Ferrari: ecco l'ala posteriore da alto carico
La squadra del Cavallino introduce a Barcellona un'ala posteriore da massimo carico che era stata finalizzata per il GP di Monaco. La SF21 adotta anche la T-wing doppia, mentre la Red Bull punta su una soluzione parecchio più scarica, contando sulla downforce prodotta dal corpo vettura della RB16B.
Ferrari SF21, dettaglio dell'ala posteriore
Giorgio Piola
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
Come avevamo anticipato questa mattina la Ferrari ha introdotto a Barcellona una nuova ala posteriore da massimo carico aerodinamico. La soluzione i tecnici del Cavallino l’hanno sviluppata per il prossimo GP di Monaco, ma verrà provata nelle prove libere del GP di Spagna e, quasi sicuramente, verrò utilizzata anche nel weekend di Montmelò.
Quella catalana è sempre stata una pista da medio-alto carico, ma con l’intervento delle regole FIA che hanno tagliato il fondo, limitato l’altezza delle paratie verticali sotto all’estrattore e ridotto le alette della brake duct posteriore, è lecito pensare che i team cerchino di recuperare la mancanza di spinta verticale attraverso gli alettoni.
Nella SF21 che è andata alle verifiche a Barcellona si nota un ala posteriore con un profilo principale a corda lunga e un flap montato quasi a novanta gradi e con un vistoso nolder nel bordo d’uscita.
Ferrari SF21, dettaglio tecnico dell'ala posteriore daalto carico
Photo by: Giorgio Piola
L’ala mobile è caratterizzata da una V centrale minima, per assicurare la massima downforce, ma con l’uso del DRS sul rettilineo sarà possibile ridurre in modo importante la resistenza all’avanzamento, migliorando le velocità massime alla speed trap.
La Ferrari adotta anche la T-wing doppia, mentre la Red Bull RB16B rinuncia all’appendice ancorata alla pinna del cofano motore e adotta un profilo principale con una corda decisamente più corta rispetto a quella della Rossa, mentre il flap mobile è parecchio incidente.
A giudicare dall’immagine di Giorgio Piola, la Red Bull riesce a produrre più carico aerodinamico con il corpo vettura per cui può permettersi profili alari con corda e incidenza minore.
Red Bull Racing RB16B, dettaglio dell'ala posteriore
Photo by: Giorgio Piola
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