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Austin: bisogna risparmiare il carburante!

Secondo la simulazione di Wintax Marelli servono 102 kg di benzina per coprire la distanza del Gp

La Formula 1 torna ad Austin per la terza volta: in Texas, al Circuit of the Americas, si disputerà la diciassettesima gara del mondiale 2014. La gara americana si svolge dal 2012 su questo tracciato permanente progettato da Hermann Tilke che prevede dislivelli naturali e prende ispirazione da alcuni interessanti tratti di altri tracciati del mondiale. Il circuito è situato a Wander Creek, a sud-est della capitale del Texas. Si trova a 156 m sul livello del mare ed è lungo 5.513 m. Ha un’altimetria varia: il dislivello più forte è quello di 22 metri nei 200 metri che precedono Curva 1. Il Gp si disputerà sulla distanza di 56 giri. Il tracciato è dotato di tre tratti di alta velocità (rettifilo dei box, T9-T11 e back-straight) e cinque curve lente (T1, T11, T12, T15 e T20) ed evidenzia tre punti ideali per il sorpasso (T1, T11 e T12). Ci sono due tratti dove è possibile utilizzare l’ala mobile: lungo il rettilineo dei box e sul back-straight dove si raggiunge la velocità più elevata (339 km/h sfruttando la scia e il DRS). Austin richiede un set up aerodinamico da alto carico, in grado di garantire la massima aderenza su un asfalto poco abrasivo.

SOFT E MEDIUM LE MESCOLE SCELTE
Le gomme scelte dalla Pirelli sono le Soft (Yellow) e le Medium (White), la combinazione più comune usata in questo stagione (si è già vista in Australia, Bahrain, Cina, Ungheria, Belgio e Russia). Questo circuito sollecita gli pneumatici con una forza verticale per l’alta velocità che si combina con l’elevato carico, ma offre anche carichi laterali lungo le strette sequenze di curve T3-T4-T5 e longitudinali nelle tre frenate più potenti che si registrano in T1, T11 e T12. La gomma Soft è di tipo high-working-range ed è in grado di fornire una maggiore aderenza rispetto alla Medium: sarà la mescola utilizzata in Q3 e nel primo stint di gara. La Medium dispone di una mescola di tipo low working range che è appropriata per l’utilizzo su questo circuito caratterizzato da alta velocità ed elevati carichi. La differenza prestazionale tra Soft e Medium è normalmente di circa 1”. In caso di pista umida e pioggia le squadre utilizzeranno le gomme intermedie (PZero Green) e le full-wet (PZero Blue). Austin non è un circuito critico per i freni, mentre è più severo per il motore, (resta a pieno regime per il 57% del tempo sul giro) e molto impegnativo per la trasmissione, visto che Wintax Marelli ha simulato 4.049 cambiate per completare la distanza di gara. Il tempo di riferimento è quello di Sebastian Vettel che con la Red Bull RB9 – Renault nel 2013 aveva ottenuto 1’36”338 in Q3.

UN GIRO DI PISTA

SETTORE 1
Linea di partenza – Curva 6

Il rettilineo principale è leggermente in salita, ma si impenna negli ultimi 200 metri con una pendenza dalla linea di partenza di 22 metri. La Curva 1, quindi, è una piega a sinistra cieca alla quale si arriva alla velocità di 323 km/h in settima marcia. In staccata è necessaria una frenata da 2.265 kW per rallentare la monoposto fino a 95 km/h in prima. Sarà possibile caricare la batteria dell’ERS con 210 kJ. Questo settore della pista è molto tecnico e impegnativo. Si prosegue in discesa verso Curva 2, una destra veloce da 225 km/h da affrontare in quinta: questa piega sollecita le gomme con un carico laterale prima di immettersi nella stretta sequenza di curve che portano dalla Curva 3 alla Curva 6, simili alla sequenza di Silverstone tra Maggotts e Becketts. È importante che la monoposto abbia un buon bilanciamento aerodinamico per disegnare la giusta traiettoria nelle esse che si percorrono a una velocità compresa tra 180 e 280 km/h in quinta e sesta marcia.

SETTORE 2
Curva 7 – Curva 12


Il secondo settore prevede un primo tratto abbastanza lento con una stretta sequenza di curve. La Curva 7 è una sinistra alla quale si arriva a 207 km/h in quarta e si esce a 112 km/h in seconda. Dopo una breve frenata si prosegue per la Curva 8, la destra da fare in terza a 195 km/h. La velocità di uscita è di 99 km/h in prima marcia. Si giunge in Curva 9 che si affronta a 141 km/h in seconda e dalla quale si esce a 112 km/h, tenendo la seconda marcia per immettersi nel secondo tratto veloce; Curva 10 è una sinistra da 248 km/h in quinta marcia, e con il gas tutto aperto si arriva a Curva 11, punto ideale per tentare il sorpasso prima di questo tornante a sinistra: si arriva alla staccata a 314 km/h in settima con una frenata potente di 2.200 kW che rallenta la vettura fino a 99 km/h in prima. In questa fase si carica la batteria con 197 kJ. Ci si avvia in leggera discesa verso il back-straight, il lungo rettilineo simile a quello di Hockenheim, dove è possibile usare l’ala mobile: si tratta di un tratto a pieno regime (1.053 m per 13”1) alla fine del quale si raggiungerà la velocità massima stimata da Wintax Marelli in 346 km/h con l’ala mobile aperta quando si è in scia in ottava marcia.

