prima vista. Il ragazzo calabrese che ha fatto il salto in Formula 1 direttamente dalla GP3 nella prima giornata di test al Red Bul Ring ha mostrato di avere della stoffa. A 19 anni ha già potuto guidare la SF15-T di Sebastian Vettel, girando con le gomme Soft in tempi molto vicini a quelli in cui gli altri tester si sono espressi con la mescola Super soft.

La favola poteva essere perfetta se non avesse sbattuto contro le barriere della curva 1, mettendo fine al suo sogno in anticipo. E, comunque, ha messo nel carniere 71 giri (la distanza di un Gran Premio), senza disperarsi troppo per un’uscita che costerà la sostituzione del telaio sulla Rossa che utilizzerà domani Esteban Gutierrez. Sembra un diamante grezzo ancora da intagliare prima che possa diventare una pietra preziosa…

“È stata un’emozione grandissima perché guidare la Ferrari in un test ufficiale per me è sempre stato un sogno. Ora ci sono riuscito, ma vorrei ripetermi. Il mio debutto è stato condizionato da un errore in curva 1, perché mi è partita la macchina e non sono riuscito a riprenderla, così sono andato a toccare le barriere, ma credo di aver fatto bene nei giri che ho percorso”.

È stato un errore di gioventù?
“Forse sì, stavo provando a spingere sempre di più, però purtroppo si fanno degli errori: ho toccato il cordolo e sono finito contro le protezioni e magari se capitava in un’altra curva non succedeva niente. È tutta esperienza che mi può aiutare in una prossima occasione”.

Questa è la riprova che una F.1 non è così facile da guidare?
“A dire la verità mi sono trovato a mio agio con la macchina fin dai primi run, ma l’errore non è dipeso dalla monoposto e ogni volta che tornavo in pista mi veniva da spingere sempre di più. Sono comunque contento di aver potuto svolgere il mio lavoro raccogliendo informazioni utili per il team nelle prossime gare, anche se oggi la pioggia ha condizionato il nostro programma. Ringrazio la Scuderia Ferrari per l’opportunità che mi è stata offerta”.

La Ferrari è molto diversa dalla Gp3?
“Sì, le differenze sono molte, specialmente nei comandi che si hanno sul volante perché ci sono molte più procedure a cui attenersi, mentre in pista si scopre man mano quanto si possa andare più forte sfruttando il carico aerodinamico”.

Eri arrabbiato o dispuaciuto dopo l’incidente?
“Sapevo di aver commesso un errore e quindi ero arrabbiato con me stesso, però se si spinge capita di sbagliare”.

Quale è stato il momento più difficile della giornata?
“Adattarmi alle variazione del meteo che ha reso molto variabili le condizioni della pista che è stata a lungo bagnata”.

Perché hai voluto il numero 29?
“Non l’ho scelto io”.

Chiaro, schietto e conciso...

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