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Honda: il motore RA615H girerà fino a 12 mila giri

L'unità giapponese dispone già delle trombette variabili e di un disegno degli scarichi particolare

Trentadue giri con la pista ancora bagnata: Fernando Alonso ha potuto sfruttare la mattinata con la McLaren – Honda MP4-30, mentre nel pomeriggio, quando l’asfalto di Jerez si è asciugato, lo spagnolo non è più tornato in pista per una perdita di pressione nell’impianto dell’acqua. I tecnici hanno deciso di smontare il V6 per un’approfondita ispezione, in modo che la monoposto possa essere pronta domani. A tutte le operazioni era presente anche Gilles Simon, il motorista francese ex Ferrari, ora consulente della Honda.

RA615H: PICCOLI PROBLEMI, MA GRAVI PERDITE DI TEMPO
A differenza del motore Renault che ha già collezionato due sostituzioni di power unit in due giorni, l’RA615H non ha accusato cedimenti, ma una serie di piccoli guai che ne hanno però minato lo sviluppo in questa prima sessione di test collettivi. La Casa giapponese deve accorciare i tempi della sua crescita, visto che nel 2017 questo regolamento potrebbe essere superato dal motore da 1000 cavalli: la Honda, quindi, dovrà far seguire ad una stagione di apprendistato, quella della raccolta dei frutti.

PARTICOLARE LO STUDIO DI TURBINA E SCARICO
Il suono del 6 cilindri montato sulla McLaren è parso leggermente diverso dagli altri: qualcuno ha creduto che ci potesse essere una sequenza di scoppi nei cilindri diversa dalla concorrenza, pensando che magari i giapponesi avessero tratto qualche spunto dall’esperienza in MotoGP. Un’autorevole fonte Honda, invece, ci ha dato una chiave di lettura diversa: la timbrica del rombo più probabilmente è dovuta alle scelte di progetto fatte sul turbo IHI (che è di tipi aeronautico) e al modo di disegnare gli scarichi, riprendendo una filosofia costruttiva che era stata già elaborata sui V6 turbo di 25 anni fa.

CI SONO GIA’ LE TROMBETTE VARIABILI
La Honda fin da questa sessione sta girando con il 6 cilindri dotato delle trombette variabili all’aspirazione: la FIA, infatti, ha permesso questa evoluzione per il 2015, mentre era vietata l’anno scorso. Torna una tecnologia che era in auge ai tempi dei propulsori V10, con una complicazione aggiuntiva: per “intonare” il motore nel modo più appropriato è necessario far muovere i cornetti molto rapidamente, anche se con una corsa più lunga rispetto all’era dei V10. Trovare l’affidabilità dell’impianto sarà una delle sfide del 2015: la Honda è fiduciosa in materia, tant’è che conta di omologare l’RA615H il 28 febbraio con le trombette mobili per usarle già dal Gp d’Australia.

IL REGIME DI ROTAZIONE PUO’ SALIRE DI MILLE GIRI!
L’alimentazione variabile dovrebbe consentire un migliore riempimento del motore su tutta la curva di coppia. Se in passato il vantaggio era limitato ai bassi regimi, con le power unit moderne, che possono consumare al più 100 kg/h di carburante a 10.500 giri al minuto, non è da escludere che il regime di rotazione massima possa salire da 11 mila giri fino a 12 mila. Si capisce, quindi, perché i motori 2015 sembrano più rumorosi di quelli dell’anno passato.

INSTALLAZIONE ESTREMA NELLA MP4-30
Al momento non ci sono ancora delle immagini che ci hanno mostrato la MP4-30 a nudo, ma pare che sotto alla carrozzeria ci sia un’installazione della power unit Honda molto estrema che dovrebbe aver permesso di compattare alcuni elementi a favore dell’efficienza aerodinamica della monoposto: i giapponesi vanno piuttosto fieri di queste scelte di progetto che sarebbero il frutto di un’eccellente collaborazione con l’equipe tecnica della McLaren diretta dalla troika formata da Tim Goss, Peter Prodromou e Matt Morris.

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