Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera
Ultime notizie

Tanti auguri Michael Schumacher, ti ricordiamo fuoriclasse

Schumi è nato a Hürth-Hermülheim il 3 gennaio 1969: oggi compie 52 anni. Per festeggiare il suo compleanno abbiamo deciso di ricordare due episodi della sua carriera che identificano come il Kaiser non fosse solo un pilota velocissimo, ma anche un campione che voleva il pieno controllo di tutto quello che gli succedeva intorno mentre era nell'abitacolo della Rossa.

Michael Schumacher, Ferrari F1-2000

Michael Schumacher, Ferrari F1-2000

LAT Images

Michael Schumacher, tanti auguri! Oggi il sette volte campione del mondo ha compiuto 52 anni. È nato a Hürth-Hermülheim il 3 gennaio 1969. Il suo segno zodiacale è il sagittario. Chissà come la famiglia ha festeggiato questo compleanno. Chissà se è stato un giorno lieto, oppure triste come quelli degli ultimi sette anni, segnati da quella maledetta caduta sugli sci a Meribel in Francia che gli hanno rovinato l’esistenza.

Il danno cerebrale, le cure. La speranza di una ripresa. Il Kaiser lotta, non si arrende al destino crudele. Proprio come lottava in pista per ciascuna delle 91 vittorie nel suo carniere o i sette titoli iridati. Cercare di capire quali sono le sue effettive condizioni di salute non porta a niente, forse è meglio ricordare chi fosse quel campione che ha regalato alla Ferrari un’indimenticabile (e forse irripetibile) sequenza di successi.

Cinque mondiali, uno in fila all’altro, come nemmeno Lewis Hamilton è ancora riuscito a fare, sebbene l’inglese lo abbia raggiunto a sette iridi e lo abbia scavalcano nel record di vittorie. Michael Schumacher è stato il primo pilota a capire quale poteva essere il vantaggio di disporre di un volante-computer grazie al quale era in grado di sfruttare tutto il potenziale tecnico della sua Rossa. Ha contribuito allo sviluppo dei pulsanti e dei manettini collaborando con i tecnici in modo stretto e proponendo modifiche affinché l’ergonomia dei comandi fosse sempre più funzionale alla prestazione.

Chi lo ha frequentato per anni racconta della straordinaria capacità di Schumi di avere il pieno controllo di tutto quello che gli stava succedendo intorno mentre era nell’abitacolo della Ferrari. Nel GP degli Stati Uniti del 2000, due gare prima dell’incoronazione iridata in Malesia, era saldamente al comando quando si è girato in testacoda nell’infield del catino di Indianapolis. Aveva messo una ruota nell’erba perdendo per un attimo il controllo della Rossa.

Un’innocua divagazione che aveva insospettito al muretto Ross Brawn che via radio gli aveva chiesto: “Michael c’è qualche problema?”. “No”. E’ stata la pronta risposta del tedesco. “Semplicemente stavo controllando il distacco sul maxi-schermo!”.

Michael Schumacher e Ross Brawn festeggiamo il GP degli Stati Uniti del 2003

Michael Schumacher e Ross Brawn festeggiamo il GP degli Stati Uniti del 2003

Photo by: Ferrari Media Center

E un altro esempio della visione della corsa “tentacolare” di Schumacher si è avuto nel GP del Giappone del 2003 che lo laureò campione del mondo per la sesta volta, la quarta con la Ferrari. Era l’anno in cui ogni pilota si qualificava con un giro secco cronometrato e a Suzuka Schumi non andò oltre il 14esimo tempo perché quando era il suo turno pioveva a dirotto.

In gara mentre Barrichello andava a cogliere una prestigiosa vittoria con la F2003-GA davanti a Kimi Raikkonen che era in lizza per il titolo con la McLaren-Mercedes, il tedesco si era riportato all’ottavo posto che all’epoca valeva un punticino. Anziché pensare solo al titolo che stava per portare a Maranello, Michael si era preoccupato della Sauber-Petronas di Nick Heidfeld che lo seguiva con la monoposto a motore Ferrari.

Schumacher ruppe il silenzio radio e fece venire il gelo a tutto il muretto: “Ma se all’ultimo giro faccio passare Nick, la Sauber con il punto in più riuscirebbe a guadagnare una posizione nel mondiale Costruttori?”. Ci fu un attimo di incredulità e silenzio, poi nuovamente Ross Brawn rispose: “Michael, ma a cosa stai pensando? Limitati a diventare campione del mondo!”.

Questo era il Kaiser, un pilota capace non solo di dominare in pista, ma anche di avere il totale controllo di quello che accadeva intorno a lui. Buon compleanno, fuoriclasse…

Michael Schumacher, Ferrari F2003-GA al GP del Giappone 2003

Michael Schumacher, Ferrari F2003-GA al GP del Giappone 2003

Photo by: Ercole Colombo

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Vettel e Ferrari: un rapporto chiuso in modo amaro
Articolo successivo Steiner: "Daremo a Schumacher la libertà di sbagliare"

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera