Renault: dubbi, poche certezze e un po' di pretattica?
L'evoluzione di Illien non sarebbe meglio dell'originale. Mateschitz, intanto, smentisce la vendita Red Bull all'Audi
Il sospetto è che il motore Renault non sia così male come è stato dipinto in questi giorni, pur avendo ancora dei problemi di affidabilità da risolvere. E fonti attendibili di Viry Chatillon ci hanno spiegato nel paddock di Barcellona che non è nemmeno in corso una divaricazione di vedute sullo sviluppo da portare avanti sul 6 cilindri turbo Energy Hybrid fra i francesi e il gruppo di lavoro costituito da Mario Illien.
Lo svizzero è un consulente che fa parte di Renault Sport F1, "consigliato" da Milton Keynes, ma non è controllato dagli uomini di Christian Horner, sebbene alcune lavorazioni siano state fatte alla AVL di Graz.
A ridurre gli "attriti" fra i gruppi di lavoro sarebbero stati i primi risultati: la testata rivista in Austria non avrebbe dato finora quel salto di qualità che qualcuno si aspettava, dimostrando che non ci sono grandi differenze con i dati ottenuti finora dai transalpini e confermando come sia complicato il tema dell'iniezione diretta con la pressione della benzina a 500 bar.
Ieri, inoltre, si era sparsa la voce che la Red Bull Racing sarebbe stata in vendita e che ad acquistare sarebbe stata l'Audi, dando corpo al progetto che starebbe portando avanti Stefano Domenicali per i quattro anelli. Dietrich Mateschitz in persona ha smentito le speculazioni di Auto Motor und Sport dichiarando a Sportweek che non è prevista alcuna dismissione del team, anche se non si spengono le voci degli austriaci interessati a realizzare in proprio una power unit.
E non è affatto casuale che si infittiscano i rumors nel paddock sulla volontà della Renault di tornare ad essere Costruttore (c'erano trattative di Cyril Abiteboul per rilevare la Caterham) per non correre il rischio di trovarsi senza un team da fornire! E la scelta nel Circus davvero non manca...
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