Racing Point con un'ala posteriore degna di Monte Carlo!
Andy Green, direttore tecnico di racing Point, ha portato a Barcellona l'ala di massimo carico di cui dispone la RP20, riprendendo soluzioni che si sono già viste in Ungheria e che potrebbero andare bene a Monte Carlo. E' il segno che la Mercedes rosa può spendere qualche cavallo del motore Mercedes per trovare il grip nel terzo e ultime settore del tracciato spagnolo.
Dettagli dell'ala posteriore della Racing Point RP20
Giorgio Piola
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
Guardate questa ala posteriore della Racing Point: è da massimo carico aerodinamico, come se si dovesse correre nel Principato di Monaco e non a Barcellona per il GP di Spagna.
L’immagine di Giorgio Piola testimonia qual è la scelta fatta dai tecnici diretti da Andy Green, riprendendo le soluzioni che si erano già viste all’Hungaroring, altro tracciato da massima spinta verticale.
L’orientamento delle squadre negli ultimi anni è stato di vestire le loro monoposto in Catalunya con profili da medio-alto carico, dovendo trovare il giusto compromesso fra la prima parte del tracciato spagnolo che offre dei curvoni veloci e il T3 molto guidato dove è necessario avere grip e trazione.
È interessante notare, però, come le RP20 si possano permettere delle ali significativamente più cariche di quelle di altre squadre (era così anche a Silverstone), segno che si possono permettere di “mangiare” un po’ di cavalli della power unit Mercedes, potendo contare su una potenza decisamente superiore alla concorrenza.
Non può passare inosservato l'enorme flap mobile caratterizzato da un nolder molto sporgente dal bordo di uscita del profilo mobile.
La Mercedes rosa, come è stata soprannominata la Racing Point, a Barcellona dovrebbe tornare a mostrare il suo vero potenziale, visto che a Silverstone i piloti hanno avuto dei problemi nella gestione della temperatura delle gomme. Problema che dovrebbero aver ovviato per l’appuntamento iberico.
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