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F1 | Super-Max non si batteva, ma Mercedes ha sprecato un'occasione

Hamilton non ha risparmiato dure critiche alla Stella dopo aver concluso il GP d'Olanda al quarto posto, salvo cambiare opinione dopo il briefing con la squadra. Lewis ha rivissuto l'incubo di Abu Dhabi 2021, rimanendo sulle gomme medie mentre Verstappen, Russell e Leclerc, nell'ordine sul podio, erano passati alle rosse. La W13 ha dato l'impressione di poter inseguire la prima vittoria, ma è stato Max a collezionare la decima vittoria stagionale con una Red Bull che non teme avversari.

Lewis Hamilton, Mercedes W13, lotta con Max Verstappen, Red Bull Racing RB18

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

In Mercedes, ad un certo punto, ci hanno creduto. È stata una finestra temporale, a metà gara, quando sia Lewis Hamilton che George Russell hanno confermato un ritmo velocissimo con gomme hard, senza accusare usura o degrado. La strategia ad una sosta, contro le due di Max Verstappen, ad un certo punto è parsa davvero offrire a Hamilton la possibilità di arrivare a quel successo atteso da inizio anno. Poi, in sequenza, sono accaduti una serie di eventi che non si sono limitati ad azzerare le chance di Lewis, ma hanno finito per trascinare il sette volte campione del mondo giù dal podio.

Così una giornata che ad un certo punto sembrava promettere un epilogo trionfale, è diventata per Hamilton un vero incubo, che ha preso forma con la quarta posizione finale sotto la bandiera a scacchi.
“Non posso credere che mi abbiate fregato in quel modo, non avete idea di quanto sia incazzato in questo momento”, ha urlato via-radio Hamilton dopo aver tagliato il traguardo. Una frustrazione cresciuta giro dopo giro, in una fase finale della corsa in cui è stato superato in sequenza da Verstappen, Russell e infine Leclerc, scivolando dalla prima alla quarta posizione.

Lewis Hamilton, Mercedes W13

Lewis Hamilton, Mercedes W13

Photo by: Alastair Staley / Motorsport Images

In Mercedes sono abilissimi nel riuscire a smorzare questa tipologia di problemi, e d’altronde chi è oggi al timone della squadra c’era anche ai tempi della lotta fratricida fra Hamilton e Rosberg, un buon banco prova. Così si è subito aperto via-radio Toto Wolff, scusandosi con Lewis ed invitandolo tornare ai box senza aggiungere altro, rinviando i chiarimenti al briefing post-gara.

Magicamente, un’ora dopo Hamilton si è subito scusato con la squadra, lanciando proclami di stima. “Ero molto nervoso in quel momento – ha chiarito Hamilton – e non ricordo nemmeno cosa ho detto. Ma ora che sono più calmo vedo il bicchiere mezzo pieno, e ci sono tanti aspetti positivi che sono arrivati da questa gara”.

Max Verstappen, festeggia la vittoria con papà Jos

Max Verstappen, festeggia la vittoria con papà Jos

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Riepilogando, quando lo stop di Bottas alla curva 1 (per un guasto al motore) ha innescato l’ingresso in pista della safety car, la Red Bull ha subito chiamato ai box Verstappen per passare alle soft, mentre la Mercedes inizialmente ha tenuto in pista sia Hamilton che Russell, in quel momento in prima e seconda posizione.

Un giro dopo (sempre in SC) Russell ha chiesto di passare dalle medie alle soft, e la strategia Mercedes ha approvato il cambio, lasciando Hamilton fuori con le ‘gialle’, scelta errata che ha ricordato un po' l’epilogo di Abu Dhabi della scorsa stagione.

Ripresa la corsa, Hamilton si è trovato nella condizione di non avere armi per difendersi da chi alle sue spalle era passato alle soft. “Senza la safety car penso che alla fine avremmo detto la nostra per la vittoria”, ha detto poi a fine gara Hamilton.

La Mercedes ha giustificato questa scelta come un tentativo per provare a vincere la gara, ma è parso subito un suicidio.
“Sono rimasto piuttosto sorpreso da quanto hanno fatto – ha commentato dopo la gara Christian Horner parlando delle scelte Mercedes – dopo aver visto che avevano lasciato fuori Lewis ero certo che avrebbero fatto strategicamente lo stesso anche con George, per proteggergli le spalle. Quando ho visto che si è fermato per passare alle soft mi sono tranquillizzato, sapevamo di dover passare solo Lewis contando su un vantaggio di gomma”.

Verstappen non ha neanche avuto bisogno del DRS per sfilare la Mercedes numero 44, il vantaggio di grip e velocità massima ha consentito a Max il più semplice dei sorpassi, chiuso parecchio prima dell’arrivo alla staccata della curva 1.

C’è un peccato di presunzione nella scelta strategica della Mercedes, che avrebbe potuto chiudere tranquillamente la gara al secondo e terzo posto. La mentalità, che resta giustamente sempre quella di puntare a vincere, si scontra però con la realtà di una Red Bull che nelle mani di Verstappen non era semplicemente battibile.

Verstappen è stato aiutato dalla fortuna, sotto forma della VSC innescata da Tsunoda (il suo comportamento e quello del team è stato grave considerano che il giapponese ha percorso più di mezzo giro di pista senza cinture di sicurezza) e della Safety Car entrata per lo stop di Bottas.

Senza questi episodi (secondo le simulazioni della Mercedes) Verstappen sarebbe tornato in pista a venti giri dalla fine a otto secondi da Hamilton, con Russell nel mezzo. Uno scenario che rende difficile immaginare una vittoria di Lewis, considerando il passo della Red Bull numero 1.

George Russell, sul podio del GP d'Olanda con Verstappen e Leclerc

George Russell, sul podio del GP d'Olanda con Verstappen e Leclerc

Photo by: Steven Tee / Motorsport Images

Al di là della buona sorte, Verstappen oggi è stato di fatto il pilota più veloce in pista, e con un certo margine. La sua vittoria numero 30 difficilmente sarebbe stata in discussione, al di là degli episodi, e accorcia ancora di più il suo cammino verso il secondo titolo mondiale, che a questo ritmo potrebbe arrivare con cinque gare d’anticipo sulla conclusione della stagione. In casa Mercedes si è ovviamente festeggiata la seconda posizione di Russell come un ottimo risultato, che di fatto lo è, così come i trenta punti nella classifica Costruttori.

Sono trenta anche i punti che in questo momento separano la Mercedes dalla Ferrari, e sarà questo l’obiettivo principale del finale di stagione per Toto Wolff. L’unico volto poco sorridente nel box Mercedes è quello di Hamilton, che ancora una volta (la quarta, quest’anno) si trova a cedere podio e punti (per colpe non sue) che coglie invece Russell.

Anche in questo caso il gap tra i due è salito a trenta punti, e la cosa a Lewis non fa piacere. Ma nel paddock, dopo la gara di oggi, c’è chi è pronto a scommettere che sarà proprio il sette volte campione del mondo a fare bottino pieno a Singapore. A Monza, però, ci sarà da tornare a stringere i denti.

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