Szafnauer: "In Australia si poteva correre in sicurezza"
Otmar Szafnauer, team principal Racing Point, va controcorrente e torna a parlare del GP d'Australia, con la convinzione che il rischio di contagio da COVID-19 nel paddock fosse molto basso.
Otmar Szafnauer, Team Principal e CEO, Racing Point
Jerry Andre / Motorsport Images
Il primo round della F1 a Melbourne, come sappiamo, era stato cancellato dopo che un membro della McLaren era risultato positivo al Coronavirus, con le squadre che hanno parlato fino a notte fonda giovedì per arrivare alla decisione di non disputare l'evento.
Fra quelli che erano invece disposti a scendere in pista per le prove libere del venerdì c'erano Red Bull, AlphaTauri e Racing Point, con il team principal di quest'ultima scuderia che resta convinto che si potesse farlo.
“A Melbourne era difficile prevedere il futuro, ma ripensandoci ora avremmo potuto correre e farlo in sicurezza - ha dichiarato Szafnauer alla CNN - Il rischio era molto basso e potevamo andare avanti col weekend, il Governo australiano ci aveva dato l'ok. Ma al tempo c'erano tante incertezze e punti sconosciuti, per cui è stata presa la decisione molto prudente di non correre".
I team principal si erano poi incontrati con i rappresentanti di FIA, F1 e organizzazione per discutere della questione. Il Presidente FIA, Jean Todt, a Motorsport.com aveva rivelato che i punti di vista erano differenti, ma l'evolversi della situazione aveva spinto tutti ad essere appunto cauti.
Szafnauer ha raccontato che al suo arrivo nel paddock venerdì mattina era ancora convinto che si potesse proseguire.
“Giovedì siamo arrivati alla fine dell'incontro che ormai erano le 2;00. A quel punto la maggior parte aveva votato per correre. Siamo andati a letto e ci siamo svegliati quattro ore dopo, sono arrivato nel paddock e tutti mi hanno detto: 'Guarda che non si corre'. Io ho risposto che invece l'avremmo fatto, visto che 4 ore prima si era votato a favore della gara".
“Alla fine la decisione presa è stata per evitare ogni rischio, quindi probabilmente anche la più giusta. Ma se ci ripenso, sono convinto che se avessimo corso avremmo potuto farlo in sicurezza".
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