SETTORE 3
Curva 13 – Linea di arrivo

L’ultimo settore è il più lento e tecnico del tracciato e presenta alcune similitudini con altri circuiti del Mondiale. Fra la Curva 12 e la 15 sembra di essere nel Motodrome di Hockenheim. La Curva 12 è una sinistra dalla quale si esce a 108 km/h in seconda, per arrivare a 241 km/h in quinta marcia dopo un breve allungo alla Curva 13 che è una destra ed è la più lenta del tracciato visto che si esce a 92 km/h in prima. Si prosegue verso Curva 14, la destra dove è necessario prendere bene la corda: si entra a 165 km/h in seconda marcia e si esce a 142 km/h nella stessa marcia per allungare verso Curva 15, la sinistra che è larga in entrata (214 km/h in quarta marcia), ma stretta in uscita (105 km/h in prima marcia). C’è poi la sequenza delle Curve 16-17-18 che girano a destra attorno all’Austin360 Amphitheater e somigliano alla Curva 4 di Sochi (che, però, è una sinistra) ma è meno severa. Quindi si va in discesa verso la staccata di Curva 19 dove si giunge a 257 km/h in quinta e si esce a 122 km/h in seconda dove si sfrutta un breve allungo verso l’ultima piega del tracciato, la Curva 20 che è una sinistra da 261 km/h in quinta marcia, per uscire alla velocità di 124 km/h in seconda e entrare sul rettilineo principale dove è possibile utilizzare l’ala mobile per il sorpasso.

PRESTAZIONI E AFFIDABILITA’

AERODINAMICA
Austin richiede un alto carico aerodinamico per la presenza di numerose curve lente, ma anche per trovare un buon bilanciamento dell’aerodinamica nelle curve veloci in sequenza e serve un’aerodinamica efficiente per raggiungere le velocità più elevate nei rettilinei. Con l’ala mobile aperta si incrementa la velocità massima di circa 14-16 km/h sfruttando la scìa della monoposto davanti.

FRENI
Ad Austin ci sono tre frenate potenti, nelle curve 1, 11 e 12. I freni sono utilizzati a lungo (20”) contribuendo ad una buona ricarica della batteria dell’ERS, ma l’impianto non è particolarmente critico sia per l’usura, sia per il raffreddamento.

CAMBIO
Questo circuito è piuttosto impegnativo per il cambio: sono necessari secondo Wintax Marelli 4.049 cambi-marcia per compiere la gara. Il rapporto più sollecitato è quello della seconda marcia, che viene utilizzato per il 21% del tempo sul giro.

MOTORE
Il circuito di Austin non è troppo severo per il motore nonostante ci siano alcuni tratti da affrontare a gas aperto: proprio come in Canada si devono prevedere delle mappature della centralina elettronica del motore utile al risparmio di carburante. Austin è un circuito abbastanza sensibile alla potenza e al peso e permette, quindi, un buon recupero di energia dal turbo. Chi riesce a sfruttare questa caratteristica e risparmia carburante potrebbe trarre importanti vantaggio nel tempo sul giro.

CONSUMO
Il consumo di benzina è uno dei parametri da tenere d’occhio ad Austin perché per la simulazione di Wintax Marelli sarebbero necessari 102 kg di carburante per completare la distanza: appare evidente che i piloti dovranno affrontare dei tratti di pista in modalità di risparmio.

ERS
Sul tracciato USA è possibile recuperare 1.989 kJ in frenata con la MGU-K e 2.439 kJ in accelerazione con la MGU-H per un totale di 4.428 kJ per giro. Il contributo prestazionale dell’ERS su questo circuito corrisponde a 2”3 per ogni giro e può valere fino a 13 km/h di velocità di punta.

I NUMERI DI AUSTIN

Circuito Circuit of the Americas
Località Austin (USA)
Distanza 308,405 km
Giri 56 giri
Lunghezza 5.513 m
Latitudine 30.131751 N
Longitudine 97.639644 W
Altitudine 150-179 m sul livello del mare
Partenza-staccata 340 m
Lunghezza pit lane 325 m
Curve 9 a destra, 11 a sinistra
Tempo di pit lane 14”6 a 80 km/h
Altezza cordoli bassa
Bump lisci
Asfalto basso grip
Velocità max 339 km/h
Velocità min 92 km/h
Straight 13”13
Effetto peso 0”37 ogni 10 Kg al giro
Effetto potenza -0”20 sec ogni 10 cv al giro
Gomme Soft/Medium
Aerodinamica alto carico
Grip longitudinale e laterale
Carburante 102 kg
Motore media severità
Cambio alta severità
Cambiate 4.049 a gara
Frenata media severità
Tempo di frenata 20”0
Picco di frenata 2.230 kw

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